Il panel test per valutare l’olio extravergine di oliva è croce e delizia del settore olivicolo-oleario nazionale. C’è il mondo dell’imbottigliamento che lo contesta, più nelle aule giudiziarie che in pubblico, mentre il settore produttivo lo difende, più sui media che nelle opportune sedi istituzionali. Ne viene fuori un mix esplosivo per cui il metodo analitico è sempre in bilico ma anche sempre più utilizzato, anche come prova, nelle tante inchieste giudiziarie sull’extra vergine, o presunto tale.
In questo contesto assume una valenza particolare, il corso organizzato dall’Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) di Perugia, in collaborazione con Aprol Perugia e il suo capo panel, Giulio Scatolini, per formare i capo panel della Repressione Frodi. Un segno tangibile che non si arretra di un millimetro e che l’autorità italiana di controllo amministrativo sull’agroalimentare riconosce il valore del panel test. Vi proponiamo questa intervista realizzata da Alberto Grimelli direttore di Teatro Naturale a Stefania Carpino che dirige l’Icqrf di Perugia.
Perché scommettere sul panel test quando viene spesso contestato nei tribunali italiani?
A titolo personale le debbo dire, prima di tutto, che credo molto nel panel test e più in generale nelle analisi organolettiche. Non solo nell’olio ma anche nel lattiero-caseario. Poi va ricordato che il panel test per gli oli vergini di oliva è analisi ufficiale. E’ un metodo valido come abbiamo potuto appurare in tante circostanze. E’ utile per prevenire le frodi. E’ questa la ragione per cui l’Icqrf ha deciso di investire su un corso professionalizzante, aperto anche a soggetti esterni, ma partecipato soprattutto da personale della Repressione Frodi di ogni regione. Era necessario avere più capi panel per la nostra organizzazione, anche per garantire il giusto turnover. Ringrazio quindi chi ha collaborato al progetto che, speriamo, possa terminare con le prove entro fine aprile, Covid permettendo.
Quanto i colleghi che hanno partecipato hanno svolto il corso per passione e quanti solo per dovere e lavoro?
Abbiamo avuto tantissime domande all’interno dell’Icqrf. Per questo, alla fine, solo una persona esterna ha potuto partecipare al corso. Ho notato tantissima passione, interesse e voglia di imparare. D’altronde i colleghi hanno compreso che la nostra organizzazione vuole investire in tale attività, anche aumentando il numero dei comitati di assaggio. I colleghi erano tutti molto motivati.
Il corso ha avuto solo docenze interne o anche professionalità esterne?
Abbiamo avuto, credo, un mix ottimale. Oltre a Giulio Scatolini, che ci ha aiutato anche nell’organizzazione, oltre che come docente, hanno prestato le loro conoscenze Andrea Giomo, Maurizio Servili, Luciana Di Giacinto che sicuramente gli operatori del settore conoscono bene. Meno conosciuti, ma assicuro molto preparati i colleghi Napoletti, Monreale e Focante, che hanno prestato il loro sapere e la loro esperienza.
Come l’Icqrf intende mettere a frutto le competenze maturate con questo corso?
Come già detto, si vuole potenziare il settore delle analisi e controlli. Il panel test è fondamentale e Perugia si sta attrezzando, anche con i macchinari e le tecniche per l’esecuzione delle analisi sui composti volatili, per rendere ancora più robusti i risultati dei comitati di assaggio. Mi lasci dire che il panel test non è solo utile per i controlli ufficiali ma è indispensabile anche per gli oli di maggiore qualità, anche in ambito dei Consorzi di tutela delle nostre Dop e Igp, cui l’Italia vanta il primato assoluto. E grazie al panel test si hanno dati che non si possono ottenere con le analisi chimiche.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.