Il 2021 è l’anno internazionale di frutta e verdura della FAO. Presentato a fine dicembre, il progetto ha lo scopo di aumentare la conoscenza dei vegetali sia dal punto di vista nutrizionale sia per quanto riguarda la sostenibilità della loro coltivazione, per cercare di migliorarne l’utilizzo, ridurne lo spreco e contribuire a fornire soluzioni per una popolazione mondiale che si avvia rapidamente ai dieci miliardi di individui (previsti tra il 2030 e il 2050).
Molto interessanti i materiali che hanno accompagnato la presentazione. Su tutti, un volume di una cinquantina di pagine nel quale sono indicati, con molta chiarezza, i significati dei principi attivi vegetali per la salute umana (contrapposti a quelli, negativi, degli alimenti ultraprocessati e comunque non freschi), le pratiche sostenibili, i meccanismi del mercato globale e la responsabilità dei consumatori, la fondamentale urgenza di ridurre lo spreco, e le possibili linee di intervento: il tutto in relazione con i Sustainable Development Goals dell’OMS, indicati nel 2015.
In sintesi, gli obbiettivi sono:
1. Sensibilizzare e orientare l’attenzione politica sui benefici nutrizionali e per la salute del consumo di frutta e verdura;
2. Promuovere diete e stili di vita diversificati, equilibrati e sani attraverso il consumo di frutta e verdura;
3. Ridurre le perdite e gli sprechi;
4. Condividere le migliori pratiche su:
– consumo e produzione sostenibile di frutta e verdura, che contribuiscono a generare sistemi alimentari sostenibili;
– Migliorare la sostenibilità di stoccaggio, trasporto, commercio, lavorazione, trasformazione, vendita al dettaglio, riduzione dei rifiuti e riciclaggio, nonché promuovere l’interazione tra questi processi;
– Integrare i piccoli produttori, le produzioni familiari e locali, e quelle regionali e globali, nelle catene la produzione e il consumo sostenibili di frutta e verdura. Riconoscere il contributo delle varietà autoctone, quello della sicurezza alimentare, della nutrizione, dei mezzi di sussistenza e dei redditi;
5. Rafforzare la capacità di tutti i paesi, soprattutto di quelli in via di sviluppo, di adottare approcci e tecnologie innovativi nella lotta alla perdita e allo spreco di frutta e verdura.
Ci sono poi alcuni messaggi che riassumono lo spirito dell’iniziativa:
Sfrutta la bontà: Frutta e verdura apportano molteplici benefici alla salute, tra i quali il rafforzamento del sistema immunitario, essenziale per combattere la malnutrizione in tutte le sue forme e la prevenzione generale delle malattie non trasmissibili.
Vivi seguendo una dieta diversa: Frutta e verdura dovrebbero essere consumate quotidianamente in quantità adeguate come parte di una dieta diversificata e sana.
Crescente prosperità: La coltivazione di frutta e verdura può contribuire a una migliore qualità della vita degli agricoltori familiari e delle loro comunità. Genera reddito, crea mezzi di sussistenza, migliora la sicurezza alimentare e la nutrizione e migliora la resilienza attraverso risorse locali gestite in modo sostenibile e una maggiore agrobiodiversità.
Innovare, coltivare, ridurre le perdite e gli sprechi alimentari: L’innovazione, il miglioramento delle tecnologie e delle infrastrutture sono fondamentali per aumentare l’efficienza e la produttività e per ridurre perdite e sprechi.
Promuovi la sostenibilità: Filiere sostenibili e inclusive possono aiutare ad aumentare la produzione, contribuire a migliorare la disponibilità, la sicurezza, l’accessibilità economica a frutta e verdura.
Rispetta il cibo dalla fattoria alla tavola: L’elevata deperibilità di frutta e verdura richiede un’attenzione particolare lungo tutta la catena di fornitura, dalla produzione al consumo, al fine di ridurre al minimo perdite e sprechi.
Infine, i fatti più importanti:
– Una quantità minima di 400 g al giorno o cinque porzioni di frutta e verdura fa bene alla salute. Introdurre frutta e verdura già a 6 mesi di età e mantenerle come componenti regolari di una dieta sana per tutta la vita.
– Fino al 50% della frutta e della verdura prodotte nei paesi in via di sviluppo viene perso tra il raccolto e il consumo.
– Possono essere necessari fino a 50 litri d’acqua per produrre un’arancia.
– Le perdite di frutta e verdura rappresentano uno spreco di risorse sempre più scarse come il suolo e l’acqua. Quantità significative di frutta e verdura perfettamente adatte al consumo vengono sprecate lungo il sistema alimentare a causa di irregolarità estetiche o fisiche.
– Le innovazioni digitali consentono di tracciare i prodotti freschi dalla produzione al consumo. Ciò amplia le opportunità di mercato, riduce le perdite e gli sprechi e rende filiera più trasparente.
– La grande varietà di frutta e verdura offre opzioni che si adattano a diversi sistemi di produzione e mercati.
– La produzione di frutta e verdura ad alto valore può essere redditizia, rispetto ad altre colture, per piccole estensioni di terra, con poca acqua e sostanze nutritive.
– COVID-19 ha dimostrato l’importanza di catene di valore brevi e inclusive come strumento per fornire migliori opportunità di mercato ai piccoli coltivatori nelle aree urbane e periurbane.
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Giornalista scientifica
Ottima iniziativa, molto ben fatto anche il volume di 80 pagine da leggersi con calma.