Pochi giorni fa ho trovato per la prima volta da un fruttivendolo romano, le puntarelle già tagliate e confezionate. A casa ho notato che sull’etichetta è indicata la presenza di un “agente protettivo E224”. Di cosa si tratta? C’è davvero bisogno di aggiungere un “agente protettivo” su una verdura fresca? È lecito?
Vi invio anche la foto dell’etichetta
Jessica
Gentile Jessica,
spieghiamo anzi tutto ai nostri lettori di quale ortaggio si tratta. Le puntarelle sono una verdura che la Regione Lazio ha inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani con il nome di cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta. Questa varietà viene consumata cruda, tipicamente in Lazio e Campania.
Veniamo ora all’E224 chiamato anche Meta-misolfito di potassio (sale potassico dell’acido solforoso). È un additivo alimentare registrato dall’UE che appartiene alla categoria dei solfiti (E220-228). Viene generalmente utilizzato nei mosti e nel vino, in alcune conserve di verdura (es. cipolle) e di frutta, nei crostacei congelati, etc.
Serve davvero? In determinati prodotti ed entro i limiti consentiti: serve a impedire la proliferazione di microrganismi, batteri e altre sostanze che potrebbero altrimenti pregiudicare la sicurezza o la qualità di alimenti e bevande. Bisogna tuttavia ricordare che l’utilizzo di additivi alimentari è soggetto a una condizione generale: il loro impiego deve essere considerato “una necessità tecnica che non può essere soddisfatta con altri mezzi economicamente e tecnologicamente praticabili” (reg. CE n. 1333/2008, art. 6, comma 1, lettera ‘b’).
Rimane da chiarire se, e a quali condizioni, è ammesso l’utilizzo di solfiti nei vegetali. Abbiamo interpellato un esperto di conserve vegetali e “quarta gamma”, l’avv. Domenico Stirparo di Aiipa (Associazione delle Industrie Italiane dei Prodotti Alimentari): «Bisogna distinguere le categorie di prodotti:
– nei vegetali freschi venduti interi, l’utilizzo di solfiti è ammesso solo per alcuni tipi di frutta, ma non anche per gli ortaggi
– per i vegetali venduti tagliati, pelati, decorticati, l’uso di solfiti è consentito esclusivamente per la polpa di rafano e di scalogno,
– nel caso di surgelati, è permesso l’impiego di solfiti sui così detti ortaggi “bianchi”.»
Si dubita perciò che le “puntarelle extra” in questione siano conformi alla normativa vigente. Speriamo che il produttore esegua le opportune verifiche, anche in merito alla qualifica “extra” apposta accanto alla denominazione di vendita.
Dario Dongo
Foto: Flickr.com
Confermo che, ai sensi del Reg. 1333/2008, per gli ortaggi non trasformati non è ammesso l’impiego di alcun additivo.
Faccio notare, riguardo all’etichettatura, anche l’utilizzo della dicitura "prodotto igienizzato" che non si capisce bene che cosa voglia dire ed anche l’utilizzo di "SCADE IL" al posto di "Da consumarsi entro il". E’ bene che il produttore non perda tempo a provvedere al rispetto della normativa vigente poichè la questione appare molto grave.
Saluti.