Gelati vegetali: ingredienti, prezzi e offerta nei supermercati. Il parere di Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea
Gelati vegetali: ingredienti, prezzi e offerta nei supermercati. Il parere di Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea
Valeria Balboni 7 Settembre 2020I gelati sono dolci molto amati e il loro consumo non è più riservato al periodo estivo ma si estende a tutto l’anno. Fra le tante tipologie che troviamo nei supermercati, non mancano i gelati a base vegetale, prodotti a partire da soia, cocco, mandorle o altri ingredienti che escludono i derivati di origine animale. Fra i più diffusi troviamo quelli a marchio Valsoia, il cui primo ingrediente è “estratto di soia” (acqua, semi di soia e sale). L’assortimento comprende secchielli a diversi gusti e alcuni formati monoporzione: stecchi ricoperti di cioccolato, coni e sandwich.
I secchielli, oltre all’estratto di soia, contengono zucchero – presente anche come destrosio e sciroppo di glucosio-fruttosio –, olio di cocco, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. 100 g forniscono circa 180 kcal, 5-8 g di grassi (di cui 3,5-6 di grassi saturi) e 25-30 g di zucchero. Gli ingredienti dei formati monoporzione sono gli stessi, l’apporto energetico varia dalle 114 kcal di un sandwich (40 g) alle 240 di uno stecco (84 g); i grassi vanno dai 3 g del sandwich ai 16 dello stecco; gli zuccheri semplici si fermano a 8 g nel sandwich e arrivano a 20 nello stecco.
I gelati vegetali Sammontana e Algida
Sammontana propone i gelati della linea Amando, a base di latte di mandorla. Anche in questo caso troviamo vaschette, coni, stecchi e sandwich. Dopo il latte di mandorla, l’elenco degli ingredienti comprende acqua, sciroppo di glucosio, olio di cocco, zucchero e a chiudere, come al solito, emulsionanti, stabilizzanti e aromi (in questo caso naturali). 100 g di gelato in vaschetta forniscono 180 kcal, 11 g di grassi e 15 g di zuccheri. Con un cono si sale a 258 kcal, 15 g di grassi e 19 di zuccheri.
Algida propone diversi gelati vegani. I Magnum vegani, come il Cornetto mini senza glutine e vegano, sono a base di una miscela di acqua, zuccheri (compreso sciroppo di glucosio e di glucosio-fruttosio) e oli vegetali (cocco, semi di girasole). Cui si aggiungono farina di mais e proteine di pisello oltre a emulsionanti, stabilizzanti e aromi. Un mini-cornetto (40 g) fornisce 131 kcal, 6,2 g di grassi e 11 g di zuccheri.
Coop e NaturaSì
Coop propone gelati vegetali con il proprio marchio, nella linea BeneSì. La vaschetta di gelato vegetale cacao/nocciola ha come primi ingredienti acqua, zucchero, olio di cocco, destrosio e sciroppo di glucosio, segue la pasta di nocciola con il 3,5%. La farina di lupino, indicata sulla confezione come elemento caratterizzante, pesa il 2,4%. Gli altri gusti, proposti nei secchielli, sono invece a base di estratto di soia, seguito da zucchero (presente anche come destrosio e sciroppo di glucosio-fruttosio) e olio di cocco, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. 100 g forniscono circa 200 kcal, contengono 8-10 g di grassi e 20-25 di zuccheri.
Sul sito della catena di prodotti biologici NaturaSì troviamo i gelati vegetali a marchio Naturattiva, prodotti con ingredienti biologici. Al primo posto si trova bevanda di cocco, cui seguono zucchero (presente anche come sciroppo di glucosio, maltodestrine e destrosio), olio di cocco, stabilizzanti e aromi. Questi prodotti sono proposti come secchielli, ma anche come stecchi, coni e sandwich. I grassi vanno dal 5 al 17% e gli zuccheri dal 20 al 25%.
I prezzi dei gelati vegetali
Tutti questi gelati hanno prezzi mediamente più alti degli analoghi a base di latte: il secchiello Valsoia costa 7,5 €/kg, la vaschetta Amando circa 10 e si spendono quasi 17 €/kg per il secchiello Naturattiva; sono più convenienti quelli a marchio Coop, venduti a 6-7 € contro i 5-6 €/kg di una vaschetta di gelato “medio” a base di latte. Il prezzo sale per le monoporzioni: 14 €/kg per gli stecchi Valsoia, 13 € per quelli a marchio Amando, circa 9 per i Coop e 33 €/kg per i Ministecchi Naturattiva, contro i 7-10 €/kg dei “normali” stecchi a base di latte.
Il parere della nutrizionista
Vale la pena acquistare questi gelati, piuttosto che quelli a base di latte? L’abbiamo chiesto a Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea-Alimenti e Nutrizione. “Se da un prodotto eliminiamo l’ingrediente fondamentale, che nel caso dei gelati è il latte, per avere caratteristiche organolettiche apprezzabili le aziende devono aggiungere altri ingredienti e additivi. – Dice Ruggeri – Non possiamo certo dire che questi gelati siano migliori dal punto di vista nutrizionale rispetto ai gelati tradizionali e quindi da preferire in assoluto. Se andiamo a leggere gli ingredienti ci accorgiamo che anche questi prodotti sono ricchi di zuccheri e grassi saturi. Inoltre gli additivi utilizzati, in particolare gli emulsionanti, secondo alcune ricerche possono interferire con il microbiota intestinale. Bisogna imparare a leggere le etichette e sviluppare una sana diffidenza verso gli elenchi troppo lunghi, in cui non figurano materie prime e ingredienti di qualità.”
“La scelta vegana, anche se molto restrittiva dal punto di vista alimentare, è ovviamente da rispettare – sottolinea Ruggeri – e chi sposa a pieno la vera cultura vegana di solito preferisce cibi semplici, fatti in casa, prodotti a partire dalle materie prime vegetali. Forse i principali destinatari di questi prodotti industriali sono invece i seguaci della moda del “senza” (senza glutine, senza lattosio, senza zuccheri…), un approccio alle scelte alimentari che dovremmo abbandonare, per proiettarci verso il “meno”. In una dieta equilibrata dovrebbero entrare latte e carne, con porzioni e frequenza ridotte rispetto a quelle cui molti di noi sono abituati.”
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Posso dire, da vegana, che ai vegani piace mangiare dolci come a tutte le persone. La maggior parte dei vegani lo fa per gli animali non per seguire una dieta sana.
Sì
Mia nipote di undici anni è allergica alla caseina. Pur accettando tutti i divieti alimentari, questi gelati senza latte sono stati una vera manna per lei e per tutta la famiglia. Normalmente ci alimentiamo con cibi sani seguendo le direttive del dott. Berrino e saremmo tutti ben contenti di trovare sugli scaffali dei supermercati prodotti più sani. Se qualcuno ne conosce di migliori ci farebbe piacere saperlo.
E c’è anche chi non può consumare latticini per allergia, però ama ugualmente consumare, occasionalmente, un gelato. Si capisce che dal punto di vista nutrizionale c’è di meglio, ma certo non ci si alimenta di solo gelato a base di sostituti del latte.