In Germania la situazione dei contagi nei macelli è grave: al momento sono almeno 1.500 i lavoratori positivi al tampone, e com’è noto questa crisi ha portato a un nuovo lockdown di due zone dove abitano più di 600 mila persone. Per fare chiarezza sul ruolo della carne in tutto ciò, l’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio, il BfR, ha appena pubblicato un documento in cui spiega che cosa si sa, a oggi.
Innanzitutto, anche se teoricamente la contaminazione della carne è possibile nel momento della macellazione o durante le fasi di lavorazione e taglio, non risulta alcun caso di contagio da Sars-CoV-2 attraverso il consumo o il contatto diretto con prodotti di origine animale. In base a quanto si sa oggi, maiali, polli e altri animali da carne non si infettano e, di conseguenza, non possono contagiare l’uomo attraverso la catena alimentare diretta. Inoltre il coronavirus non si riproduce nella carne: per farlo, ha bisogno di un ospite vivo, che abbia apparati cellulari funzionanti e in grado di assicurarne la replicazione, e la carne non lo è.
La trasmissione del virus dalla carne è dunque altamente improbabile, anche se non impossibile. Potrebbe infatti avvenire tramite alimenti di origine animale contaminati da una persona infetta tossendo o starnutendo, oppure toccati con mani non lavate e non protette da guanti. Potrebbe cioè verificarsi quando vengono ignorate le condizioni igieniche elementari e obbligatorie non solo in tempi di pandemia, soprattutto per chi è addetto alla lavorazione degli alimenti, ma anche nei negozi. Oggi però, sia nei macelli che nei punti vendita, sono obbligatorie misure preventive quali barriere di protezione e utilizzo di guanti, e il trasferimento di questo e di altri patogeni con queste modalità è considerato estremamente improbabile.
Per quanto riguarda la possibilità di contagio attraverso la manipolazione di un alimento contaminato (per esempio da un macellaio infetto), il BfR ricorda che è assai improbabile che una persona (per esempio un cliente) entri in contatto con il virus rilasciato e si infetti, magari toccandosi occhi e naso. Il Sars-CoV-2, infatti, è relativamente poco stabile al di fuori dell’organismo e non resiste a lungo: il passaggio dovrebbe avvenire entro un breve arco di tempo.
Infine, ognuno può comunque adottare le cautele generali sull’igiene personale, evitando di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca mentre si cucina, e quelle più specifiche sulla cottura: è sufficiente cuocere le carni ad almeno 70°C al centro del prodotto per due minuti per evitare qualunque pericolo.
Naturalmente, se arrivassero dati diversi, l’agenzia sarebbe pronta a esaminarli, ed eventualmente a modificare il parere espresso in base ai dati disponibili oggi. Per i dubbi rimanda infine alla sua lista di risposte alle domande più frequenti sui rapporti tra coronavirus, oggetti e alimenti.
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Giornalista scientifica
L’ennesima conferma che il virus non si conserva attivo sulle superfici, e anche se ne vengono rilevate tracce genetiche su arredi o pavimentazioni sono come i pezzi di paraurti sulla scena di un incidente, dimostrano che c’è stata presenza di autoveicoli ma non vi è alcun rischio che ci investano.
Con buona pace di quelli che spargerebbero candeggina anche sui granelli di sabbia delle spiagge.
Eh si, in Spagna è stata pure sparsa candeggina sulla spiaggia!
Dunque ricapitolando , col cibo non si trasmette , sulle superfici ne rimane poco e ininfluente , nelle acque solo tracce ma abbattute, al sole cede in pochissimi minuti quindi rimangono solo le feci e l’aerosol che attualmente risulta l’ultima frontiera della ricerca.
Ma le feci nessuno le tocca senza una qualche seria accortezza e l’aerosol si deposita e se fosse così pericoloso dovrebbe lasciare tracce consistenti depositate da qualche parte……..
E poi non trovate che sia stata una beffa farci restare chiusi per settimane nel posto più pericoloso e contaminante e aver fatto multe da capogiro alle persone in passeggiata solitaria fuori casa?
Giusto che rimaniamo chiusi in casa se non capiamo come avviene il contagio. Luoghi chiusi e densamente frequentati è lì la probabilità maggiore di beccarselo.
E secondo Lei era meglio ammassarci in un centro commerciale o in un supermercato?
Naturalmente non metto in dubbio le attuali evidenze ma non sfuggono a nessuno le giravolte nell’argomento covid che si sono susseguite nel tempo e gli enormi punti interrogativi.
https://www.tio.ch/svizzera/attualita/1432498/virus-cadaveri-autopsie-covid-19-tzankov
«Non estraiamo più gli organi dai cadaveri per esaminarli. L’osservazione, a eccezione per i polmoni, viene fatta nel corpo», precisa a 20 Minuten Alexander Tzankov, capo del dipartimento d’istopatologia e autopsia presso l’Università renana.
Questo metodo di autopsia “interno” ha lo scopo di limitare al minimo il contatto con i fluidi corporei e il sangue di un paziente infetto. «Queste secrezioni rappresentano per i patologi il maggior rischio d’infezione». Anche Tzankov non sa esattamente quanto questo virus resti in vita in un cadavere.
……..L’ISS ha per alcuni mesi consigliato ( ma non era un consiglio) di non eseguire autopsie per timore di contagi ……….
Dunque gli animali entrano vivi nel macello e se fossero portatori anche di poco virus sarebbero comunque infettivi per i macellatori che non seguissero le più rigorose norme di protezione; inoltre ho una curiosità sull’attuale uso e destinazione del famoso “quinto ” quarto che una volta veniva utilizzato come parte del compenso per i lavoratori, è logico pensare che certe cose non succedono più ma mi piacerebbe sentire sincere notizie da un esperto del settore.
Quindi spero che le indagini sulle cause di questo diffuso fenomeno vengano svolte scrupolosamente.
Riguardo la mia avversione per il mantra “io resto in casa” trovo siano state multe vigliacche quelle appioppate a singole persone in giro in mezzo a parchi, campagne e spiagge , fuorilegge forse ma innocue e salutari secondo consolidate evidenze.
I miei luoghi sociali preferiti sono le strade , parchi, giardini, orti, .piazze , e ogni luogo all’aperto in cui si possa stare comodi e distanziati all’aria e al sole, gli idoli commerciali, supermercati e centri commerciali non mi appassionano per niente.
Dato poi che non tutti hanno case di 150 metri quadrati per poter stare ben distanziati credo che tante famiglie numerose confinate abbiano sofferto.