L’8 marzo il governo emanava il decreto #IoRestoaCasa, per contenere la diffusione dell’epidemia causata dal virus SARS-CoV-2. Molte attività commerciali non essenziali sono state chiuse e contemporaneamente è stata imposta la quarantena a tutta la popolazione. Sulle bacheche dei social si sono moltiplicati gli arcobaleni ben auguranti e l’hashtag #IoRestoaCasa è diventato il trend topic che ha accompagnato la pubblicazione delle più disparate attività “addomesticate”: esercizi di ginnastica, preparazioni culinarie, video lezioni, concerti online…
Ma non per tutti “stare a casa” è sinonimo di spensieratezza e pane appena sfornato. Molte persone e famiglie, in difficoltà già prima dell’emergenza coronavirus, si sono ritrovate prive delle tutele sociali ed economiche essenziali, facendo fatica a uscire di casa per procurarsi i beni alimentari e le medicine. Sulla scia di questa urgenza nascono le Brigate volontarie per l’emergenza, ragazzi e ragazze, molti dei quali appartenenti ai centri sociali della sinistra milanese e alle Ong, che hanno deciso di intervenire portando solidarietà e aiuto concreto.
Si sono coordinati con Emergency che ha fornito l’esperienza sul campo e la formazione sanitaria necessaria a evitare un’ulteriore diffusione dell’epidemia e per organizzare il supporto logistico. Suddivisi in 10 brigate che coprono l’intera area metropolitana, le squadre collaborano con il centralino del comune (numero telefonico: 020202), all’interno dell’iniziativa “Milano aiuta”, che mette in contatto domanda e offerta, ovvero le persone bisognose con le associazioni che offrono servizi gratuitamente. Per evitare facili polemiche, occorre precisare che il comune in questo caso fa solo da collettore tra le associazioni sul territorio e i cittadini in difficoltà e che non vengono utilizzati fondi e materiale comunali. Non si tratta di operatori sanitari, e quindi non intervengono in situazioni critiche o di emergenza che vengono comunque segnalate ai responsabili sanitari.
Al 3 aprile, i quasi 200 volontari delle brigate milanesi, avevano effettuato più di mille interventi sul territorio e raccolto 3.100 euro da parte di donatori. Il successo dell’iniziativa ha spinto diverse realtà a replicare questo tipo di interventi solidali anche in altre città.
Per chi volesse sostenere le Brigate volontarie per l’emergenza segnaliamo la raccolta fondi attivata sulla piattaforma di crowdfunding PlanBee. Le donazioni saranno utilizzate per:
1) Acquistare materiale sanitario per limitare il rischio di contagio: mascherine, guanti e disinfettanti.
2) Coprire i costi della “spesa sospesa” per chi non se la può permettere.
3) Acquistare giochi per bambini.
Per contattare e offrire il proprio aiuto scrivere a brigateprontointerventomilano@gmail.com oppure fare direttamente una donazione.
© Riproduzione riservata. Foto: Paolo Marelli /lagart.org
[sostieni]
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione