Tonno in scatola con limone e prezzemolo su sfondo scuro, vista dall'alto.

Tra i prodotti di cui i consumatori italiani hanno fatto incetta per superare l’emergenza coronavirus non manca di certo il tonno in scatola: non è deperibile, è utilizzabile in molte ricette e si può mangiare così com’è. Però non tutte le scatolette di tonno sott’olio sono uguali e per questo Altroconsumo ne ha esaminate 24 in laboratorio, considerando sia i grandi marchi sia le marche private delle catene di supermercati. Il test ha preso in considerazione le informazioni in etichetta, la freschezza, i difetti, il peso sgocciolato, la quantità di acqua, la presenza di mercurio e di sale. Non sono mancate, ovviamente, le tradizionali prove di assaggio degli esperti e dei consumatori.

Il test sul tonno in scatola

In generale, il test ha dato buoni risultati: nessun prodotto è stato bocciato, non è stata trovata alcuna traccia di frodi e 17 scatolette su 24 hanno ottenuto un giudizio globale buono o ottimo. A ricevere il titolo di “Migliore del Test” è stato il tonno in trancio intero a marchio AsdoMar con punteggi eccellenti in quasi tutte le categorie ed è stato anche molto apprezzato all’assaggio. L’unica nota dolente è il contenuto di sale, che è uno dei più alti del test. Questo è un problema che accomuna quasi tutte le scatolette considerate. Risultati molto simili anche per gli altri quattro marchi che hanno ottenuto un giudizio ottimo. In seconda posizione troviamo di nuovo AsdoMar con il tonno all’olio di oliva, seguito da quello a marchio Selex, la prima private label in classifica, e poi da Callipo e Fratelli Carli.

tabella tonno in scatola altroconsumo
Le migliori cinque scatolette di tonno secondo il test di Altroconsumo

Sono 12, esattamente la metà di quelle esaminate, le scatolette considerate di buona qualità. Il folto gruppo comprende marchi famosi come: Rio Mare, Consorcio, Nostromo, Angelo Parodi, e dei supermercati, come Coop e Conad. In questa parte della classifica si trova il “Migliore Acquisto” del test, si tratta del ovvero tonno all’olio di oliva a marchio Ardea che, nonostante un prezzo compreso tra 0,65 e 0,69 € a scatoletta da 80 grammi, ha ottenuto risultati buoni o ottimi in quasi tutte le categorie, tranne per la quantità di sale e mercurio. Tra questi prodotti troviamo anche l’unica marca che si è aggiudicata il punteggio migliore per il contenuto di sale: si tratta, neanche a dirlo, del tonno “basso in sale” a marchio Nostromo.

I peggiori

Nell’ultima parte della classifica ci sono sette prodotti classificati di qualità media, penalizzati soprattutto dalla prova di assaggio dei consumatori. In ultima posizione troviamo il tonno all’olio di oliva Athena di Eurospin, che riceve punteggi mediamente più bassi, ma comunque buoni, per l’etichetta, la freschezza, il contenuto di sale e le prove di assaggio. Appena sopra troviamo il tonno Maruzzela, considerato quello con il maggiore tenore di mercurio, e prima ancora l’unica scatoletta certificata bio del test, a marchio Pescantina. Il gruppo comprende anche il tonno Carrefour, Lidl (Nixe) e due prodotti a marchio Mareblu.

asdomar tonno trancio intero

Come scegliere il tonno?

Ma al di là della classifica di Altroconsumo, come si fa a scegliere un tonno in scatola? Dipende da quello che cerchiamo. Se l’obiettivo è acquistare un prodotto considerato di pregio dal punto di vista organolettico, allora bisogna scegliere il tonno pinne gialle, trovato in 16 dei marchi esaminati nel test. Tuttavia il tonno pinne gialle è una specie considerata prossima alla minaccia dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Se si vuole fare una scelta più sostenibile, è meglio optare per tonnetto striato, che però generalmente è poco apprezzato a livello organolettico. La specie non sempre è dichiarata in etichetta: tra i prodotti testati la dicitura non compare in Rio Mare Leggero e Athena di Eurospin.

Per fare una scelta veramente consapevole sarebbe meglio controllare anche la provenienza, che però non è tra le indicazioni obbligatorie. Sono cinque le scatolette “senza origine”. Quando c’è, può essere indicata sia per esteso che come zona Fao di pesca, ed è meglio scegliere il tonno proveniente dall’Oceano Pacifico occidentale e centrale, che corrisponde alle zone Fao 61, 71 e 81. Sono “sconsigliati” quelli provenienti da Oceano Atlantico (31, 34, 41, 47) e Indiano (51, 57). Il grande assente è il tonno del Mar Mediterraneo, che di solito non viene utilizzato per il tonno in scatola.

Un’altra informazione che sarebbe utile conoscere è il metodo di pesca, dichiarato solo da una minoranza di prodotti. Nel test di Altroconsumo, solo nove scatolette lo indicano e, tra queste, soltanto in due casi viene utilizzato un metodo considerato sostenibile, cioè la pesca a canna. Si tratta di Rio Mare e Coop che indicano il metodo di pesca addirittura nel nome, per valorizzare il prodotto.

Il problema del mercurio

Un problema che può interessare il tonno è il contenuto di mercurio, un metallo pesante tossico per il sistema nervoso, a cui devono prestare particolare attenzione donne in gravidanza e bambini. Tutte le scatolette rientrano nei limiti di legge (1 mg/kg), anche se tre ci si avvicinano. Altra nota dolente è il sale aggiunto in grandi quantità in tutti i prodotti, tranne in quelli  con la dicitura “bassi in sale” o “a basso contenuto di sale”. In ogni caso, le Linee guida per una sana alimentazione consigliano di consumare in una settimana al massimo una porzione da 50 grammi di tonno sgocciolato, perché si tratta di un prodotto trasformato. Insomma, sarà pure comodo e versatile, ma è meglio non esagerare.

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Federico
Federico
18 Marzo 2020 08:10

Il tonno lidl è prodotto dalla.stessa ditta che produce as do mar.

Paolo
Paolo
9 Aprile 2020 18:14

Il grande assente è il tonno del Mediterraneo (Thunnus Thynnus), che viene utilzzato eccome per il tonno in scatole, una qualità superiore al Tonno pinna gialla (Thunnus Albacares).
Qualche dubbio sull’indicazione delle zone FAO!! Propio quelle consigliate sono state indicate da una recente ricerca come zone a rischio contaminazione radioattiva dopo il disastro di Fukushima!