Cappuccino and cinnamon in a paper cup. Coffee is complemented by a gingerbread man and Christmas tree decoration.

Frappuccino in takeaway cup on wooden table isolated on cafe backgroundPer evitare di assumere ulteriori calorie oltre a quelle tipiche dei banchetti natalizi, forse sarebbe il caso di evitare le bevande offerte dai principali fast food e caffè, almeno se ci si trova in Gran Bretagna o nei paesi dove queste catene sono presenti. Nonostante gli impegni presi periodicamente, i beveroni a base di cioccolato, latte, panna e altri svariati ingredienti quasi sempre contengono quantità di zucchero impressionanti, e non sempre facilmente identificabili.

La segnalazione giunge dall’associazione britannica Action on Sugar, che ha analizzato il contenuto in zucchero e calorie di oltre 200 prodotti, di cui 124 cioccolate calde e 79 ‘latte’ stagionali speciali (bevande a base di latte e caffè o latte e tè) delle catene Caffè Nero, Starbucks, Costa Coffee, KFC, Greggs, McDonald’s, EAT, Leon e Pret a Manger, in particolare per quanto riguarda le porzioni più grandi, dopo aver sottratto dal calcolo il lattosio naturalmente presente (3,8 grammi ogni 100 ml di latte vaccino).

La peggiore cioccolata è un prodotto Starbucks chiamato Signature Caramel Hot Chocolate con panna montata e bevanda all’avena. In una pinta (473 millilitri), nel quale sono presenti ben 23 cucchiaini di zucchero d 4 g per un totale di 93,7 grammi, pari a quattro muffin al cioccolato o tre lattine di Coca-Cola, che apporta 758 calorie, ma anche  il Gingerbread Latte con bevanda all’avena di Starbucks apporta 523 calorie e contiene 14 cucchiaini di zucchero.

Caffè Nero si piazza in alto tra i peggiori, con il Salted Caramel Hot Chocolate (Grande), con 15 cucchiaini di zucchero (60 g) e 503 calorie, mentre il Millionaire Latte (Large) di McDonald’s ne contiene 7, pari a 248 calorie.

caffe bicchiere monouso
Action on Sugar ha analizzato la quantità di zucchero contenuta in oltre 200 cioccolate e ‘latte’ proposti da diverse catene di fast food e caffè

Per 70 dei 200 prodotti è stato possibile confrontare il contenuto di zuccheri presenti con quello rilevato nel 2016, scoprendo che la quantità è sempre aumentata. Il rapporto sottolinea i rischi di molti prodotti vegani che spesso vengono considerati più sani rispetto a quelli tradizionali anche se hanno moltissimo zucchero.

Intervistata dalla BBC, la nutrizionista di Action on sugar Holly Gabriel ha definito i risultati scioccanti, invitando le catene e i singoli esercizi commerciali a ridurre il contenuto di zuccheri e soprattutto le dimensioni delle porzioni. Il portavoce di Starbucks ha detto che i clienti possono scegliere la taglia della bevanda e, quindi la quantità di zucchero. Inoltre ha ricordato che dal 2015 a oggi l’azienda ha ridotto del 9% la quantità in alcuni prodotti come il pan di zenzero e gli sciroppi di vaniglia, caramello e nocciola. Visti i risultati, non sembra uno sforzo sufficiente.

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Salvatore
Salvatore
4 Dicembre 2019 12:11

” Il portavoce di Starbucks ha detto che i clienti possono scegliere la taglia della bevanda e, quindi la quantità di zucchero”.
Per scegliere occorre conoscere. Allora che S…s comunichi in modo evidente la quantità di zucchero e le calorie do ogni bevanda che viene somministrata nei suoi pdv.
Tempo perso… le code di aficionados saranno sempre lunghe.

Doom
Doom
24 Dicembre 2019 21:41

Negli usa ci sono troppi obesi, in Italia negli ultimi 10 anni sono quintuplicati… Il resto sarà conseguenza!