Chi pratica frequentemente attività fisica lo sa bene, con l’arrivo dell’estate la sudorazione aumenta e con essa i crampi muscolari. Molti pensano che la causa principale sia la carenza di potassio, anche se non è solo così, e spesso per prevenire o lenire questa contrazione la soluzione è lei: la banana. Ma è vero che la banana è l’alimento più ricco di potassio? Risponde l’Istituto superiore di sanità in un articolo pubblicato sul portale ISSalute.
La banana come elisir di soppravvivenza per i crampi nasce nel 1989 durante l’ottavo di finale di tennis del Roland Garros. L’allora numero uno Ivan Lendl gareggiò contro lo statunitense Michael Chang, dato per sfavorito. Chang mangiò innumerevoli banane per contrastare i crampi nei minuti finali, riuscì sorprendentemente a battere il rivale e sucessivamente vincere il torneo. Da quel giorno la vittoria di Davide su Golia portò al mito.
Innanzitutto, il potassio è essenziale per il funzionamento dell’organismo ed è coinvolto nella regolazione del ritmo cardiaco e nella contrazione muscolare. La carenza del minerale causa debolezza muscolare, tachicardia e aritmie, stati confusionali e sonnolenza; l’abuso invece comporta astenia, crampi muscolari, ipotensione e brachicardia, e, nei casi più gravi, arresto cardiaco. Le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono di consumare 3,5 g di potassio al giorno per gli adulti. La banana è sicuramente un frutto ricco di potassio (350 mg in 100 g) ma altri alimenti ne hanno in pari quantità o persino superiori.
Il potassio è contenuto in quasi tutti gli alimenti, in particolar modo nei cibi di origine vegetale. Ricchi di questo minerale sono frutti come i fichi secchi (1010 mg/100 g), l’avocado (450 mg/100 g), il kiwi (400 mg/100 g), il ribes nero (370 mg/100 g), il melone d’estate (333 mg/100 g) e le albicocche (320 mg/100 g). E ancor più le patate (570 mg/100 g), spinaci (530 mg/100 g), cavoli di Bruxelles (380 mg/100 g), rucola (369 mg/100 g) e i legumi (secchi) come fagioli (1445 mg/100 g), lenticchie (980 mg/100 g) e ceci (800 mg/100 g). Anche la frutta secca ne è molto ricca: pistacchi (1040 mg/100 g), mandorle (780 mg/100 g), arachidi (680 mg/100 g) e noci (603 mg/100 g).
Insomma, di alimenti ricchi di potassio ce ne sono tanti e una dieta equilibrata è in grado di fornire l’apporto di potassio necessario al nostro organismo. Chissà cosa sarebbe successo se Chang avesse sgranocchiato dei cavoletti di Bruxelles durante la gara con Lendl?
©Riproduzione riservata
[sostieni]
Il tennis è uno sport molto particolare , la partita puo’ durare anche 4 o 5 ore e quindi non si puo’ rinunciare a qualche integrazione alimentare , in considerazione anche del tipo di sforzi spasmodici ripetuti intervallati da periodi di recupero.
La natura offre tanti prodotti che sostengono lo sforzo fisico , perchè non solo il potassio serve per continuare a correre, tra questi prodotti la banana rappresenta un compendio di completezza e praticita’ , abbastanza facile da digerire , cruda , maneggiabile senza tegami o contenitori vari, non richiede condimenti conservabile a temperatura ambiente .
Difficilmente si vedra’ mai un tennista di primo piano , attento alle sue prestazioni mangiare altro che frutta fresca durante gli intervalli anche se ci sono decine di prodotti che contengono piu’ potassio.
I fisiologi , che non disdegnano bevande energizzanti piu’ o meno mineralizzate e altro , se ne faranno una ragione.