Il pesticida clorpirifos non deve essere riautorizzato. È questa, in poche parole, la raccomandazione dell’Efsa, che ha dato il suo parere preliminare sull’opportunità di concedere una nuova autorizzazione al controverso insetticida. Il periodo di approvazione del clorpirifos scadrà infatti nel gennaio e la domanda di rinnovo depositata dai produttori è tuttora sotto esame da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
Il parere dell’Efsa è stato pubblicato su richiesta della Commissione europea, a lavori per la revisione della sicurezza del clorpirifos non ancora terminati. Ma già con i dati a disposizione gli esperti hanno espresso preoccupazioni per i possibili effetti genotossici e neurologici che si possono verificare durante lo sviluppo. Timori sostenuti dai dati epidemiologici, secondo i quali i bambini sono la categoria più a rischio. Per questo motivo, spiega l’Efsa, non è possibile stabilire un livello di esposizione sicuro.
Il clorpirifos è un pesticida che appartiene alla categoria degli organofosforati ed è stato approvato per la prima volta nel 1965 negli Stati Uniti, con l’obiettivo di sostituire il famigerato DDT. Negli anni, tuttavia, molti studi hanno associato la sua presenza nell’acqua di falda e nei terreni a disturbi neurologici, soprattutto nei bambini.
Proprio a causa di questi studi, anche l’Environmental Protection Agency (Epa) americana era del parere che il clorpirifos dovesse essere bandito perché pericoloso per la salute. Questo almeno finché, con l’insediamento del presidente Trump alla Casa Bianca, a capo dell’agenzia non è arrivato Scott Pruitt, che ha subito deciso di non vietare l’insetticida, impedendo anche nuove rivalutazioni fino al 2022.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Io sono sempre scettico di fronte a questi divieti. Certamente questo insetticida è meno pericoloso del DDT ma dato che è in commercio dal ’65 e quindi lo abbiamo mangiato tutti, digerito e bevuto tutti tramite l’acqua potabile mi chiedo se ha senso sostituirlo.
Questo fa male alla salute? Ok ma quello che lo sostituirà dobbiamo mangiarlo per altri 55 anni prima che arrivi l’EFSA a dirci che fa male e che deve essere sostituito con uno “nuovo”.
Le probabilità che il sostituto dell’clorpirifos sia un agente innocuo sono molto vicine allo zero, esiste la concreta possibilità che il sostituto sia più tossico e questo lo si vedrà tra 55 anni tramite le cavie (umane) che popoleranno gli studi epidemiologici.
Quindi mi chiedo che senso ha andare avanti con questa “baracca”? Forse la speranza è di avere sostituito il DDT con questo clorpirifos che fa meno male ma comunque fa male, quindi di essere un po’ meno intossicati mano a mano che passano i decenni e le sostanze bandite si succedono.
Suggerisco allora che si tolga il divieto al talidomide, si blocchi qualsiasi limitazione al glifosato e ai suoi consimili. Con questo ragionamento va bene tutto. Suggerirei anche di togliere i limiti di velocità e così via.
Si , una delle opzioni auspicabili è che gli scienziati , se sono degni di tale titolo , riescano a sostituire tutte le sostanze tossiche usate per produrre il cibo con prodotti senza controindicazioni dannose per la salute .
Giustamente si fa notare che spesso i sostituti sono peggio delle sostanze da sostituire e se ne permette l’uso per difficoltà varie nello scoprire in fretta i possibili danni.Tante sono le cause di questo avvitamento pericoloso , tra cui la fretta di coomercializzare , la lentezza dei controllori a scoprire le piccole e grandi omissioni ( o peggio) dei fabbricanti e l’inerzia politica anche quando ci sono prove di pericolosità.
L’altra opzione per me preferibile è studiare di piu’ i sistemi di coltivazione biologica e integrata senza ( o riducendo al minimo) pesticidi.
Cosi come ora non possiamo durare a lungo.
Buongiorno. Io ho bisogno di aiuto per risolvere un problema relativo al Clorpirifos. I vicini hanno utilizzato questa sostanza nel loro giardino che è praticamente ‘sotto’ la finestra della nostra stanza da letto (al piano rialzato). Loro hanno usato la versione granulare. Ci siamo subito chiesti se questo prodotto si può usare vicinissimo alle case o bisogna rispettare una distanza minima ma, per ora, nonostante la numerose richieste, non abbiamo avuto risposta. Fra l’altro non siamo stati avvisati del fatto che sarebbe stato utilizzato questo prodotto; il sospetto è nato dal cattivo odore e da miei malessere (nausea e mal di testa) e alla richiesta sull’eventuale utilizzo di sostanze chimiche , ci è stato candidamente mostrata la confezione di un prodotto a base di questa sostanza. Abbiamo provato a chiedere ai vicini la rimozione del terriccio ma non abbiamo ottenuto risultati. Ringrazio tutti quelli che ci vorranno aiutare in questa ricerca e ci vorranno suggerire una risoluzione a tale problema.