Il Salvagente ha pubblicato un servizio sulle capsule di caffè evidenziando la buona qualità delle miscele e una completa sicurezza. Le analisi di laboratorio condotte su undici campioni di tipo “intenso”, cioè quello più corposo e con una tostatura intensa, hanno indagato la presenza di pesticidi, micotossine e contaminanti di processo oltre all’eventuale migrazione di sostanze estranee provenienti dai contenitori. Le marche prese in esame sono tra le più diffuse nei supermercato e i prezzi per una tazzina vanno dal più basso, di 23 centesimi per Splendid Ristretto, al più caro con 48 centesimi di Nescafè Dolce Gusto Espresso Intenso.
I risultati faranno tirare un respiro di sollievo ai quattro italiani su dieci che ogni giorno sorseggiano l’espresso preparato con le macchinette domestiche a ricarica monodose.
Di pesticidi si può dire che non c’è traccia, e la situazione è migliore di quanto previsto anche per acrilammide e furani, due sostanze nocive generate durante la torrefazione ad alta temperatura. La loro presenza risulta essere mediamente al di sotto della metà di quanto raccomandato dall’Autorità per la sicurezza alimentare europea.
Per l’acrilamide la migliore marca del test è risultata Illy, mentre tutte la referenze eccellono per la scarsa presenza di furano. Anche nelle capsule che ne contengono di più (Nespresso Kazaar) i livelli sono di gran lunga sotto la soglia di sicurezza.
Il mensile ha incaricato un panel accreditato in particolare sul caffè, per le analisi organolettiche. In nessuno degli undici campioni sono stati riscontrati difetti, come bruciato, fermentato, fenolico, ossidato o legnoso. Gli esperti hanno valutato sia l’aspetto (colore, tessitura e persistenza della crema) sia il profumo, che deve avere note aromatiche positive (come cacao, caramello, frutta secca, fiori e spezie). Infine, il panel ha valutato il corpo, cioè la sensazione al palato della densità della bevanda, e le impressioni di acido, amaro o astringente, che sono sempre risultate ben equilibrate. Globalmente, l’analisi organolettica ha premiato Kimbo, in particolare per le note aromatiche di caramello.
Un aspetto dolente riguarda l’impatto ambientale delle capsule. Solo in due casi le monoporzioni sono di materiale compostabile (Esselunga e Vergnano. In altri tre casi le capsule devono essere svuotate e poi differenziate, mentre per sei marche, le monoporzioni di caffè non si possono scomporre per cui vanno a finire nella frazione dell’indifferenziato. Ricordiamo che esistono in commercio delle capsule in metallo riutilizzabili per chi non vuole rinunciare alla comodità dell’espresso a casa, ma ha a cuore anche l’ambiente.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Per quanto riguarda le capsule Nespresso, possono essere portate al punto vendita e sarà poi l’azienda a provvedere al riciclo sia della capsula che del caffè, utilizzato per produrre compost utilizzato per la coltivazione del riso che poi viene acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare Lombardia. Per quel che mi riguarda, inizialmente compravo le capsule online, tuttavia raccoglievo quelle usate per portarle in un punto vendita alla prima occasione.
Esatto, anche considerando il costo (mediamente) più alto di nespresso va dato atto che, a parte le due che hanno deciso (intelligentemente) per il compostabile, è l’unica che perlomeno a fronte dei guadagni ha scelto di fare qualcosa di concreto per i rifiuti. Poi se non si vuole andare a portarli per pigrizia…
Le capsule della Vergnano sono compostabili e quindi si possono gettare tranquillamente insieme ai rifiuti organici.
La stessa Vergnano produce anche le capsule della Esselunga, sempre compostabili e quindi di facile utilizzo e smaltimento, senza dover andare in giro x la città…
Le capsule dei vari tipi di miscela di caffè della COOP adesso si possono gettare direttamente nell’umido, senza dover separare i componenti.
Ma a nessuno interessa il fatto che il caffè in capsule costa cinque volte un semplice macinato anche se di ottima qualità?
Nella mia azienda ho installato una macchina per il caffè che macina i chicchi di caffè automaticamente sul momento. Costo a caffè circa 0,06 euro, costo macchina ( 300 euro) ammortizzato in due mesi e nessun danno all’ambiente