Sbarcano anche in Svizzera i prodotti Danone con il Nutri-Score in etichetta. Dopo Francia e Belgio, la multinazionale francese ha infatti deciso di utilizzare il sistema di etichettatura nutrizionale semplificata anche sui prodotti in vendita nei supermercati elvetici. Le nuove etichette arriveranno sugli scaffali la prima settimana di marzo 2019, con il formaggio quark Danonino, ma l’azienda prevede che entro la fine del 2020 il Nutri-Score sarà presente su tutto l’assortimento. La multinazionale francese, pur essendo una delle aziende che ha sostenuto con maggiore determinazione l’applicazione dell’etichetta a semaforo in Francia, ha deciso che in Italia non verrà adottata. Si tratta di una scelta incomprensibile che discrimina i consumatori italiani da quelli francesi e non trova ragioni logiche.
Il Nutri-Score è stato adottato ufficialmente in Francia nell’autunno del 2017 e consiste in un logo a colori con cinque lettere – dalla ‘A’ verde scuro alla ‘E’ rossa – che indica la qualità nutrizionale globale di un alimento, sulla base dei nutrienti e degli ingredienti presenti nel prodotto. Dal momento dell’approvazione del sistema di etichettatura semplificata hanno aderito circa 90 aziende, tra le quali spiccano grandi marchi come, appunto, Danone, McCain e Bonduelle, e catene di supermercati come Auchan, Leclerc e Carrefour.
Non sono solo le aziende ad adottare il Nutri-Score, ma anche altri Paesi europei. Nell’estate 2018, infatti, il Belgio, con un annuncio della ministra degli Affari sociali e della salute pubblica Maggie De Block, ha reso noto che intende introdurre nel Paese il sistema di etichettatura francese, a cui hanno deciso di aderire anche i supermercati Carrefour e Colruyt. Lo stesso ha fatto la Spagna qualche mese più tardi, per bocca della ministra della Salute María Luisa Carcedo, che ha espresso anche interesse verso la sugar tax.
Mentre il Nutri-Score continua a diffondersi in Europa, l’Italia resta indietro e continua a sostenere ostinatamente posizioni contrarie all’introduzione di qualsiasi sistema a semaforo, sia nel nostro Paese che nel resto dell’Unione. In quest’ottica, l’Italia ha presentato alla Commissione Ue un sistema alternativo al Nutri-Score, l’etichetta “a batteria”, che dovrebbe fornire le informazioni sul contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale attraverso il riempimento dell’icona della batteria di uno smartphone, in una maniera un po’ difficile da decifrare per il cittadino. Una proposta che sembra più un sistema per confondere le acque in Europa – impegnata a esaminare il Nutri-Score – che un’etichetta pensata per promuovere scelte salutari.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.