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antibiotici pesticidi allevamento agricoltura acqua greenpeaceL’allevamento intensivo e l’agricoltura industriale inquinano i corsi d’acqua europei. È questa la conclusione dell’associazione ambientalista Greenpeace, che ha portato in laboratorio campioni di acqua prelevata da 29 canali e fiumi per l’irrigazione situati in 10 Paesi europei. Per l’Italia sono stati scelti due canali e una roggia tra le province lombarde di Brescia, Cremona e Mantova, dove si concentra il maggior numero di suini allevati in maniera intensiva.

Le analisi hanno rivelato che 23 dei 29 corsi d’acqua sottoposti al test contenevano farmaci veterinari (il 79%). In particolare, sono stati trovati 21 farmaci diversi, di cui 17 con funzione antimicrobica. Tra questi 12 erano antibiotici, che sono stati riscontrati nel 69% dei campioni analizzati. Tra i più diffusi c’è la dicloxacillina (usata anche per l’uomo) rilevata con una frequenza del 66%. Il campione prelevato dalla Roggia Savarona, in provincia di Brescia, è quello con il maggior numero di farmaci, ben 11, di cui 7 antibiotici.

I pesticidi sono stati trovati in tutti i campioni analizzati. Sono stati identificate 104 sostanze, di cui 28 vietate  nell’Unione Europea. Il numero più alto di pesticidi (70) è stato scoperto in Belgio, in un campione prelevato da un canale dove si è registrato anche la concentrazione di pesticidi più alta. Dieci campioni contenevano livelli di pesticidi superiori al livello ritenuto sicuro per gli organismi acquatici, secondo l’Agenzia per la sicurezza ambientale tedesca.

Il problema dell’inquinamento non si limita a pesticidi e farmaci, ma riguarda anche i livelli di nutrienti – sostanze naturali come nitrati, nitriti e fosfati – riversati nelle acque dagli allevamenti e dai fertilizzanti usanti in agricoltura. I nitrati sono stati trovati ovunque, mentre nitriti e fosfati in due terzi dei corsi d’acqua. I nitrati erano sempre al di sotto del limite europeo per la protezione di fiumi e laghi, mentre in quattro casi, due dei quali in Italia, i nitriti hanno superato la soglia  di 0,3 mg/l oltre la quale un corso d’acqua non può più essere definito in “buono stato ecologico”.

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Greenpeace ha analizzato le acque di 29 canali e fiumi in 10 Paesi europei, di cui tre in Italia, concentrati nella zona di maggior allevamento dei suini

Greenpeace ricorda che la presenza di queste sostanze nei corsi d’acqua potrebbe comportare un aumento del rischio di sviluppare batteri resistenti agli antibiotici, che  possono contaminare la catena alimentare umana. Oltre a ciò ci sono effetti avversi su piante e animali derivati dai pesticidi e altri principi attivi. La quantità superiore al normale di nutrienti,favorisce inoltre  fioriture rapide ed eccessive di alghe (eutrofizzazione), che una volta in decomposizione privano le acque di ossigeno creando vere e proprie “zone morte”.

L’associazione ambientalista chiede all’Unione europea e i governi nazionali di non finanziare con i fondi della Politica agricola comunitaria (Pac) gli allevamenti intensivi, che dipendono largamente dall’importazione di mangimi (magari coltivati su terreni frutto della distruzione delle foreste) e usano gli antibiotici come forma di prevenzione. Greenpeace inoltre chiede di promuovere una produzione di carne e prodotti lattiero-caseari che punti sulla qualità, insieme a una produzione ecologica di frutta e verdura.

Fonte immagini: Greenpeace

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valerio cherubini
valerio cherubini
13 Dicembre 2018 19:13

la roggia in questione della provincia di Brescia si chiama ” Roggia Savarona” non Savarola

Valeria Nardi
Reply to  valerio cherubini
14 Dicembre 2018 09:54

Grazie, abbiamo corretto.

MariaGrazia
MariaGrazia
27 Dicembre 2018 09:30

queste sono le cose importanti da portare avanti e combattere …. sappiamo tutti cosa c’è dietro a tutto questo inquinamento .. METTIAMO LA PAROLA FINE e ritorniamo a comportarci come si deve con gli animali e con l’agricoltura …. abbiamo un pericolo imminente che sono la moria delle api … importantissme x tutti noi AVANTI TUTTA Greenpeace!!!!!