Il Sana, Salone internazionale del biologico e del naturale, giunto quest’anno alla 30°edizione, è al tempo stesso un luogo d’incontro per gli operatori del biologico, un mercato dove i visitatori possono trovare dai germogli di bambù sott’olio ai make-up vegani, e una grande vetrina per le novità del mondo bio e dello stile di vita “green”.
Una vetrina sempre ricca di sorprese, in parte interessanti, in parte curiose, ma non “imprescindibili”. Le novità, presentate in uno specifico settore, erano oltre 950 e i visitatori potevano votare il prodotto a loro avviso più interessante, per le tre categorie: alimentazione, cura del corpo e stile di vita green. Il vincitore, per il food, è risultato lo “zenzero disidratato senza zuccheri aggiunti aromatizzato al misto bosco” dell’azienda Ama te stesso. L’interesse per questo rizoma, tipico delle cucine asiatiche, utilizzato sia per il sapore che per le proprietà medicinali (in particolare favorisce la digestione e previene la nausea), è aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni. La scelta dei visitatori votanti è emblematica dell’interesse per i cosiddetti superfood, alimenti in gran parte estranei alla nostra tradizione gastronomica, proposti per la loro particolare ricchezza in vitamine, minerali o altri fattori nutrizionali. Questi al Sana spopolavano.
La stessa ditta presentava un ricco assortimento di vegetali nostrani disidratati a freddo: spezie in polvere, frutta e verdura da aggiungere allo yogurt o all’insalata, ma anche mix di riso e vegetali essiccati, per risotti con ortica, funghi, radicchio o fragole.
Se fino a pochi anni fa si potevano trovare solo uvetta, prugne, fichi e albicocche, oggi la frutta disidratata è sempre più diffusa, e rappresenta un’idea interessante per sostituire snack dolci più calorici, come le barrette al cioccolato. Quella che troviamo al supermercato, di solito in sacchetti monoporzione, è prodotta da grosse ditte come Noberasco, che naturalmente acquistano la materia prima in ogni parte del mondo. Ci sono però anche piccole aziende come Ama te stessoo come il Podere Colombara, di Imola che trattano prevalentemente vegetali prodotti in Italia. Perché sia buona, la frutta deve essere trattata con metodi che permettano di eliminare l’acqua senza alterare sapore e profumo. Il Podere Colombara propone frutta essiccata a bassa temperatura, con un sistema a ventilazione forzata che muove aria portata a circa 40° C. La frutta è biologica e in gran parte prodotta da loro: mele e fragole ma anche cachi e melone; confezionata in atmosfera controllata, si conserva a lungo senza aggiunta di conservanti, né oli o zuccheri. Un altro metodo è quello della crioessiccazione, utilizzato dall’azienda Forlive: i frutti freschi sono congelati a – 40° poi, con un’operazione di sottovuoto e un leggero riscaldamento viene eliminata completamente tutta l’acqua. Si possono aggiungere direttamente allo yogurt, oppure metterli in acqua e aspettare cinque minuti perché la frutta torni morbida.
Molto curiose le piantine di fiori commestibili biologici dell’azienda veronese Li.Pa. piantine: si possono coltivare sul davanzale e aggiungere all’insalata, perché sono adatti al consumo e non trattati con pesticidi, come invece capita sempre per le piante da giardino.
Un altro articolo nato per stupire sono le miscele colorate prodotte da Molini Spigadoro: barattoli di polveri colorate da aggiungere agli impasti di pane o pasticceria, oppure alle creme (nella dose del 2-5% circa). I colori, molto accesi, sono ottenuti con concentrati di frutta e verdura: spirulina per il verde e il blu, ravanello e ciliegia per il rosa, barbabietola rossa per il rosso, concentrato di zucca e cartamo per il giallo, carota e ibisco per il viola.
La spirulina è un’alga azzurra (o cianobatterio) da cui si ricava una polvere particolarmente ricca di proteine e vitamine, soprattutto A ed E; le sono attribuite numerose proprietà, non sempre verificate, per cui viene utilizzata come antinfiammatorio, per la salute delle ossa e per prevenire l’ipercolesterolemia.
Abbiamo visto spirulina in polvere e in compresse, pasta alla spirulina, biscotti alla spirulina, birra con spirulina, e una maionese (non ancora in commercio) di un incredibile colore verde petrolio.
Rimanendo sui supercibi, non mancano i prodotti a base di bacche di goji, ora prodotte anche in Italia, snack a base di alghe, mousse di frutta arricchite con canapa e un nuovo alimento: il jackfruit, ricavato dai semi di un frutto tipico del Bangladesh, da consumare come alternativa alla carne. Secondo wikipedia, “Il sapore è un misto di mela e ananas, con retrogusto di vaniglia, delizioso nelle migliori varietà; quando fatto cuocere per oltre un’ora assume un gusto simile a quello della porchetta”. Se passa dalla vaniglia alla porchetta… è veramente super!
Il filone dei sostituti della carne si arricchisce ogni anno di nuovi prodotti e qui abbiamo visto il “ragù” pronto “Meat no meat” a base di funghi Hypsizygus, prodotto dalla ditta padovana Golden wave e gli Sganapini, tortellini “vegetali”.
Per finire, non poteva mancare l’aloe, prodotto noto agli amanti del green, utilizzato per le numerose proprietà che gli sono attribuite. Fra queste, le più “verificate” sono il potere lassativo del succo e le proprietà lenitive del gel, impiegato per alleviare irritazioni, ustioni o dermatiti.
Fra le novità del Sana, oltre ai classici succhi di aloe pronti, abbiamo visto foglie di Aloe arborescenstal quali, naturalmente bio: le vende l’azienda ragusana Solleone che coltiva le piante e spedisce in tutta Italia; l’ordine minimo è di 1 kg, al costo di 20 € più spese di spedizione.
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.