Preservativi: Durex ritira lotti difettosi. La notizia rilanciata nelle pagine dei supermercati finora riservate ai richiami alimentari
Preservativi: Durex ritira lotti difettosi. La notizia rilanciata nelle pagine dei supermercati finora riservate ai richiami alimentari
Roberto La Pira 5 Agosto 2018Coop all’inizio di agosto, sulla pagina che ospita l’elenco degli alimenti ritirati dagli scaffali, ha inserito il richiamo di due lotti di preservativi Durex difettosi per cui potrebbe verificarsi un aumento nel numero di casi di rottura durante l’applicazione o l’uso. La novità è rilevante perché finora Ikea era l’unica catena che, a fianco della lista degli alimenti ritirati dal mercato, pubblicava anche quella dei beni di consumo difettosi. Le insegne di iper e supermercati, pur avendo in assortimento migliaia di prodotti non alimentari, raramente davano queste notizie. Per capire meglio l’importanza della novità, va ricordato che la storia delle campagne di richiamo inizia nel 2013, con l’avvio di una petizione promossa da Il Fatto Alimentare. Il testo chiedeva alle catene di pubblicare la lista dei prodotti alimentari ritirati dagli scaffali – come prevedeva una legge del 2002. L’invito era valido anche per il Ministero della salute che, al pari dei supermercati, aveva dimenticato di applicare la normativa europea. L’appello è stato raccolto, e adesso 25 catene propongono sui loro siti una pagina dedicata ai richiami che ora sembra estendersi anche ai prodotti non alimentari. Anche il Ministero della salute si è adeguato e, nel gennaio 2016 dopo numerose sollecitazioni, ha inaugurato questo servizio.
La novità è che nelle ultime settimane nelle pagine dei ritiri dei supermercati non c’è solo il richiamo dei preservativi Durex, Auchan e Simply hanno ritirato un asciugacapelli , Aldi segnala il gancio difettoso di un modello di amache, Lidl un set per cablaggio …. Insomma le pagine dei richiami e dei ritiri dei prodotti alimentari stanno diventando un elenco con i nomi di tutti i prodotti difettosi o pericolosi ritirati dal mercato dalle aziende.
Si tratta di una bella notizia, perché la decisione è stata presa autonomamente dalle insegne, senza un obbligo specifico. È auspicabile che l’iniziativa venga presto adottata anche dalle altre catene. L’altro aspetto da sottolineare è che in Italia l’avviso dell’esistenza di prodotti difettosi veniva dato in modo saltuario da poche aziende attraverso annunci sui quotidiani e un avviso sul sito aziendale. Anche il Ministero della salute pubblica la lista prodotti non alimentari insicuri, ritirati dalle autorità sanitarie. Si tratta però quasi sempre di piccoli giocattoli, gadget, cineserie, oppure di tinture per tatuaggi, thermos… ritenuti pericolosi per la salute. Analogo comportamento è stato adottato per i preservativi Durex trattandosi di un presidio medico chirurgico venduto in farmacia.
Alla luce di queste scelte aziendali è facile prevedere che aumenterà in modo considerevole il numero di consumatori informati sui prodotti difettosi che potranno essere sostituiti gratuitamente come avviene negli altri Paesi europei.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24