Latte di soia ai neonati: potrebbe causare alcune modifiche all’apparato riproduttivo. Lo dice uno studio del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism
Latte di soia ai neonati: potrebbe causare alcune modifiche all’apparato riproduttivo. Lo dice uno studio del Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism
Agnese Codignola 15 Marzo 2018Allattare i neonati – soprattutto se femmine – solo con il latte di soia può causare alcune modifiche nell’apparato riproduttivo, cambiamenti che sono simili a quelli evidenziati quando si viene esposti agli estrogeni. Il motivo è da ricercare nella presenza di fitoestrogeni e, soprattutto, di genisteina, una molecola che esercita una potente azione estrogenica di cui risentono i tessuti genitali e che nei modelli animali provoca anomalie nello sviluppo sessuale.
Non è detto che tali modifiche siano pericolose per la salute, ma vale la pena approfondire con studi più dettagliati e progettati per rispondere a questo interrogativo. Soprattutto considerando il crescente numero di madri che decidono di non allattare o di non ricorrere al latte vaccino per paura di allergie e intolleranze e di alimentare il proprio figlio solo con latte di soia (quasi sempre senza una reale motivazione medica).
È questa la conclusione cui sono giunti gli autori di un importante studio osservazionale pubblicato su una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore, il Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, condotto su oltre 300 bambini nati a Filadelfia tra il 2010 e il 2013, tutti reclutati in uno studio sulla salute e sull’alimentazione dei neonati chiamato Infant Feeding and Early Development, patrocinato dai National Institutes of Health.
I ricercatori hanno selezionato un centinaio di neonati alimentati solo con il latte di soia, altrettanti con il latte vaccino e una settantina allattati al seno, e hanno verificato tre parametri: la maturazione delle cellule epiteliali dell’apparato riproduttivo (prelevate dall’uretra e dalla vagina dei piccoli), lo sviluppo ecografico e la concentrazione di estrogeni nel sangue. Il risultato di questi esami, ripetuti nei maschi fino a 28 settimane e nelle femmine fino a 36, ha evidenziato che soprattutto le femmine mostrano, se alimentate solo con latte di soia, uno sviluppo che differisce visibilmente da quello delle bambine nutrite con il latte materno o con quello vaccino, e che ricorda quello di chi assume estrogeni; nei maschi le differenze non sembrano significative.
Tutto ciò porta gli autori a concludere con un invito: quello di approfondire gli effetti soprattutto a lungo termine, per esempio nell’adolescenza, di un allattamento esclusivo con latte di soia. E a ricordare ancora una volta che l’American Academy of Pediatrics, così come tutte le principali associazioni scientifiche di pediatri del mondo, raccomanda di preferire l’allattamento al seno almeno per i primi sei mesi, e che non raccomanda il latte di soia tranne che nel caso di rare malattie genetiche, ad esempio la galattosemia, nella quale manca l’enzima lattasi, o a chi vuole una dieta vegana anche per il proprio figlio (da praticare solo quando un pediatra controlla molto da vicino l’accrescimento del bambino e il suo stato nutrizionale).
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[sostieni]
Giornalista scientifica
Non so in Cina dove il latte di soia è una consuetudine, ma nel mondo occidentale questa raccomandazione mi sembra abbastanza fuori luogo.
Nessuna mamma, che non abbia problemi di produzione di latte, penserebbe di allattare il proprio neonato con solo latte di soia, vegani compresi.
In mancanza di latte materno i pediatri prescrivono latte sostitutivo formulato ed il problema della sostituzione potrebbe riguardare solamente e recentemente il mondo vegano che rifiuta un latte animale.
Infine comprendo per esclusione, che questa raccomandazione con le evidenze dello studio possa essere diretta proprio ed esclusivamente a questa categoria di mamme che non hanno solo il problema della lattazione ma anche della propria alimentazione e soprattutto quando allattano, per le eventuali carenze vitaminiche e minerali, alle quali si possono aggiungere anche squilibri ormonali.
Quindi va bene testare i neonati alimentati con latte di soia, ma perché non testare anche il latte materno di particolari categorie di mamme che si alimentano di soia e glutine concentrato, per averne un indirizzo più ampio e completo?
Ezio, non ti sono allora arrivate notizie di cosa alcune mamme (solo alcune!) sono capaci quando vengono colte dall’ansia per l’incolumità del proprio piccolo e ossessionate dall’essere madri perfette! Te ne cito solo un paio con testimonianza diretta (non da “Leggende metropolitane” quindi!): mettere il bimbo sulla grata del forno con lo sportello aperto per tenerlo al caldo, quando i forni erano a gas! Lavare la frutta e la verdura con il detersivo per i piatti (una laureata in scienze naturali, che ha per l’appunto raccontato la prima delle due vicende che sto riferendo commentando “cosa non arrivano a fare certe madri!”).
Vuoi che qualche fanatica salutista ossessionata da diete vegan (non includo chi invece ha un rapporto normale con un’alimentazione vegetariana) e convinta del latte di soia sotto la pressione della maternità non arrivi a farlo?
Al peggio non c’è mai un limite!
Purtroppo ho testimonianze analoghe di superamento dei limiti dell’umano buonsenso.
Scusate, io ho una figlia di 15 anni, allattata per i primi 4 mesi al seno. Dopo il 4 mese ha cominciato ad avere problemi di crescita e mi hanno consigliato di darle un pasto con latte artificiale perché probabilmente il mio latte non bastava. A questo punto abbiamo scoperto che era ALLERGICA alle proteine del latte vaccino e siamo stati COSTRETTI a darle latte di soia. dai 6 mesi ho smesso di allattarla e fino a 9 anni ha assunto soia in formato latte, iogurt, gelato. Essendo allergica anche alle proteine dell’uovo ha assunto soia anche sotto forma di cotolette vegetali e altri prodotti. Poi fortunatamente l’allergia alle proteine del latte è sparita e ha smesso di assumere così tanta soia, ma scusate se leggere una notizia di questo genere mi spaventa.
Mi ritengo una mamma normale, non fanatica dell’alimentazione. Non tutti quelli che utilizzano prodotti vegani sono fanatici, qualcuno li acquista per necessita…
Gent. Giorgia lei dimostra in modo inequivocabile che i problemi alimentari dei bambini sono cosa grave e da affrontare seriamente in modo professionale e non una moda da generalizzare solo per seguire una tendenza.
La forma-funzione latte ha un significato indispensabile nei primi mesi di vita, quando i neonati non sono ancora in grado di masticare autonomamente e quindi succhiano per sopravvivere, ma poi con lo svezzamento questo alimento liquido non più indispensabile, può essere sostituito con tantissime altre fonti alimentari complete di tutti i nutrienti necessari per la crescita.
L’abitudine di consumare latte per tutta la vita è una moda come tante altre e l’altissima intolleranza al lattosio (50% in Europa), ne dimostra l’uso generallizzato improprio.