Mars abbandona il progetto di etichetta a semaforo delle industrie. “Mancano credibilità e consenso, del problema si faccia carico l’Ue”
Mars abbandona il progetto di etichetta a semaforo delle industrie. “Mancano credibilità e consenso, del problema si faccia carico l’Ue”
Beniamino Bonardi 6 Marzo 2018Mars ha deciso di abbandonare il progetto di etichetta nutrizionale a semaforo lanciato un anno fa insieme ad altri cinque big dell’industria alimentare – Nestlé, Coca-Cola, PepsiCo, Unilever e Mondelez. L’etichetta pur dichiarando di ispirarsi al semaforo adottato in Gran Bretagna, presenta una differenza fondamentale: l’etichetta ufficiale prende come riferimento la quantità di calorie, zucchero, sale, grassi e grassi saturi riferiti a 100 grammi di prodotto, quella delle industrie, denominata Evolved Nutrition Labelling, fa riferimento a una singola porzione che però viene stabilita dall’azienda.
Come riferiscono Der Spiegel e FoodNavigator, Mars ha abbandonato l’iniziativa affermando che non gode della credibilità e del necessario consenso tra le parti interessate. Mars chiede che sia l’Unione europea a farsi carico del problema, promuovendo un’etichetta nutrizionale unica per tutti i Paesi, utile per i consumatori, riducendo così al minimo la complessità e i costi per l’industria. Gli altri cinque promotori dell’Evolved Nutrition Labelling, hanno deciso di andare avanti con il progetto, pur condividendo l’auspicio che l’Ue si faccia carico del problema.
In Francia, lo scorso dicembre 40 associazioni dei consumatori e del settore sanitario hanno lanciato una petizione affinché il progetto Evolved Nutrition Labelling sia abbandonato a favore dell’etichetta nutrizionale Nutri-Score, recentemente introdotta in Francia. In gennaio, in Germania, l’associazione dei consumatori Foodwatch ha denunciato come ingannevole il modello di etichetta nutrizionale elaborata dalle sei industrie, ora diventate cinque, evidenziando come, confrontando gli stessi prodotti, tra quella britannica e quella industriale ci siano macroscopiche differenze e come i colori del semaforo rossi in Gran Bretagna si trasformino quasi sempre in gialli per le industrie (leggi dettagli).
Come ha spiegato Foodwatch, il motivo per il cui il numero di semafori rossi nell’etichetta delle industrie è minore è dovuto a un trucco. Il semaforo originale britannico assegna il colore sulla base di 100 grammi affidandosi a regole precise, per esempio, si ha il rosso per il contenuto di zucchero non appena un prodotto ne contiene più del 15%. Questa regola però non viene applicata per il semaforo industriale che assegna la colorazione in base alle dimensioni delle porzioni.
Per tutte le porzioni fino a 60 grammi, il semaforo industriale diventa rosso solo quando una porzione contiene più di 13,5 grammi di zucchero. Per i cereali da colazione, ad esempio, la porzione presa come riferimento è di 40 grammi e quindi per far scattare il colore rosso bisognerebbe avere un contenuto di zucchero superiore al 33,7%, più del doppio rispetto al modello britannico. Nel caso della Nutella, che ha una porzione di riferimento di 15 grammi, per far diventare rosso il semaforo il contenuto di zucchero dovrebbe essere superiore al 90%. Foodwatch Francia ha commentato con soddisfazione la decisione di Mars, definendola un passo nella giusta direzione.
Foto: Mars.com
[sostieni]
Troppo difficile prevedere due strisce semaforiche, una rapportata a 100g ed un’altra adiacente alla porzione giornaliera?
Come del resto si fa in etichetta nutrizionale, quando si aggiunge la striscia laterale rapportata ai valori della RDA giornaliera.
Anche questi conflitti dimostrano che in assenza di un’iniziativa istituzionale razionale e corretta, ogni fazione la vede legittimamente come le conviene e con questi risultati.