Dopo avere aperto una pagina su Facebook, ilfattoalimentare.it inaugura una sezione su YouTube con video elaborati dalla redazione per raccontare gli aspetti nascosti dei prodotti alimentari e delle etichette, le bufale dei giornali, le pubblicità scorrette e altri temi collegati alla sicurezza alimentare.
Nel primo video raccontiamo la vera storia del fantomatico pomodoro cinese che secondo Coldiretti avrebbe invaso il mercato italiano. Siamo andati al supermercato e abbiamo esaminato un po’ di bottiglie di conserve esposte sugli scaffali, ecco cosa abbiamo scoperto.
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Il 16 giugno ho scritto sul sito un nuovo articolo dove chiarisco anche questi aspetti di cui parla (sughi pronti e altri prodotti con pomodoro.
Secondo me i pomodori cinesi ci sono in tante conserve vendute in italia ma nei discount o nei prodotti a basso costo. Avete analizzato grandi marche che utilizzando – sottopagando – i prodotti italiani. Lo so perchè conosco produttori che forniscono loro i pomodori. Ma in tempi di crisi più gente va nei discount, che ci dite di quei prodotti? C’è l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta o solo gli ingredienti? E chi ce lo dice che quel che scrivono è vero visto che non ci sono controlli – tranne quando ci sono morti?
Io credo che l’indagine debba riguardare anche altri prodotti (i sughi pronti, per esempio, e altre preparazioni al pomodoro che vanno dai cracker alle salse di pomodoro di pizzerie e ristorazione, nonché nei surgelati). Faccio poi fatica a credere che i produttori resistano alla tentazione di risparmiare anche sul mercato interno mescolando pomodori esteri a quelli nazionali. In fondo, vista l’omertà delle autorità , se qualcuno venisse beccato non se ne saprebbe mai il nome, pagherebbe una multa ridicola e tutto come prima…
per dare ancora maggiore autorevolezza al filmato perchè non aggiungiamo che ciò che importiamo dalla Cina è solo il concentrato in botti. Se non venisse rilavorato e riesportato ma utilizzato per ingannare i consumatori italiani,si pagarebbe un prelievo (dazio) che porterebbe il prezzo ad un livello assolutamente non connveniente. E diciamo anche che in Italia quando si compra un prodotto la cui denominazione di vendita è "passata di pomodoro" si tratta sicuramente di prodotto italiano anche se non c’è la bandiera e l’indicazione specifica. Il pomodoro cinese è ormai una leggenda metropolitano che non vuole morire neppure dinanzi all’evidenza dei fatti