1.600 prodotti potrebbero interferire con il sistema ormonale. La lista francese dei pesticidi suscettibili di contenere interferenti endocrini
1.600 prodotti potrebbero interferire con il sistema ormonale. La lista francese dei pesticidi suscettibili di contenere interferenti endocrini
Beniamino Bonardi 26 Luglio 2017I ministri francesi della Transizione ecologica e dell’Agricoltura, Nicolas Hulot e Stéphane Travert, hanno reso pubblica la lista dei pesticidi autorizzati, suscettibili di contenere sostanze classificabili come interferenti endocrini, cioè le sostanze in grado di interferire con il sistema ormonale e di causare patologie anche gravi.
Il 4 luglio, gli esperti degli Stati membri dell’Ue hanno approvato i criteri scientifici proposti dalla Commissione europea per identificare gli interferenti endocrini presenti nei pesticidi e nei biocidi. Il 13 luglio, come promesso da Hulot – criticato da molti per il voto favorevole della Francia alla proposta della Commissione Ue, alla quale si era opposta per un anno – i due ministri francesi hanno pubblicato la lista dei biocidi e dei fitofarmaci contenenti interferenti endocrini.
Le due liste comprendono circa 1.600 prodotti autorizzati in Francia e il ministro Hulot ha precisato che gli Stati dell’Ue hanno approvato i criteri, ma le agenzie scientifiche devono ancora svolgere il lavoro di dettaglio, sostanza per sostanza, al fine di verificare il loro carattere di interferenti endocrini. La lista francese, quindi, comprende i prodotti contenenti una o più sostanze di cui è stato accertato il carattere di interferenti endocrini, ma anche quelle sostanze che sono sospettate di esserlo e quelle di cui è plausibile ritenere che lo siano. Dopo che le agenzie sanitarie europee avranno finito il loro lavoro di dettaglio, alcune sostanze potrebbero uscire dalla lista e altre, che attualmente non sono comprese, potrebbero entrarvi.
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spero che si provveda al più presto a riconoscere la pericolosità d’azione di queste sostanze nei nostri organismi, ma anche nell’ambiente. se si provasse a scalfire un po’ di più l’ignavia del consumatore medio italiano, forse si potrebbe smuovere qualcosa un po’ più rapidamente, rispetto alle scelte decise e difese dall’industria chimica del settore…