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Il test realizzato da Altroconsumo ha esaminato 11 estrattori di succo

Altroconsumo ha messo alla prova 11 estrattori di succo, valutandone la facilità d’uso e di pulizia, la solidità e l’efficienza, considerando anche la quantità di succo e di scarto a parità di frutta inserita. Stiamo parlando di un piccolo elettrodomestico da cucina che fino a pochi anni fa era considerato una nicchia di mercato per appassionati, che però oggi ha assunto discrete dimensioni. Nelle prove di laboratorio per ogni modello sono state preparate cinque ricette a base di frutta e verdura, usando ingredienti provenienti dallo stesso fornitore con un grado di maturazione confrontabile.

In generale, degli 11 modelli testati, dieci sono stati giudicati di qualità “media” e solo uno “buona”. Si tratta del modello Moulinex Zu 5008 Infinity press revolution che si è aggiudicato il titolo di “Migliore del test” e “Miglior acquisto”. Quel che ha convinto è stata soprattutto la qualità del succo: sempre limpido, cristallino e seza residui. Inoltre l’apparecchio è solido, stabile e facile da pulire. Attenzione però a dove acquistarlo, perché il prezzo oscilla fra 180 e 250 euro.

Decisamente più economico Moulinex Zu 255b Infinity Juice che, grazie al costo inferiore (136 euro), ha ottenuto il titolo di “Miglior prezzo”. Molto interessante la possibilità di lavare le componenti in lavastoviglie, a differenza della maggior parte degli altri apparecchi, per i quali la facilità di pulizia è stata un punto debole. Secondo Altroconsumo questo modello è il giusto compromesso per chi vuole spendere poco senza restare deluso. A seguire nella classifica si sono posizionati Hotpoint Ariston Sj 15 xl upo, Kenwood Jmp 800si e Hurom HH-ebe11. Risultati meno soddisfacenti per Ariete 168 Slow juicer metal, che si colloca sull’ultimo gradino.

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I succhi ottenuti da estrattore o centrifuga hanno la stessa concentrazione di nutrienti

A questo punto l’interrogativo di molti consumatori è: meglio l’estrattore o la centrifuga? La risposta dipende da cosa si vuole fare e anche dal portafoglio. Gli estrattori sono più cari (hanno un prezzo medio di 202 euro, rispetto ai 76 delle centrifughe), ma a parità di ingredienti producono più succo. Ne riescono infatti a separare dalla polpa un 10% in più rispetto alle centrifughe.

La scelta dell’elettrodomestico dipende anche dall’abitudine di utilizzare le verdure per il beverone. Quelle a foglia o le erbe, avendo un elevato contenuto di fibre, sono inadatte per la centrifuga. Anche le bevande ottenute da soia, riso e altri cereali oppure da frutta a guscio precedentemente ammollati in acqua, sono da preparare esclusivamente con l’estrattore. Da non usare i frutti pastosi (banana, fichi, avocado) con entrambi gli apparecchi, perché potrebbero instasarne i filtri. Con questo tipo di frutta bisogna necessariamente ricorrere al frullatore. Un’ultima annotazione riguarda la concentrazione di nutrienti e vitamine che non cambia utilizzando l’estrattore o la centrifuga.

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