Da alcune settimane le pagine dei quotidiani come il Corriere della sera del 22 ottobre 2013, La Repubblica, Il Messaggero propongono la pubblicità dell’acqua minerale Uliveto. Nel messaggio compaiono per l’ennesima volta le parole “acqua della salute“, “aiuta la digestione” oltre alla collaborazione con l’Associazione italiana gastroenterologi (Aigo) e l’immancabile Alessandro Del Piero con l’uccellino.
La censura della pubblicità di Uliveto
Tutto ciò è inconcepibile, soprattutto dopo la condanna decisa dal Comitato di controllo del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria e la censura del 2004. I motivi delle censure sono sempre gli stessi, l’abbinamento dell’acqua minerale a frasi, immagini e associazioni di medici che lasciano intendere improbabili vantaggi per la salute. Nel marzo 2013 il Comitato di controllo del Giurì, ha accolto una richiesta di censura inviata da Il Fatto Alimentare, contro l’uso arbitrario della frase “acqua della salute”. La dicitura veniva utilizzata negli spot di Rocchetta e Uliveto per presentare l’acqua come un prodotto in grado di lenire i malanni correlati a osteoporosi e calcolosi urinaria.
Una conclusione paradossale
La censura sembrava un buon risultato, ma come spesso accade quando il Giurì si scontra con le grandi aziende, la vicenda si è risolta in una bolla di sapone. Qualche mese dopo le campagne di Uliveto e Rocchetta riprendono e la frasi sotto accusa tornano. Questo è possibile – spiegano i funzionari del Giurì – perché la frase “acqua della salute” può essere utilizzata senza problemi, basta eliminare dagli spot i medici e non raccontare assurdità sui benefici per la salute. Su La Repubblica del 7 ottobre però la pubblicità di Rochetta però fa nuovamente riferimento a benefici per la salute: “depura, stimola la diuresi e contrasta la ritenzione idrica“! Nella campagna di Uliveto in occasione del mese della digestione (novembre 20013) succede la stessa cosa.
La conclusione della vicenda è paradossale. Da dieci anni gli spot ingannevoli di Rocchetta e Uliveto convincono milioni di persone a bere acqua minerale che dovrebbe apportare benefici. Gli esperti di marketing sanno che l’abbinamento tra le due minerali e la parola “salute” è consolidato nella mente delle persone. Adesso basta ripetere lo slogan “acqua della salute” per ottenere lo stesso effetto.
Purtroppo il Comitato di controllo dello IAP non prevede e pene e sanzioni serie nei confronti delle aziende che non rispettano le regole, e questo spiega tante cose sul comportamento della CoGeDi la società a proprietaria dei due marchi.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Premesso che apprezzo e sono un consumatore della Uliveto, volevo fare un commento sulla potenza delle nostre istituzioni di controllo: spietate con i deboli ed inesistenti con i forti.
Motivo portando un esempio concreto:
alcuni anni orsono, un amico gestore di un’erboristeria, in seguito ad una ispezione dei NAS, durante la quale avevano trovato una sola confezione di un integratore tedesco, contenente una cascata di enzimi per uso nutrizionale come riequilibratore funzionale, in cui l’ingenuo importatore traducendo le diciture della confezione in italiano, aveva usato un termine che richiamava un generico effetto benefico sulla salute.
Ebbene a questo erborista era stata comminata una condanna penale per direttissima senza possibilità di difesa per 5 gg. di prigione, commutati in sanzione pecuniaria, per aver messo in commercio un farmaco.
Solo in appello è riuscito a dimostrare la sua totale innocenza e buonafede, ma con spese per il legale e grande apprensione per la condanna penale.
Questo ad un erborista, mentre chi se la prende con gli imbottigliatori d’acqua minerale che ci curano la salute!!