Una blogger francese è morta in seguito all’esplosione di un sifone da cucina a marchio Ard’time

Rebecca Burger, fitness blogger francese con decine di migliaia di follower su Facebook e Instagram, è morta in seguito all’esplosione di un sifone da cucina a marchio Ard’time, usato per montare la panna, che ha provocato un forte trauma toracico e un arresto cardiaco. L’attrezzo in questione è utilizzato per produrre delle spume leggere ed è costituito da un contenitore in acciaio o alluminio in cui vengono versati gli ingredienti e una testa su cui sono montati un beccuccio e una cartuccia di gas per montare. A causare l’incidente è stato un noto difetto di fabbricazione del sifone: la testa in plastica non è in grado di resistere alla pressione generata dal gas ed esplode.

La tragedia è solo l’ultimo incidente causato dai sifoni Ard’time. In  quattro anni 60 Millions des Consommateurs ne ha contati più di 20. Ma le dimensioni del problema sono molto più grandi: secondo il magazine francese in sette anni il numero totale di incidenti provocati da sifoni con la testa in plastica di tutte le marche supera la sessantina. Tra le ferite riportate campeggiano perdite di occhi, denti rotti, acufeni, fratture multiple al viso e al torace.

sifone
La testa in plastica dei sifoni non è in grado di resistere alle alte pressioni prodotte dal gas

Il difetto è noto fin dall’aprile 2013, anno in cui Ard’time ha richiamato il sifone, insieme all’Autorità per la concorrenza e la confederazione degli importatori e interrotto la commercializzazione del prodotto. Come spesso accade, per la poca diffusione mediatica che ricevono i richiami, c’è voluto un anno e altri incidenti gravi prima che Auchan avvertisse i clienti del richiamo. Ma il numero di utensili potenzialmente pericolosi in circolazione è altissimo: dei 160 mila sifoni Ard’time venduti in Francia tra il 2010 e il 2012, solo 25 mila sono stati recuperati. Nel corso degli anni, 60 Millions ha raccolto 21 richiami di sifoni con testa in plastica di vari marchi.

Visto il numero crescente di incidenti gravi causati da questo sifone per panna montata, il magazine francese ritiene tutti i sifoni con testa in plastica pericolosi e suggerisce l’opportunità di vietare i sifoni da cucina al grande pubblico. Senza arrivare a soluzioni così estreme per evitare incidenti basta usare il buonsenso e seguire le istruzioni. Non si deve infatti cercare di aprire il sifone quando è ancora in pressione e bisogna assolutamente evitare di usare più di una cartuccia di gas per volta, come suggerisce qualcuno sul web. Queste norme di sicurezza sono applicate ai nuovi modelli in vendita. La stessa cosa non si può dire per alcuni modelli in vendita in rete a poco prezzo, e per quelli  acquistati anni fa e tuttora presenti in molte cucine , come dimostra l’incidente alla blogger francese.

Alcuni dei 21 modelli di sifoni per panna pericolosi ritirati in Francia negli ultimi anni

Chi possiede un sifone con testa in plastica, può controllare qui se fa parte di uno dei tanti richiamati in Francia. Chi, invece, preferisce comprare comunque un sifone nuovo, meglio scegliere prodotti interamente in acciaio inox, più costosi, ma anche più sicuri.

La morte di Rebecca Burger evidenzia  l’importanza delle campagne di richiamo dei prodotti difettosi previste dalle norme comunitarie, ma poco applicate in Italia, dove il Ministero della salute non ha mai evidenziato il problema. Le criticità sui prodotti pericolosi da ritirare dal mercato sono trattate nel libro “Scaffali in allerta” di Roberto la Pira.

I lettori che hanno fatto una donazione riceveranno in omaggio il libro “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

Scaffali in allerta” di Roberto la Pira – 169 pagine – Editore: Il Fatto Alimentare – maggio 2017

Ecco il video della Confederazione generale degli importatori sull’allerta a proposito dei sifoni per panna difettosi che potrebbero esplodere

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ezio
ezio
25 Giugno 2017 12:08

In pratica un piccolo lancia razzi domestico.
Un’arma impropria ma legale e molto pericolosa non solo per male intenzionati, ma anche per innocenti consumatori.
Andrebbero ritirati forzatamente a tutti i possessori, con divieto d’uso e risarcimento del costo a carico degli incauti produttori, per la potenziale pericolosità dell’attrezzo.
Anche i coltelli ed i martelli sono armi improprie, ma serve la volontà e la forza dell’utilizzatore per fare danni voluti o accidentali, mentre una bombetta in pressione difettosa o mal utilizzata esplode anche da sola, sparando un proiettile come un lancia razzi.

paolo
paolo
25 Giugno 2017 23:41

Mi chiedo, nell’epoca di internet e dei social network, quanto sia difficile far sapere ai consumatori che un prodotto è pericoloso. E stiamo parlando di una persona che con internet ci lavorava!
Io ci vedo tanta tanta negligenza, sia del produttore che del distributore.