papaya47 persone in dodici Stati Usa sono state colpite da un’epidemia di Salmonella, la cui origine si ritiene sia la papaya Maradol gialla, importata dal Messico. Dodici persone sono state ricoverate in ospedale e una è morta a New York. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e la Food and Drug Administration (FDA) stanno indagando per scoprire in quale punto della catena di fornitura è avvenuta la contaminazione.

I CDC invitano le persone a non mangiare papaye di questo tipo provenienti dal Messico, i ristoranti a non servirle e i negozi al dettaglio a non venderle. Sinora è stata individuata una sola marca collegata al focolaio di Salmonella, Caribeña, ma altre se ne aggiungeranno, non appena saranno disponibili le informazioni. Il bilancio è ancora provvisorio, perché l’allerta lanciata dai CDC comprende i casi di infezione avvenuti fino al 23 giugno, dato che tra quando le persone si ammalano e quando arrivano le segnalazioni passa circa un mese. I primi disturbi sono stati avvenuti il 17 maggio.

Un’analoga epidemia di Salmonella da papaya messicana si era registrata negli Usa nel 2011, quando, tra maggio e agosto, furono colpite un centinaio di persone in 23 Stati, tra maggio a agosto. Le analisi rilevarono un tasso di contaminazione da Salmonella pari al 15,6%. I campioni positivi provenivano da 28 diverse aziende e comprendevano quasi tutte le principali regioni produttrici di papaya in Messico.

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Bernardo
Bernardo
22 Agosto 2017 16:01

L’articolo non dice se la Salmonella era presente all’interno del frutto o solo all’esterno, sarebbe utile saperlo, in quanto un lavaggio accurato magari con un sapone e un altrettanto accurato risciacquo, nel secondo caso potrebbe forse evitare il contagio, chiedo in quanto io lavo in questo modo i cetrioli e i meloni e li asciugo, prima di sbucciarli, perdo tempo?

Max
Max
23 Agosto 2017 07:28

boh ?,
no so perchè mi ricorda la storia dei cetrioli spagnoli e l’epidemia di E. Coli in Germania.

La papaya non novrebbe essere terreno fertile per la salmonella ( peraltro ricca di enzimi proteolitici), fatto salvo il possibile inquinamento superficiale e relativa manipolazione.
Basterebbe un lavaggio con un disinfettante a base di cloro.