Blitz della Commissione europea per eliminare la categoria dei prodotti destinati a un’alimentazione particolare. Questa notizia è rimbalzata con una certa vivacità negli uffici di Bruxelles che non si aspettavano questo provvedimento. Gli alimenti destinati a regimi dietetici speciali e quelli rivolti a lattanti e bambini con meno di 36 mesi, sono stati sottoposti a una rigorosa disciplina europea a partire dal 1977. Il 20 giugno 2011 è successo qualcosa di strano, la Commissione europea ha proposto di eliminare questa categoria di prodotti (vedi allegato).
Dopo pochi giorni è scattata una sorta di rivolta contro la proposta, guidata dall’Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it). La materia è complessa, poiché gli alimenti dietoterapici sono differenziati per categorie, ci sono quelli per i lattanti (0-12 mesi), quelli per i bambini al di sotto dei tre anni, quelli per le persone intolleranti al glutine e altri ancora.
L’idea di aggiornare le normative di settore alla luce degli sviluppi tecnologici e normativi degli ultimi anni non è nuova. Un apposito gruppo di lavoro con esperti degli Stati membri, aveva iniziato l’esame a Bruxelles, ma i lavori erano stati interrotti nel settembre 2009, in attesa di decidere quale strada intraprendere. La proposta resa nota il 20 giugno ha sorpreso sia i rappresentanti delle Amministrazioni sanitarie nazionali, sia le parti sociali interessate che, secondo le regole di Bruxelles, dovrebbero essere consultati prima di ipotizzare una pur lieve riforma che li possa riguardare.
La sorpresa è notevole perché si pensa di eliminare i “prodotti destinati a un’alimentazione particolare” e i “prodotti dietetici”, con le regole consolidate in 35 anni di applicazione a tutela delle categorie più vulnerabili di consumatori!
Secondo la Commissione basterebbe disciplinare tre categorie:
– latte in polvere per lattanti e per proseguimento
– alimenti a base di cereali e altri alimenti destinati a lattanti e bambini fino a tre anni
– alimenti a fini medici speciali.
Quanto agli alimenti senza glutine, ai prodotti per sportivi e a quelli destinati a diete ipocaloriche, ci si dovrebbe accontentare delle regole generali (regolamento CE n. 1924/06, Nutrition & Health Claims).
Tutto ciò lascia un po’ perplessi. E’ forse passato per la mente di qualcuno che, per citare un esempio, la celiachia è una malattia la cui unica cura consiste in una dieta che escluda completamente l’apporto di glutine per tutta la vita?
E che grazie alla definizione di prodotto dietetico è stato possibile agli Stati membri eseguire rigorosi controlli sui produttori di alimenti senza glutine, autorizzare gli stabilimenti e le etichette e rimborsare i prodotti al preciso scopo di favorire il rispetto di una dieta senza glutine?
Prendiamo un altro esempio, quello degli “alimenti adattati a un intenso sforzo muscolare, soprattutto per gli sportivi”, a cui il nostro Ministero allora della Sanità ha dedicato apposite Linee guida (circ. Min. San. 7.6.99 n. 8). Ci rendiamo conto che proprio grazie alla realizzazione di prodotti seri ed efficaci si riduce il rischio di infortuni e malori degli “sportivi della domenica” piuttosto che degli atleti che si impegnano in maratone o arrampicate?
Per il comunicato stampa di AIC http://press.celiachia.it/ComunicatiDoc/104_CS_Su%20abolizione%20Reg_Europea%2023giu2011.pdf
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Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade