I pomodori biologici hanno più vitamina C e antiossidanti di quelli tradizionali, ma sono anche più piccoli. Lo dimostra una sorprendente ricerca brasiliana
I pomodori biologici hanno più vitamina C e antiossidanti di quelli tradizionali, ma sono anche più piccoli. Lo dimostra una sorprendente ricerca brasiliana
Agnese Codignola 25 Febbraio 2013I pomodori coltivati secondo metodi biologici sono sottoposti a condizioni di stress ambientale superiori rispetto a quanto accade ai pomodori non biologici. Per questo motivo hanno concentrazioni di vitamina C e di altri antiossidanti nettamente superiori rispetto ai pomodori tradizionali, protetti da condizioni che non siano ottimali.
Il dato non è scontato: finora la maggior parte delle ricerche condotte ha evidenziato, per frutta e verdure biologiche, solo una minore concentrazione di sostanze potenzialmente nocive e ha dedicato pochissima attenzione agli aspetti relativi alle sostanze benefiche.
Ora però gli agronomi della Federal University di Ceará, in Brasile, hanno invertito la tendenza e sono giunti a conclusioni nettamente a favore dei prodotti biologici. Il loro studio, intitolato “The Impact of Organic Farming on Quality of Tomatoes Is Associated to Increased Oxidative Stress during Fruit Development” è stato pubblicato su PLoS One.
I ricercatori hanno selezionato una trentina di piante di pomodori biologici e altrettante di piante non biologiche, le hanno fatte crescere a una distanza massima di 1,5 km le une dalle altre, su un terreno simile e in condizioni climatiche identiche. Quindi hanno raccolto i frutti di entrambi i campi, conservandoli nello stesso modo e scegliendo, per le analisi, una dozzina di pomodori per tipo tra quelli che presentavano le caratteristiche di maggiore uniformità di maturazione e di dimensioni.
A questo punto hanno condotto i test sui nutrenti e hanno così scoperto che nei pomodori biologici la concentrazione di vitamina C era aumentata del 55% e quella dei fenoli totali (altri antiossidanti) del 139% rispetto a quelle dei pomodori convenzionali; in crescita anche l’acidità (+29%) e la massa della parte solida solubile (+57%), mentre il peso è risultato inferiore nei pomodori biologici, più piccoli in media del 40%.
I ricercatori brasiliani hanno anche dimostrato che nei pomodori biologici si verifica uno stress ossidativo superiore a quello che si determina nei tradizionali. Questo accade probabilmente perché, non avendo il supporto di pesticidi ed erbicidi, la pianta deve mettere in campo i propri meccanismi di difesa, e questo causa stress. Non si tratta però di un fenomeno negativo perché si traduce in un accumulo di antiossidanti e di materia solida solubile, caratteristiche ottime dal punto di vista nutrizionale.
Lo studio brasiliano, oltre a promuovere a pieni voti il pomodoro biologico, offre un prezioso consiglio ai coltivatori tradizionali: che mantengano pure gli abituali metodi di coltura, ma non si affannino a proteggere i pomodori da qualunque insulto del clima, d’insetti o piante infestanti, se vogliono ottenere un prodotto migliore. Forse alla fne raccoglieranno pomodori non perfetti esteticamente, ma molto più ricchi di antiossidanti.
Agnese Codignola
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Giornalista scientifica
Molto interessante, la strada del biologico è da seguire, in particolare la lotta biologica ne avremo un beneficio tutti, sia per la salute nostra che quella del nostro pianeta
Riporto il titolo di una rubrica sull’argomento da voi pubblicata il 5 settembre 2012:
“Mangiare bio conviene, ma non perchè il cibo contiene più vitamine. Lo rivela l`università di Stanford”.
Per dimostrare che a volte/spesso la ricerca scientifica contraddice se stessa.
Ovviamente una delle due è sbagliata quando pretende di generalizzare, come nelle conclusioni dell’Università di Stanford.
Il tema della superiorità nutrizionale degli alimenti da agricoltura biologica, è un argomento strumentale di distrazione di massa dai reali vantaggi di questo metodo.
La superiorità del metodo di coltivazione si evidenzia soprattutto nel rispetto dell’ambiente, nel minor impatto energetico, nello sfruttamento di terreni non adatti ad una agricoltura estensiva ed industrializzata, nella salvaguardia della salute degli addetti, nella stimolazione delle difese naturali delle colture non iperprotette con fitofarmaci, ecc..
Sul contenuto nutrizionale e le caratteristiche organolettiche degli alimenti bio, c’è molto da scoprire, ma non rappresentano una componente ne decisiva ne indicativa del valore del metodo di coltivazione, al massimo possono essere considerate differenze soggettive di gradimento.
Ottimo! Consiglio sempre ai miei pazienti di preferire il biologico al convenzionale! E inoltre il biologico è anche più gustoso e saporito!