“…ci sarà una reazione dell’industria che per populismo italiano leverà l’olio di palma… “(*). Con queste parole Paolo Barilla in qualità di presidente di Aidepi ha ammesso di avere dovuto cedere alla campagna portata avanti da Il Fatto Alimentare insieme a Great Italian Food Trade contro l’invasione dell’olio tropicale. Il discorso è proseguito dicendo “come associazione siamo cascati come dei polli in un tranello internazionale … siamo in fortissimo imbarazzo perché abbiamo seguito i criteri della comunità scientifica ma abbiamo la sensazione che difficilmente le cose andranno in questa direzione“.
Paolo Barilla ha fatto questo discorso all’interno della conferenza stampa che si è tenuta il 14 ottobre 2015 alla Camera dei Deputati dove si è dibattuto il problema dell’olio di palma (vedi video). I relatori che si sono alternati al tavolo senza alcun contraddittorio, hanno detto che l’olio tropicale certificato non distrugge le foreste (l’Indonesia brucia da settimane!), non fa male alla salute (è un grasso aterogeno) e hanno accusato il mondo di internet di avere portato avanti una campagna scorretta e allarmistica (!).
È la prima volta che il mondo delle aziende ammette di avere perso il confronto con la nostra petizione. Dopo un anno di confronto decine di articoli e 162 mila adesioni alla petizione, arriva il riscontro da parte di Aidepi , associazione che rappresenta quasi tutte le grandi aziende che utilizzano il palma (Ferrero, Bauli, Barilla, Nestlé, Unilever…).
Paolo Barilla ha spiegato che già diverse aziende all’interno dell’associazione stanno cambiando le ricette, sostituendo il palma con altri grassi vegetali. D’altro canto anche Mulino Bianco conta nel suo assortimento 23 prodotti senza grasso tropicale e altri con una miscela di palma, girasole… Il manager ha detto che se è complicato modificare le ricette di alcuni prodotti da forno e di alcuni biscotti senza modificare il gusto, in altri casi le ricette sono state cambiate riducendo il palma e aggiungendo altri oli con meno grassi saturi.
Più facile la soluzione per i nuovi biscotti e merendine, dove molte aziende in virtù della nostra campagna di informazione stanno proponendo alimenti senza olio di palma. Si tratta di un buon risultato che verificheremo sul campo anche se la lista delle imprese che hanno sposato la nostra campagna si allunga sempre di più.
La soddisfazione per questa conversione da parte dell’industria è ancora maggiore, avendo letto in questi mesi i pareri favorevoli di illustri nutrizionisti consulenti di aziende, gli articoli di giornalisti scarsamente informati ma facilmente influenzabili e una campagna pubblicitaria che è costata oltre 1 milione di euro. Il nostro impegno comunque va avanti e nelle prossime settimane continueremo a monitorare la situazione.
Roberto La Pira (Il Fatto Alimentare) e
Dario Dongo (Great Italian Food Trade)
AGGIORNAMENTO 16 ottobre 2015
Aidepi ha diffuso un comunicato stampa in cui lascia intendere che Paolo Barilla ha detto cose diverse rispetto a quanto abbiamo scritto.
La cosa ci ha molto stupito, perché basta ascoltare il discorso di Paolo Barilla (*) durante l’incontro tenuto alla Camera dei deputati, per rendersi conto che il nostro articolo riporta, oltre che le parole dette anche il concetto di fondo espresso nei due interventi. Per fortuna la registrazione integrale si trova sul sito della Camera e tutti la possono vedere e ascoltare (guarda il video).
La realtà è comunque inequivocabile e va nella direzione riportata da Paolo Barilla, visto che diverse aziende che il presidente di Aidepi dice di rappresentare stanno cambiando ricette. Persino Mulino Bianco ha 23 prodotti senza palma, qualcuno dovrebbe ricordarlo.
(*) Testo tratto dall’intervento di Paolo Barilla alla conferenza stampa tenuta alla Camera dei deputati.
“… Probabilmente oggi noi ci troviamo in Italia a dover fare, per ragioni sbagliate, una cosa sbagliata. Perché ci sarà una reazione dell’industria che per populismo italiano leverà l’olio di palma facendo la cosa sbagliata. In maniera consapevole ma per rispondere a quella che è un’isteria di Paese. Il movimento è già in atto quindi diciamo che siamo cascati come dei polli in un tranello mediatico internazionale. Paesi che l’hanno scatenato non se ne occupano più, non è rilevante. […] Da noi [Italia] evidentemente oggi è un elemento di colpa. Quando la colpa è diffusa ormai nel territorio, fare un’inversione di marcia da parte dell’industria è impossibile, in quanto elemento non credibile per definizione sopratutto in questo Paese. Per cui come associazione siamo in fortissimo imbarazzo perché sappiamo, perché siamo stati aperti a quelli che sono i consigli di una comunità scientifica, che non è una comunità scientifica per dimostrare quello che noi vogliamo. Ma è per capire quelli che sono i valori delle cose e per progettare sempre un sistema migliore. Abbiamo però una sensazione che difficilmente le cose potranno andare in questa direzione. Per cui, ad oggi l’alternativa migliore non c’è. Faremo delle azioni, qualche impresa farà, in maniera libera, perché poi ognuno agisce per rispondere ai bisogni, quando uno dice “i bisogni dei consumatori” sono bisogni di rassicurazione, in questo caso emotiva. E non avremo molto spazio per spiegarci, perché non siamo forse i migliori per raccontare questa storia”.
Spero vivamente che quest’olio di palma sparisca da tutti i prodotti per sempre! Invece di usare olio di palma o altri grassi vegetali, usate L’OLIO DI GIRASOLE, CHE FA MOLTO BENE ALLA SALUTE!! Fate presto a cambiare le ricette di tutti i prodotti, di marca Mulino Bianco, I Kinder, Pan di Stelle, ma soprattutto, la Ferrero! (Nutella!)
Concludo dicendo: STOP ALL’OLIO DI PALMA! !
Salve a tutti…da diversi anni ho imparato a leggere gli ingredienti degli alimenti. Evito i prodotti a base di olio di palma. Il suo utilizzo è dovuto al prezzo basso, al punto di fumo alto e pressoché insapore; quindi non altera i sapori. Una bella frittura di pesce al ristorante dal colore tendente al bianco: olio di palma! Poi mi viene da pensare a tutti coloro che viaggiano all’estero …cosa mangiano? E in crociera? Useranno olio extravergine di oliva? Qualcuno direbbe: potrebbero usare olio di semi. Attenzione! Chiunque schiacci col palmo della mano delle olive si ungera’ di olio. Solo le olive possono essere frante a freddo…ma anche l’olio di girasole che costerebbe quanto un buon extravergine d’oliva. In effetti occorrerebbe evitare anche gli oli di semi in quanto prodotti estraendo l’olio con un derivato del petrolio :l’esano. Poi per centrifuga viene eliminato (?). Inoltre l’olio viene degommato, deacidificato, decolorato, deodorato ecc. Insomma deve costare poco. Credo che il consumatore debba difendersi tra gli scaffali dei supermercati. Personalmente produco olio extravergine solo per la mia famiglia. Al frantoio non vedo fila di gente che voglia comprare olio.Una volta era usanza farsene una scorta…oggi non più. Per cui oltre metà raccolto lo lascio sugli alberi perché il lavoro e tanto e non vorrebbero pagarlo nemmeno 6 euro. Quello che consiglio è di tornare alle sane abitudini. Ops: stamattina la farmacia era superaffollata…tra gli scaffali c’erano confezioni di latte in polvere per neonati Aptamil ecc. tra gli ingredienti : olio di palma, olio di colza e cocco. Perché non olio di girasole a freddo visto i costi proibitivi? Salute.
Anche l’olio di oliva viene raffinato come gli oli di semi e poi nell’olio non restano residui di esano o di altri solventi che vengono estratti per evaporazione.
Populismo sto cavolo. Quando non sanno che dire ci accusano di populismo. L’olio di palma sta dappertutto…non c’è prodotto che si salva…anche volendo boicottare l’industria diventa difficile. Sta li da anni solo che prima dicevano genericamente “Olio vegetale”….ora la legge li ha obbligati a scrivere i reali ingredienti. Che usassero oli locali piuttosto che farli venire dall’altro capo del mondo.
..sono daccordo con voi..e poi fate attenzione!mulino bianco sta togliendo l’olio di palma..i pan goccioli ne sono privi…ma sapete quale olio c’è nei pan goccioli? OLIO DI COLZA!!
E oltre ad usate prodotti locali, cercare di non distruggere le foreste nei paesi del terzo mondo, desertificando intere zone. Olio di palma, fa benissimo solo ai capelli !
Non si capisce perché il dott. Barilla si preoccupi di non alterare il sapore dei suoi prodotti, rinunciando all’olio di palma, e non se ne sia curato quando lo ha introdotto.
Il suo problema non è l’olio di palma ma l’insieme di materie prime (ad es. le farine) rispetto a quelle utilizzate un tempo. Queste ultime non solo hanno peggiorato la qualità dei prodotti Barilla (pasta, biscotti, merendine), ma hanno cambiato (in peggio) i sapori di un tempo.
Vorrei chiedere a Barilla e agli altri imprenditori del settore alimentare: se per abbassare i prezzi rinunciate alla qualità, non venderete più nulla, perché ci sarà sempre qualcuno che venderà i suoi prodotti meno dei vostri o avrà la capacità di farli meglio di voi, ad un prezzo uguale. Non sarà il caso di ripensare le vostre politiche e puntare sulla qualità di un tempo, fidelizzando il cliente e ripristinando un rapporto di fiducia verso l’azienda? Purtroppo, il consumatore italiano ha gusto, è abituato a mangiar sano e bene, e soprattutto italiano.
Secondo me la gente..il popolo… ha ancora molto da capire della logica industriale-commerciale….
Chi è contento che molte aziende abbiano sostituito l’olio di palma con altri tipi di grasso non ha ancora capito che lo hanno fatto solo per una questione commerciale: VENDERE!!!! E tutto questo parlare non fà altro che aumentare le loro vendite perchè chi va al supermercato adesso ha la fissa dell’olio di palma quindi chi non lo usa vende di più… è solo per questo che molte industrie pur facendo parte di associazioni di categoria che difendono l’olio di palma poi escono con prodotti senza… per diversificare il mercato, acquisire nuovi acquirenti e soprattutto marginare di più.. perchè comunque questi prodotti costano più cari…
Altra cosa per tutti quei difensori dell’olio di girasole, colza, soia, per non parlare del burro…. ma siete sicuri che facciano meglio a livello di salute? O è solo una questione di buona educazione alimentare? (se mangio 5 brioches di pasticceria fatte con solo burro, oppure 5 brioches fatte con solo olio di girasole penso che facciano male come 5 brioches con margarina…). Per non parlare del discorso ambientale.. ho già forse detto su queste pagine di verificare gli impatti ambientali e le rese dei vari semi oleosi o della produzione di burro poi ne riparliamo… sembra che faccia più presa parlare di foresta amazzonica e di orangotanghi che di tutte le problematiche ambientali che ci sono nelle nostre campagne…
Mi permetto un’ultimo appunto: ci sono sempre più bocche al mondo da sfamare e non penso che con la logica dell’ambientalismo, del biologico, dell’ortoressia a tutti i costi le cose miglioreranno.. purtroppo lo sviluppo in tutti i campi e in tutti i sensi implica dei compromessi e il cibo è uno di questi… come dico sempre l’uomo è nato onnivoro e così resterà per tutta la vita… il buon senso è l’unico futuro…
il link al video della Camera mi dirotta alla conferenza stampa in cui Gioacchino Alfano presenta la festa NCD a Limatola.
Grazie per la segnalazione abbiamo corretto ora il link è giusto
Ah ah ah ! Grande soddisfazione! Certo che per fare capitolare le industrie vuol dire che di forza ne abbiamo! Sono così contenta di questo risultato,soprattutto che questo problema se
Lo siano posti in molti,è positivo! Concordo con chi sostiene,tra l’altro ,che oltre ad eliminare l’olio di palma si
Deve ritornare ad un prodotto di qualità,per ripristinare la fiducia coi consumatori,per me anche le cifre dell’incremento del bio in questo periodo hanno avuto la
Loro forte valenza!
Caro Barilla.hai sottovalutato il consumatore italiano , che oggi si documenta e non lo puoi più prendere in giro come un tempo.
Come si può fare una campagna di stampa mistificatoria a favore di un olio -quello di palma-che fa male, quando i tuoi consulenti (strapagati con in nostri soldi) pensano di poter tranquillizzare i consumatori dicendo che l’olio di palma usato saltuariamenter pùò bene inserirsi in una dieta equilibrata.
Scarsa fiducia, dunque, e sottovalutazione del raziocinio del consumatore se è di comune esperienza che i prodotti con olio di palma ( merendine, biscotti, nutella e prodotti similari, patatine fritte, grissini, fette biscottate e chi più ne ha più ne metta) sono di uso quotidiano e reiterato nella giornata nei consumi familiari dei bambini e degli adulti!
Caro Barilla,la perdita di “fette” di mercato, costringerà te e le altre industrie italiane ad eliminare il dannosissimo olio di palma, se volete continuare a stare sul mercato
Mai pensare ad un consumatore disinformato, disattento ed autolesionista.Avete “toppato”!
Io ormai ho abolito da circa un anno anche le merendine a scuola (che prima compravo senza olio di palma). Al sabato preparo croissant e panini al latte che do a mia figlia durante la settimana alternati a frutta, parmigiano e altri prodotti freschi (che fuori dall’estate possono conservarsi tranquillamente).
Ottima idea! 🙂
Tutta questa vostra campagna è una pura ammissione di ignoranza, ma sopratutto mi rattrista l allarmismo che siete stati in grado di generare. Studio scienze e tecnologie dell alimentazione. Non vi è studente o professore che vi darebbe mai ragione. Gli acidi grassi saturi sono in generale da limitare, non eliminare: tutti gli oli vegetali e i grassi animali ne contengono in parte, chi più, chi meno. L unica motivazione per cui buona parte delle industrie alimentari hanno l olio di palma come ingrediente è perché è meno soggetto all ossidazione: meglio burro irrancidito ( che per altro contiene anche esso acidi grassi saturi) o olio di palma? È stabile in un largo range ti tempersture, come farebbero a fare la nutella con l olio d oliva!?? Verrebbe uno sciroppo!! L olio di palma non contiene alcun acido grasso tossico, l unica valida constatazione potrebbe essere la necessità di limitare in generale l assunzione di grassi saturi, ma può essere solo una scelta personale! O il prossimo passo sarà dire alle nonne di sostituire il burro nella pasta frolla?!
Per quanto riguarda il disboscamento, la palma è una pianta. Ritenete sia meglio coltivare girasoli? Avete minimamente idea di quanto sarebbe piu inquinante?! Oppure vorreste vietare a questi paesi di svilupparsi al fine di mantenere i boschi?
State attuando una campagna ignorante. Dovreste dedicarvi ad altro.
Nessuno mi ha ancora quantificato il consumo di olio di palma in Italia e forse questo elemento dovrebbe fare sorgere qualche dubbio. Sulla minor durata dei biscotti che usano olio di girasole o altri grassi vegetali mi piacerebbe anche in questo caso quantificare . Un futuro tecnologo alimentare come lei dovrebbe porsi questi interrogativi.A proposito di Nutella ci sono ottime creme alla nocciola preparate con altri grassi vegetali che forse varrebbe la pena di assaggiare .In ogni caso le decine di produttori che non usano olio di palma come fanno?
Concordo sul fatto che gli acidi grassi non sono da eliminare del tutto ma ll’invasività dell’olio di palma negli alimenti non ha eguali ed è quindi il suo accumulo nell’organismo a creare problemi. Mi permetto di farle notare che alcune sue considerazioni sono un pò superficiali quando per esempio afferma che buona parte delle industrie alimentari si affida all’olio di palma solo perchè è più stabile. Sarà anche vero ma diciamo anche che tra i motivi prioritario c’è quello del costo minore del prodotto in questione rispetto ad altri prodotti. Non so poi quanto lei sia abituata a fare la spesa e se è abituata ad informarsi sulla compoizione degli alimenti che acquista, lei afferma che non si potrebbe fare una crema di nocciole con l’olio d’oliva, eppure, per fare un esempio tra i molti, la Venchi una delle aziende più rinomate nel campo della cioccolateria, ha tutta una linea di creme spalmabili al cacao e nocciole in cui la componente grassa è data proprio dall’olio d’oliva, che ne pensa al riguardo? e le assicuro che non è la sola. inoltre non mi risulta che un’Azienda come la Gentilini che per le sue linee di biscotti e fette biscottate usa il burro, abbia problemi di burro “rancido” come lei dice. Riescono tranquillamente anche loro a stabilizzare l’alimento dando una giusta durata del prodotto nel tempo. Quindi cerchiamo di essere un po’ più informati prima fare certe considerazioni e considerare deleterea una campagna che mira ad una migliore salute alimentare.
anna 21 ottobre 2015 at 21:25
Carissima Anna,hai iniziato il tuo commento con un offesa,e ha concluso egregiamente con una offesa,anche se su qualche punto mi trovi d’accordo,NON Condivido questo tuo modo di comunicare.Sii EDUCATA la prossima volta se vuoi far riflettere!
Scusami, starai anche studiando, ma non sei una dottoressa. Io, a differenza tua, mi sono informata su mille siti, ed ecco la verita:
L’olio di Palma perchè è dannoso? Contieneacidi grassi saturi che aumentano i fattori di rischio Cardiovascolari. Da molti anni, è stato accertato che i principali acidi grassi che alzano il livello di Colesterolo, sono proprio gli acidi grassi saturi che sono contenuti anche nell’Olio di Palma.
Invece l’ Olio extravergine di Oliva ha un alto contenuto di grassi insaturi, che aiutano a combattere il colesterolo cattivo. Questo è sicuramente un buon motivo per evitare l’uso dell’ Olio di Palma e sostituirlo con quello di Oliva, poichè può aumentare anche il rischio di Obesità. Non solo perché questi grassi saturi vengono accumulati sotto forma di adipe, ma anche perché la circolazione nel sangue altera i normali meccanismi della fame, innalzando il livello di sazietà! Ciò significa più fame più abbuffate più grasso.
L’ Olio di Palma, pur essendo largamente utilizzato nell’industria alimentare, spesso non è immediatamente riconoscibile: sull’etichetta dei prodotti, infatti, è sostituito dalla dicitura“oli e grassi vegetali”, palmate, palmitate epalmeth. Un tasso così elevato di grassi nell’ Olio di Palma può stimolare la produzione e l’accumulo del colesterolo cattivo, ilcolesterolo LDL. Più il Colesterolo si accumula in vene e arterie, maggiori sono le possibilità di sviluppare patologie gravi come l’infarto e l’ictus. Spero di essermi chiarita. Tanti saluti!
Buongiorno, sono contento del risultato che abbiamo raggiunto…e credo però che ancora molto ci sia da fare. Per quanto riguarda l’utilizzo di altri tipi di olio….noi in famiglia stiamo utilizzando l’olio di oliva per biscotti, merendine, torte, pane e altro che facciamo regolarmente, e vi posso rassicurare che non ci sono grosse differenze dal punto di vista del gusto, anzi abbiamo recuperato quei sapori antichi che avevamo perso nei decenni! Per cui le Aziende alimentari italiane, se vogliono…..senz’altro possono trovare dei compromessi e soprattutto ritornare a delle ricette più salutari e antiche, come facevano le nostre nonne! Meditiamo…meditiamo!!
Ma è vergognoso, se questo è “Populismo” mi dichiaro ufficialmente orgogliosamente populista!!
E’ già da un bel po’ che ho scelto di non comprare prodotti Barilla, mia libera scelta, indotta dall’uso del MIO cervello, altro che populismo!!
Brava Benedetta!
Anche io ho smesso di comprare prodotti tipo crackers, brioches e biscotti, solo ogni tanto faccio un eccezione se trovo qualche prodotto senza olio di palma. E’ da circa un anno che i biscotti per la colazione li faccio a casa, con gli ingredienti che scelgo io, alcuni biologici (latte, uova e farina) quando possibile.
Il tempo che dedico alla preparazione non è eccessivo e comunque si perde un sacco di tempo dietro a delle stupidaggini, figuriamoci se questo ci può impedire di “tentare” di nutrirci nel modo migliore possibile.
p.s. Ogni volta che Barilla fa un’affermazione poi deve rimangiarsi tutto!
Io comunque non la scelgo, anche senza olio di palma e anche se allargasse il suo concetto di famiglia.
Il Sig. Barilla dovrebbe avere la decenza di non adoperare il termine “populismo” a proposito di un’informazione che per fortuna e per diritto è arrivata a noi consumatori che partecipiamo alla crescita del fatturato di un’azienda e quindi anche a quella della Barilla. Dovrebbe, il Sig. Barilla, prendere atto del fatto che esiste ed è presente un movimento di consumatori informati che creano una domanda e quindi tenere le orecchie ben dritte per cogliere i cambiamenti anche per aspirare ad un adeguato miglioramento. Noi non lui siamo stati trattati come polli…
evviva il populismo !!!!!
Premetto che non sono una “seguace” dei prodotti Barilla e nemmeno dei prodotti che contengono olio di palma.
Detto questo, sono d’accordo con quanto precisato da Aidepi: Paolo Barilla nel suo intervento (che ho ascoltato) ha detto cose diverse da quanto avete scritto.
Se vogliamo introdurre il concetto di consumo consapevole e rispettoso dell’ambiente e dei lavoratori (e io lo voglio!) cerchiamo di andare per la nostra strada con determinazione, serietà e correttezza senza correre il rischio di squalificarci con l’accusa di “alimentare l’isteria collettiva”.
Il discorso di Paolo Barilla è durato diversi minuti è le parole che abbiamo riferito sono sue e non sono state estrapolate da un contesto diverso. Il presidente di Aidepi ha detto chiaramente che a malincuore le aziende si stanno orientando ad eliminare e a ridurre l’olio di palma. Su questo concetto non si possono avere dubbi. Le dirò di più l’ultimo biscotto Mulino Bianco uscito in questi giorni Frollino Senza Glutine contiene come materia grassa l’olio di palma e quello di girasole mentre i Craker Senza Glutine contengono solo olio di girasole. Un caso ?
Si anchio mi sono chiesto come fanno alcune industrie che non lo usano ormai da anni o non l’ hanno mai usato. benvenga l’olio di girasole ma che sia spremuto a freddo e bio.