Controlli del governo francese sull’olio di oliva: il 46,5% dei campioni analizzati non è conforme ai criteri di qualità delle norme europee
Controlli del governo francese sull’olio di oliva: il 46,5% dei campioni analizzati non è conforme ai criteri di qualità delle norme europee
Beniamino Bonardi 30 Marzo 2016Il governo francese ha pubblicato una sintesi dei controlli e delle analisi effettuate sull’olio di oliva nel 2014. La lettura delle etichette ha evidenziato indicazioni fuorvianti sull’origine dell’olio, come quando si indica la provenienza “dalle migliori regioni europee”; oppure indicazioni nutrizionali fantasiose, come “stimolante biliare, curativo dell’insufficienza epatica”, oppure “riduce i disturbi cardiovascolari”. Nella lista delle criticità ci sono anche presentazioni ambigue, in modo da far sembrare Dop oli che non lo sono. Le analisi organolettiche hanno portato al declassamento ad “olio di oliva” di alcuni extravergini. Nel complesso si è registrato un tasso di non conformità alle norme europee sulla qualità del 46,5% su 146 campioni analizzati.
Nel presentare i risultati, la Direzione generale per la repressione delle frodi del Ministero dell’economia francese osserva che le condizioni metereologiche del 2014 sono state particolarmente sfavorevoli per la proliferazione di batteri e di insetti che hanno danneggiato gli ulivi e determinato un calo di produzione. In questo ambito, i produttori senza scrupoli hanno cercato di rifornirsi presso altri paesi, frodando sulla provenienza dell’olio.
Un fenomeno, afferma il governo francese, che indica la necessità di un’estrema vigilanza su tutte le fasi della filiera tenendo conto che anche le avverse condizioni climatiche del 2015 hanno colpito gravemente i produttori francesi, favorendo le frodi relative all’origine.
© Riproduzione riservata