I neonicotinoidi sono un rischio per le api domestiche e selvatiche. Lo conferma l’Efsa in un rapporto in cui comunica i risultati dell’ultima valutazione del rischio di tre neonicotinoidi – clothianidin, imidacloprid e thiamethoxan – basata sulla revisione di oltre 700 studi e tutte le evidenze scientifiche più recenti, e seguendo le nuove linee guida messe a punto dall’Autorità per la sicurezza alimentare di Parma.
L’Efsa ha valutato l’esposizione ai tre insetticidi neonicotinoidi di api mellifere, api solitarie e bombi attraverso i residui contenuti nel polline e nel nettare, nell’acqua e nella polvere che si disperde durante la semina di semi trattati, confermando i rischi per tutte le api studiate, anche se con variazioni dovuti a diversi fattori come la specie e le modalità d’uso. L’Efsa ha anche condotto delle consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri, che hanno confermato le conclusioni del documento.
Il nuovo rapporto dell’Autorità di Parma aggiorna la precedente valutazione del rischio sugli insetticidi neonicotinoidi, che risale al 2013. Sulla base delle conclusioni contenute nel vecchio documento, la Commissione europea aveva imposto restrizioni all’uso di queste sostanze, che ora però non sembrano essere sufficienti a tutelare le api. Lo afferma Greenpeace chiedendo invece un bando completo e permanente, anche per altri quattro insetticidi – acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone – il cui uso sta aumentando esponenzialmente.
L’organizzazione ambientalista ricorda che i neonicotinoidi non sono un rischio solo per le api, ma anche per tutte le piante da esse impollinate. “L’Italia e gli altri Paesi europei devono – afferma Federica Ferrario di Greenpeace in un comunicato – sostenere pienamente il bando permanente dei neonicotinoidi proposto dall’Ue. Sarebbe un primo passo concreto per prevenire il catastrofico collasso delle popolazioni di api”.
Il 22 marzo 2018 gli Stati membri voteranno la proposta della Commissione europea di vietare in maniera permanente l’uso degli insetticidi clothianidin, imidacloprid e thiamethoxan (a eccezione delle serre). La votazione era prevista per il dicembre 2017, ma è stata rimandata per aspettare la conclusione della nuova valutazione del rischio. La posizione del nostro Paese e del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina non è ancora nota, ma nel 2013 l’Italia votato contro il divieto temporaneo dei neonicotinoidi.
Per chiedere il bando degli insetticidi neonicotinoidi pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori e investimenti per sviluppare pratiche agricole sostenibili, Greenpeace ha lanciato una raccolta firme, che ha già raccolto oltre 140 mila sostenitori. Per firmare clicca qui.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Ogni tanto Efsa batte un colpo positivo e previdente come da mandato istituzionale.
Speriamo che la Commissione non giochi a palla sulla pelle delle api e della vita vegetativa europea.
Ad EFSA e in genere alle risultanze scientifiche non bisogna dar fiducia solo quando dicono ciò che ci si vuol sentir dire, i pregiudizi della post-verità, oggi tanto di moda e prossimo tragico strumento di vittoria elettorale del populismo più becero.
La verità senza post è arduo percorso che si è sempre dato il metodo scientifico da quando ha faticosamente superato i dogmi e i vincoli e le minacciose paure fideistico -superstiziose , invece tanto care e strumentalizzati alle sette fondate sull’ignoranza e tragicamente prossime al governo
Quello scientifico è solo il metodo, mentre le scelte sono di più ampio respiro ed i respiri spesso sono contaminati da conflitti d’interesse che nascondono le priorità.
Infine, le priorità sono legittimamente soggettive e quindi ognuno ha tutti i diritti di scegliersi le sue, mentre un’istituzione pubblica dovrebbe agire sempre per scala di impatto sociale ed ambientale.
Qui le sette fideistico-superstiziose che tanto le piacciono, c’entrano proprio nulla, ma le lobby ed i conflitti d’interesse sembra proprio che siano molto presenti e lo stesso Parlamento Europeo non riesca a venirne a capo.
Ma se la risposta già si pretende di conoscerla a cosa serve indagare, a cosa serve l’EFSA ?
E’ già tutto scritto sul Sacro Libro dettato dalla Divinità. Si tratta solo di essere conformi/non conformi e quindi santi/rogo.
Mi ricorda qualcosa , come un déjà vu.
Quando cominciò il medioevo nessuno si appuntò la data. Il 4 marzo 2018 potremmo invece segnarcelo, almeno in Italia.
Se le piace il suo ruolo di agronomo scienziato, ci dia qualche contributo costruttivo in tema di trattamenti innocui per le api, a salvaguardia della grandiosa opera impollinatrice di queste insostituibili operaie contadine.
Forse scoprirà finalmente che il mondo biologico industrializzato ha già scoperto qualcosa di utile, ma che per la vera ricerca scientifica non è mai esaustivo ne definitivo e c’è molto spazio per tutti i volenterosi che vogliono risolvere problemi e migliorare lo stato dell’arte.