Insetti al ristorante: l’Asl di Milano interrompe la cena a base di vespe, larve, scorpioni e grilli. La normativa europea non è armonizzata
Insetti al ristorante: l’Asl di Milano interrompe la cena a base di vespe, larve, scorpioni e grilli. La normativa europea non è armonizzata
Valeria Nardi 7 Novembre 2014La Asl di Milano sequestra 50 chili di alimenti in un ristorante perché “contenenti” insetti. Non si tratta però di un’infestazione sfuggita ai gestori, ma di ingredienti previsti per una cena a tema basata su cavallette, larve, vespe. La Sidreria, questo il nome del locale milanese, aveva organizzato per il 27 e 28 ottobre, due cene intitolate “Crunch…!” con un menu a base di insetti commestibili (30 euro, con acqua e sidro illimitato). Per le due serate si sono sfiorate le 250 prenotazioni, ma i commensali hanno degustato solo la prima cena, mentre la seconda è stata interrotta dall’intervento dei medici veterinari dell’azienda sanitaria.
Nella cucina le autorità hanno sequestrato 50 chili di alimenti, di cui solo uno di insetti che sarebbero diventati l’ingrediente di “focacce con provola affumicata e grilli, polpettine di riso nero e larve, risotto con sidro montanaro, salsiccia e vespe, filetto di maialino con Calvados e bachi da seta e per concludere budino al cioccolato con menta e scorpioni”.
Senza entrare nel merito delle reazioni che possono suscitare queste specialità gastronomiche nei consumatori, il tema dell’entomofagia (mangiare gli insetti) è alquanto spinoso anche dal punto di vista delle normative.
Se da un lato la Fao crede negli insetti come risorsa per sfamare i nove miliardi di persone previsti per il 2.050, dall’altro lato a livello europeo manca un regolamento specifico e quindi non c’è armonizzazione nelle leggi dei singoli Stati. Per questo motivo alcuni paesi come la Francia hanno già iniziato ad allevare e commercializzare insetti (vedi articolo) col solo vincolo di non effettuare scambi comunitari con altri paesi.
In Italia il divieto non è esplicito e la questione si articola su più documenti: il Reg. CE 178 in cui viene definito ciò che è “alimento” (art.2); poi c’è il Reg. CE 258/97 che tratta i “novel food”; e infine la normativa sul biologico, il Reg. 834 CE del 2007, che invece già contempla gli insetti (art.2/f). Solo dell’anno scorso invece una nota del Ministero della salute ha cercato di chiarire l’applicabilità del regolamento dei “novel food” per l’uso di insetti in ambito alimentare. Il problema dunque è che api, grilli e affini, non rientrando nella categoria dei cibi “tradizionalmente” consumati in Italia, devono affrontare l’iter del Reg. CE 258/97 ed essere approvati dalle autorità competenti prima di arrivare sul mercato.
Nei Paesi dell’America centrale e meridionale, Africa, Asia e Australia è normale mangiare formiche, coleotteri, scorpioni e termiti, si tratta di preparazioni gastronomiche che spaziano dal dolce al salato, dal piccante all’agro. In tutto il pianeta le specie commestibili sono circa 1.900, alcune delle quali ritenute delle vere prelibatezze.
Sulla spinta della globalizzazione dei consumi anche online si sta diffondendo l’offerta di insetti, che però non potrebbero essere venduti. Insomma l’Europa avanza e consiglia, ma l’Italia arranca, tra le ambiguità delle varie normative interne, esterne e comunitarie.
Forse più attuabile in un prossimo futuro sarà l’impiego di insetti per la produzione di proteine destinate all’allevamento. In questa direzione si muove il progetto PROteINSECT, co finanziato dalla Comunità europea, in cui si sta sperimentando l’uso di insetti per produrre mangimi proteici di polli, pesci e maiali.
Valeria Nardi
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Foto: iStockphoto.com; Facebook.com/pages/La-Sidreria
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Insomma siccome la legge non riesce a tener dietro al mondo il mondo si deve fermare di fronte alla legge (superata)? Ecco il guaio di molti paesi fra cui il nostro. Immaginate che la legge sul diritto d’autore sia stata scritta negli anni ’30 e per la maggiorparte della sua stesura non contempli Internet. Seguendo il principio bisognerebbe trattare Internet con la cosa anni ’30 che più gli somiglia, la radio o il fonografo. Che la legge si adegui pare invece probabile come un terno al lotto (a parte che le leggi veramente ben fatte solitamente dovrebbero anticipare i cambiamenti, non adeguarvisi, di certo non inibirli perché…non contemplati). La burocrazia ci rende il mondo all’incontrario.
A dire il vero la legge sul diritto d’autore è stata scritta il secolo scorso e non contempla internet che viene infatti trattata alla stregua di un grammofono.
In ogni caso, quella della legge che anticipa i cambiamenti è un idea abbastanza bislacca.. 🙂
Il discorso sulla legge lo capisco, ma chi avrebbe il coraggio di mangiare un piatto come quello in foto.
Al solo pensiero mi viene il voltastomaco…. A parte il fatto delle condizioni igieniche. Si potrebbero trovare vermi o larve nei cibi camuffati da prelibatezze…
Ed il problema igienico quale sarebbe?
Oltretutto ho letto di mucca pazza ma non di grillo svitato… 🙂
Dai cerchiamo di essere più aperti alle novità
Concordo con Rossella. Marco… invece. Vorrei vederti d’avanti ad un piatto di blatte scarafaggi e simili… Ma fatemi il piacere.
Marco hai perfettamente ragione..
Però in questo caso io dico che secondo me l’asl ci ha messo pure tanto a chiuderlo. Non avrebbe mai dovuto aprire ed avere la licenza. Per le nostre leggi quello non è cibo (giustamente aggiungerei) e quindi non può essere venduto e preparato.
Ma sì, diventiamo insettivori, così gli uccelli mangeranno vitello, pollo e coniglio. E a chi crede che ormai ci manca solo di mangiare gli insetti, dico che ci faranno vestire di pezze, collanine e anelli al naso e ci costringeranno ad abitare capanne di paglia, ma continuando a pagare IUC ICI IMU TASI e TARI. E poi parliamo male del progressso…
gli uccelli mangeranno direttamente noi umani ! bella idiozia !
Si ripete, tra i commenti, il solito conflitto tra chi vuole liberta’ (in questo caso senza danneggiare alcuno), e chi invece vuole repressione (in questo caso danneggiando un’iniziativa imprenditoriale fuori dagli schemi). Io sto con i primi, anzi tanto di cappello al coraggio di questo ristoratore, e viva le novita’, soprattutto se non industriali!
Ci vorrebbe una petizione in sua difesa …
Completamente d’accordo. Io ho assaggiato formiche e cavallette nel sud est asiatico e le ho trovate buone. Bisognerebbe vedere un po’ più in là dello spaghetto…
Colorante E 120 (rosso cocciniglia) nell’ Alchermes si, mentre mangiare insetti è un tabù perlomeno qui in Italia. Ma alla domanda come le sfameremo nove miliardi di persone previste nel 2050? Bisogna fare i conti con questo problema in una visione a lungo termine e, secondo me l’entomofagia potrebbe essere una soluzione al problema, anche perchè già due miliardi di persone sopravviviono grazie all’uso di insetti come alimento principale nelle dieta di tutti i giorni.
L’articolo non è corretto, prima di tutto sono 4kg e non 50kg, inoltre questi 4kg sono stati prelevati allo scopo di verificarne la conformità con alcune norme specifiche e vigenti nello specifico settore. La vendita di insetti ad uso alimentare sul territorio italiano, infatti, è ad oggi subordinata ad una serie di autorizzazioni che consentano il riconoscimento degli stessi come “Novel Food” ai sensi del Reg CE 258/1997. Tale requisito è in fase di controllo da parte degli organi competenti. Altra cosa che tengo a precisare è che durante l’ispezione ASL non sono state trovate non conformità di alcun tipo e nessuna sanzione è stata applicata in quanto non c’erano i presupposti. L’azienda inoltre ha acquistato da fornitore autorizzato con tanto di documentazione regolare (haccp, rintracciabilità etc.)
A nessun cliente è stata puntata la pistola obbligandolo a mangiare un piatto a base di insetti e nella stessa giornata nel menu erano presenti anche piatti “tradizionali” per chi ovviamente non volesse mangiare insetti.
Alcune volte informarsi meglio non guasta prima di scrivere certe cose.
Lettura consigliata:
http://www.expo.rai.it/mangiare-insetti/
Gentilissimo Federico, nell’articolo c’è scritto “Nella cucina le autorità hanno sequestrato 50 chili di alimenti, di cui solo uno di insetti”, e nell’articolo infatti si parla solo di un sequestro, non di multe o irregolarità. La Asl ha effettuato un sequestro a titolo preventivo in attesa di verificare i documenti e i certificati di origine.
Forse mi sono spiegato male:
Non sono 50kg di alimenti ma 4kg in tutto, c’è una bella differenza.
Per le multe e non conformità mi riferivo a quanto scritto da alcuni utenti nei commenti e non all’articolo.
Gentile Federico, abbiamo nuovamente interpellato i medici veterinari dell’azienda sanitaria che hanno effettuato il sequestro e ci hanno confermato che si tratta di 50 chili di alimenti di cui uno di insetti.
In risposta a Giovanni:
“Marco hai perfettamente ragione..
Però in questo caso io dico che secondo me l’asl ci ha messo pure tanto a chiuderlo. Non avrebbe mai dovuto aprire ed avere la licenza. Per le nostre leggi quello non è cibo (giustamente aggiungerei) e quindi non può essere venduto e preparato.”
Prima di tutto la ASL non ha chiuso proprio niente il locale è ancora aperto (legga commento sopra)
Lei dice: “Per le nostre leggi quello non è cibo (giustamente aggiungerei) e quindi non può essere venduto e preparato.”
E’ a conoscenza delle leggi??Sembra proprio di no
Qualcuno l’ha obbligata in qualche modo a mangiare insetti? Se a lei non piacciono non devono piacere a nessuno? Nessuno li può mangiare quindi perché non piacciono a lei…lei riesce a stabilire che quelli non sono insetti commestibili? Ha fatto analisi sui prodotti per stabilirlo?
Tengo a precisare che io non riuscirei mai a mangiare un insetto, ma non giudico chi riesce a mangiarli, inoltre quello che troviamo nei banchi del supermercato non pensiamo che sia sempre sicuro e salutare in primis l’ingrediente base e uno dei più consumati la farina “00”. Ma questo è un altro paio di maniche potrei fare una lista molto lunga!!
Mi pareva di aver letto in una ltro articolo che era stato chiuso, avro letto male. Se non è chiuso ancora peggio, perchè dovrebbe revocare la licenza.
Visto che conosce bene la legge, mi indichi l’articolo dove c’è scritto ” gli insetti sono cibo”, cosi la prossima votta non sbaglierò, e mi spieghi perchè allora è che è stata vietata la produzione di un tipico formaggio Sardo che contiene larve.
Poi Federico “Qualcuno l’ha obbligata in qualche modo a mangiare insetti? Se a lei non piacciono non devono piacere a nessuno?” quindi siamo intitolati a fare quello che vogliamo perchè tanto poi non obblighiamo nessuno?! siamo qui a dire di no come i prodotti OGM e poi vogliamo commercializzare gli insetti?
Poi facciamo distinzioni tra contaminazioni accidentali, vedi farina 00 e pranzi o cena a base di insetti.
Se non è stato chiuso vuol dire che non c’erano i presupposti, in quanto il locale ha rispettato tutte le normative vigenti. I prodotti OGM vengono per definizione modificati tramite ingegneria genetica gli insetti al momento commercializzati sono allevati e non modificati. Direi che c’è una bella differenza. La rimando ad un’interessante lettura di un documento della FAO a riguardo degli insetti (http://www.fao.org/forestry/39620-04ee142dbb758d9a521c619f31e28b004.pdf) non sto qui a spiegare come viene fatto il formaggio Sardo (casu martzu) che conosco molto bene, visto che sono sardo, ma se cerca su internet troverà tutto, ma il problema principale è che le larve della mosca (Piophila casei) di quel formaggio al momento dell’ingestione sono vive e secondo alcuni studi, eventuali larve rimaste e sopravvissute all’azione di succhi gastrici possono provocare vomito, diarrea e dolori addominali, in altri casi ci sono formaggi che vengono prodotti con acari o da muffe ma non creano problemi alla salute, cosi come è proibito somministrare pesce crudo con Anisakis perché potrebbe essere vivo e creare delle reazioni da parte del nostro organismo (per questo motivo si effettua trattamento di bonifica). Gli insetti e le larve in questione erano cotte e ripeto commercializzate legalmente dal fornitore con tutta la documentazione del caso. Ora l’ASL farà tutte le verifiche del caso comunque in quanto il loro lavoro è quello di vigilare e far rispettare la legge.
Però, al di la dell’articolo FAO, mi ha detto che conosceva le leggi ma non mi ha indicato le leggi che identificano ad oggi in Europa ed in Italia che gli insetti sono alimenti.
Gli OGM sono modificati, ma la più alta istituzione che abbiamo in Europa ha espresso più volte parere favorevole, altri paesi vivono tutt’oggi consumando OGM, ma noi non li vogliamo ugualmente, tralasciando il fatto se sia giusto o meno. E’ una questione di metodo, che dovrebbe essere sempre lo stesso e non cambiare a seconda delle esigenze.
Tutto può provocare vomito diarrea e nausea, addirittura la morte, vedi Listeria nel formaggi, ma sono state normate e non vietate.
Non ci siamo capiti per niente, legga il documento e poi ne possiamo riparlare. Con questa chiudo perché a me fa piacere lo scambio di opinioni e di idee ma con persone che hanno voglia di informarsi e capire, cosi è un vicolo cieco.
Cordiali Saluti
Federico
Forse prima di gettare fango sui gestori del locale varrebbe la pena leggere la loro versione dei fatti: http://www.lasidreria.it/node/18
Grazie per la segnalazione. Prima di scrivere l’articolo oltre a reperire le informazioni presso le autorità, abbiamo sia visitato il sito del ristorante sia provato a contattare il gestore. Credo che il comunicato sia successivo alla pubblicazione del nostro articolo anche se entrambi riportano la medesima data. Per quanto riguarda i chili noi non abbiamo mai detto che fossero 50 chili di insetti, ma “50 chili di alimenti, di cui solo uno di insetti”.
Non vogliamo in nessun modo gettare fango sul ristorante in questione, ma piuttosto sollevare la questione che è problematica soprattutto dal punto di vista legale (come purtroppo avranno visto gli stessi gestori).