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integratori pastiglieLa Commissione europea ha pubblicato i risultati della prima indagine sui prodotti alimentari in vendita online, condotta in modo coordinato dalle autorità di 25 Stati Ue più Svizzera e Norvegia. Il monitoraggio è stato effettuato lo scorso settembre e sono stati visitati 1.077 siti, concentrando l’attenzione sugli integratori alimentari promossi con frasi salutiste non autorizzate e su quattro integratori non autorizzati:

  • Agmatina (4-amminobutil) guanidina, che è un integratore muscolare;
  • Acacia rigidula, per la perdita di peso;
  • Epimedium grandiflorum, come afrodisiaco maschile;
  • Hoodia gordonii, per la riduzione dell’appetito.

Ogni paese ha cercato questi prodotti sui siti nella propria lingua e complessivamente ne sono stati trovati 779, venduti per il 65% da operatori dello stesso paese che ha effettuato il controllo, per il 20% commercializzati da soggetti di altri paesi dell’Ue e per il 15% da paesi terzi, cioè Stati Uniti e Cina.

In 440 casi sono state assunte iniziative per far sospendere l’offerta di questi prodotti, compresa l’ispezione dei locali degli operatori, diffide e, in alcuni casi, multe. L’Italia ha individuato 20 prodotti irregolari, di cui 12 integratori illegali e otto con indicazioni scorrette o non autorizzate. 13 venditori erano italiani, due di altri Stati UE uno statunitense.

La Commissione Ue si dichiara soddisfatta dell’esito di questa prima indagine, che aveva lo scopo di spingere i singoli Stati a impegnarsi maggiormente nel controllo dell’e-commerce alimentare, a cooperare più strettamente sulle offerte transfrontaliere non conformi alle norme comunitarie, utilizzando le tecnologie disponibili.

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luigi
luigi
2 Marzo 2018 15:28

fuori i nomi dei venditori e dei prodotti incriminati altrimenti l’indagine a cosa e’ servita?

Roberto La Pira
Reply to  luigi
2 Marzo 2018 16:46

I nomi non ci sono e non possiamo certo inventarli

Mauro
Mauro
13 Marzo 2018 22:27

“L’Italia ha individuato 20 prodotti irregolari, di cui 12 integratori illegali e otto con indicazioni scorrette o non autorizzate. 13 venditori erano italiani…”

Già solo questa frase riassume il fatto che, come io dico da anni, tutti quei creduloni che da anni vantano solo il “Made in Italy”, non si accorgono che più del 50% (da questa indagine) dei venditori truffaldini/irregolari E’ ITALIANO! Non serve cercare i fantasmi negli armadi altrui, quando ce li abbiamo “in casa nostra”!