frodi alimentari
Siete pazzi a mangiarlo! Il libro sulle frodi alimentari

Un ex dipendente delle industrie agroalimentari, la tavola, il buon cibo e il tema delle frodi e delle sofisticazioni: sono gli ingredienti perfetti per creare suspance e mistero nel libro “Siete pazzi a mangiarlo” edito da Piemme. La voce dell’autore – Christophe Brusset – è irriverente, a tratti fastidiosa: ribadisce più volte il suo ruolo nell’Azienda, si mostra pentito di aver lavorato proprio in quelle condizioni di rincorsa al minor costo di produzione, ma a parte il tono “non sapete cosa ho visto io”, sembra che di materiale concreto ce ne sia davvero poco. Nella parte introduttiva racconta di sé e del suo background formativo, del suo amore per il cibo e delle caratteristiche degli alimenti industriali. Dice – cosa abbastanza ovvia – che anche quel settore è pieno di persone che svolgono il loro lavoro per soldi, per lo stipendio a fine mese, per mantenere la famiglia, senza alcuna passione per il cibo.

Sempre nelle parti di introduzione, cita un’ampia casistica di frodi cinesi e conclude spiegando che il motivo che l’ha spinto a scrivere questo volume è stata la frode della carne di cavallo (anziché di manzo) presente nelle lasagne di famose industrie del settore (2013). Il libro prosegue prendendo in considerazione vari alimenti, sempre nel contesto francese, senza una solida base di nomi, dati, marche. Nel capitolo sul formaggio – fiore all’occhiello dell’industria alimentare francese – parla per esempio di come si possa aggirare la legge, allungando con acqua una piccola parte dell’ingrediente principale, in modo che le etichette siano a norma e riducendo quindi i costi. Interessante conoscere questi processi, ma sarebbe anche più utile affrontare il problema con un’analisi sistematica che offra anche spunti per eventuali soluzioni. Inoltre non dimentichiamo che in Europa i controlli e la legge in campo alimentare sono tra i più stringenti e precisi.

La “confessione-denuncia di un in insider delle multinazionali” resta proprio questo: un libro confessionale, in cui si citano i casi eclatanti, che destano stupore, senza però mai esporsi troppo, senza documentazione, senza nomi di prodotto o di aziende. Dietro un titolo così eclatante si scopre un libro poco interessante.

Titolo: Siete pazzi a mangiarlo
Autore: Christophe Brusset
Editore: Piemme
Prezzo: 16,90 euro

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fabrizio_caiofabricius
fabrizio_caiofabricius
13 Ottobre 2016 13:02

Lo scandalismo a fin di bene (proprio) non è una prerogativa della solita italietta forcaiola allora.

Alessandro
Alessandro
13 Ottobre 2016 13:03

Il filone scandalistico tira sempre molto…farà sicuramente la felicità di chi sostiene aprioristicamente che l’industria nella sua totalità è il male e di chi auspica il “farsi tutto in casa”. Che è assolutamente legittimo e condivisibile, ma ci si dimentica che (come citato in uno dei recenti articoli del Fatto Alimentare) il 97% degli incidenti alimentari avviene nelle cucina di casa.
Non avendolo letto non posso giudicare tuttavia mi chiedo che rappresentatività della realtà industriale possa avere la testimonianza di una sola (1!) persona che per quanto possa aver fatto turnover in varie aziende non può certo pretendere di raccontare l’industria alimentare in senso assoluto.
Nessuno è così ingenuo da pensare che tutti lavorino con onestà, passione, etica, ma ciò non significa che nessuno lo faccia. O che anche chi lavora per soldi e senza passione possa realizzare comunque un prodotto salubre.

Michela
Michela
13 Ottobre 2016 19:25

Quindi è scandaloso pensare che uno lavoro con l’obiettivo di avere uno stipendio? Certo perché la nostra società ci offre un mondo dove è possibile scegliere sempre e per tutti il proprio lavoro. Ridicolo questo autore anche solo per pensare una cosa del genere.

mauro
mauro
22 Ottobre 2016 12:45

Il solito imbroglione opportunista (pensavo che esistessero solo in Italia, mentre scopro che ce ne sono anche in Francia…) che per anni ha eseguito senza discutere gli ordini superiori o, addirittura, ha attuato di propria iniziativa azioni pericolose o ha finto di non vedere cosa accadeva a danno dei consumatori e guadagnato un sacco di soldi con la sua attività; poi, ormai ricco pensionato e, soprattutto, senza più nulla da perdere, scrive questo libro per tentare di guadagnare ancora di più sempre sulle spalle di quei consumatori che per anni ha danneggiato. Perchè queste cose non ce le ha dette prima? Forse pensava che gli avrebbero stroncato la carriera e, soprattutto, lo stipendio?

Valeria Nardi
19 Marzo 2018 09:37

Vero che è un libro un pò allarmistico, è anche un bel libro, un po inquietante per i più. Quello che mi è rimasto dalla lettura di “siete pazzi a mangiarlo” sono diversi spunti che vanno dal cercare di mangiare maggiormente a chilometro zero, o almeno avvicinarsi a ciò, di documentarsi e leggere maggiormente etichette e informazioni su di esse e sugli alimenti, nelle decisioni d’acquisto cercare di usare di più il cervello vero e non solo il cervello “portafogli” cercando di evitare offerte a prezzi inverosimili, cercare di acquistare pordotti con meno lavorazioni, ect.. Insomma non occorre prendere sempre tutto per oro colato, e leggere tra le righe cercando di trarre dalla lettura un significato saggio, applicabile e costruttivo, questo anche da autori più blasonati e/o “certificati”.