Frigoriferi che non raffreddano. La temperatura media di 6-10°C e non garantisce la catena del freddo. Imperizia dei consumatori o difetto dei costruttori?
Frigoriferi che non raffreddano. La temperatura media di 6-10°C e non garantisce la catena del freddo. Imperizia dei consumatori o difetto dei costruttori?
Roberto La Pira 21 Dicembre 2015Qualche settimana fa abbiamo ricevuto questa lettera da Gabriele.
A fine luglio scorso ho acquistato un frigorifero da incasso Whirlpool in sostituzione di un apparecchio della stessa marca che mi era durato 25 anni e dava segni di cattivo funzionamento con l’afa che c’era a Milano in quel periodo. Il frigo nuovo aveva temperature oscillanti tra gli 8 e i 10°C, quindi non idonee a conservare in modo corretto gli alimenti. Questo problema era talmente evidente che bastava toccare il cibo per accorgersene. Da allora è iniziata una diatriba con Whirlpool che è terminata dopo quattro mesi. Il servizio di assistenza prima ha detto che i miei termometri non erano idonei, poi ha misurato con un suo apparecchio e ha confermato l’esistenza del problema. L’azienda ha quindi provveduto nell’ordine a: 1) cambiare il termostato 2) cambiare il frigorifero con uno dello stesso modello 3) riparare il secondo frigorifero 4) portarmi un terzo frigorifero di un modello superiore, che funziona correttamente adesso che siamo in inverno. Non so cosa succederà la prossima estate con l’afa milanese senza aria condizionata in casa. Il tecnico mi ha detto che questi modelli non sono costruiti per climi molto caldi quasi tropicali.
Gabriele
Abbiamo chiesto a Whirpool chiarimenti, ecco la risposta.
Quanto riportato nella lettera inviata dal vostro lettore si riferisce ad una serie di inconvenienti accaduti ad un nostro cliente per il quale siamo intervenuti con la sostituzione del prodotto del quale abbiamo verificato il corretto funzionamento.
Più in generale ci preme chiarire alcuni aspetti inerenti la rilevazione delle temperature nei frigoriferi o nei freezer. Nei frigoriferi Whirlpool non vengono inseriti termometri in quanto un termometro incorporato nel frigorifero rileverebbe comunque la temperatura solo in quel punto: essendo la temperatura variabile in base alle diverse zone del frigorifero, l’esito non sarebbe comunque rappresentativo. Per legge è previsto che il frigorifero offra un range di temperatura oscillante tra da 0 °C a 8 °C per rispondere ai diversi bisogni dei consumatori. Le aziende produttrici poi forniscono consigli sulla posizione migliore da adottare. Whirlpool suggerisce di regolare la temperatura in posizione “media”, cioè intorno ai 4°C, che si ottiene posizionando correttamente la manopola del termostato. Per tanto possiamo dichiarare a pieno titolo che i nostri frigoriferi disponibili sul mercato sono prodotti in maniera conforme alla legge.
Per quanto riguarda invece i freezer, è corretto specificare che la presenza del termometro non è prevista dalla legge e quindi non tutti i prodotti disponibili sul mercato lo hanno ma solo i modelli definiti “di alta gamma” ne dispongono. Infine, riteniamo opportuno chiarire che non è corretto affermare che in inverno il frigorifero dovrebbe essere più freddo. I prodotti si regolano automaticamente in base a una sonda: se l’ambiente esterno è più freddo, la sonda raggiunge prima la temperatura e il compressore raffredda per meno tempo. Quindi è l’ambiente esterno che regola il tempo di funzionamento, non la temperatura interna.
Whirlpool
La lettera di Gabriele e la risposta dell’azienda offrono lo spunto per tornare sul tema delle temperature dei frigoriferi domestici. Per capire di cosa stiamo parlando basta dotarsi di un termometro dal costo di 1-2 euro, e misurare la temperatura della portiera dove abitualmente si tiene il latte. Con un certo stupore molti lettori scopriranno che la temperatura varia da 6-10°C, quando dovrebbe oscillare da 0 a +4°C . Stiamo parlando di un prodotto che dopo l’acquisto resiste 6 giorni nel frigorifero ma non quando la temperature supera i 4°C.
L’acquisto del termometro è necessario perché paradossalmente non figura nella dotazione dell’apparecchio. È vero che tutti i frigoriferi sono dotati di un termostato interno per regolare l’intensità del freddo, ma lo strumento non permette di fissare la temperatura. Il termostato permette di aumentare o diminuire l’intensità del freddo, senza però stabilire una temperatura all’interno.
Uno dei pochi lavori su questo problema è firmato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sui frigoriferi che ha condotto nel 2011 uno studio chiedendo a più di cento famiglie il valore medio rilevato all’interno degli elettrodomestici di casa. L’esito è abbastanza sorprendente perché la media è stata di 7,2°C, ottenuto da tre valori 6,9°C, di 6,6°C e 8,0°C rilevati nella parte alta, in basso e nella portiera dove solitamente si tengono latte e uova. I risultati confermano quanto già descritto da altri autori, ed evidenziano come la maggior parte dei frigoriferi domestici non rispetti la catena del freddo per conservare correttamente gli alimenti. L’aspetto paradossale è l’atteggiamento di molte persone preoccupate del buon funzionamento dei frigoriferi dei supermercati, ma incuranti della temperatura dell’elettrodomestico di casa.
Secondo le aziende i frigoriferi in commercio superano tutte le prove previste dalla norma. Probabilmente è vero, ma è lecito chiedersi se la norma presenti lacune. Secondo le regole la temperatura media all’interno deve essere minore o uguale a + 4°C. Il valore è ottenuto da tre sonde posizionate in alto, al centro e in basso, ma non nella portiera. La norma precisa che in ogni caso all’interno non bisogna mai superare gli 8°C. Un ultimo appunto riguarda le condizioni ambientali, le prove vengono realizzate ipotizzando una temperatura media domestica di 25°C. Questo aspetto è delicato perché durante l’estate in molte regioni italiane per settimane il termometro di casa arriva tranquillamente a 30°C.
Forse per questo motivo come Gabriele ha scritto la temperatura nei frigoriferi raggiunge facilmente 8-10°C. In ogni caso chiediamo nuovamente a: Bosch, Siemens, Candy, Indesit, Zoppas, Ignis, Whirpool, Hotpoint-Ariston, Samsung, di mettere a disposizione nel kit del frigorifero un termometro, per i controlli, convinti che una spesa di circa 2 euro possa rientrare nel prezzo. È vero che la legge non ne prevede ma a volte ci vuole un pizzico di buonsenso e non è sufficiente appellarsi ad una norma tecnica.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Ho venduto per 20 anni elettrodomestici…..credo di aver voce in capitolo.
1) Sono assolutamente da evitare i frigotiferi ad incasso, il 95 % della produzione non è progettatta bene e soffre la chiusura dentro alla colonna, inoltre ,salvo pochi pz, la vita media si dimezza a confronto di un frigo a vista.( non riesco a capire questo bisogno di “nascondere” il frigo: oramai se ne trovano di tutte le misure,colori e sono anche + capienti dato che misurano 60 cm di larghezza ,contro i 55/56 dell’incasso).
2)Questo è molto importante: IL FRIGO NUOVO DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE “TOTAL NO FROST”, FUNZIONANO MEGLIO, DEUMIDIFICANDO, NON PROLIFERANO BATTERI, MUFFE E CATTIVI ODORI E NELLA PARTE FREZEER, MANCANDO L’UMIDITA’, NON SI FORMA GHIACCIO E SI EVITA IL FASTIDIO DI DOVER SBRINARE IL FRIGO)
3) Occhio alle marche: il no frost è un prodotto , se fatto bene, dura tanto, ma sono poche le ditte che li producono bene:in ordine di costo GE, BOSCH,LG e SAMSUNG. SALVO “SFIGA”, TUTTE LE QUATTRO MARCHE LAVORANO MOLTO BENE.
BUON NATALE A TUTTI
Posso confermare nella mia esperienza personale. Un po’ di tempo fa già parlaste del problema, e mi decisi a comprare un paio di termometri da frigo, di quelli a lancetta. Ne ho verificato in modo grossolano, ma penso sufficiente per lo scopo, verificando che segnalassero la stessa temperatura ambiente (in inverno prima e poi in primavera) e tra loro e altri tre termometri casalinghi lo scarto è di un grado al massimo.
Il loro acquisto mi ha permesso innanzitutto di dimostrare che il frigo dei miei era “andato” (e fortunatamente me ne sono accorto prima dell’inizio del caldo, in modo che è stato sostituito per tempo). Per quanto riguarda il frigo nuovo, la loro presenza ci permette di tenere la temperatura nella giusta zona di conservazione, ma mi ha permesso pure di scoprire quanto impreciso sia il funzionamento del termostato: nonostante il modello acquistato abbia la possibilità di impostare la temperatura desiderata (anziché le generiche posizioni 1-2-3-4), l’impostazione a 7°C tende a portare la temperatura sui 6-9°C (misurata su posizioni diverse, in alto e in basso, davanti e dietro), mentre quella a 6°C tende a portarla sugli 0°C-4°C. È necessario quindi un po’ di controllo manuale, perché la prima impostazione tende ad eccedere sul “caldo”, mentre la seconda ogni tanto sfiora lo 0°C e può portare alla formazione di ghiaccio. Francamente non capisco perché, dopo aver speso non pochi soldi, devo tenermi un funzionamento così impreciso…
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti.
Io d’estate il latte non lo tengo nella portiera del frigo ma nella cella del pesce.
Il problema è dato dalla “poca sensibilità” del termostato , che è di tipo bimetallico: ideali sarebbero i termostati elettronici, che garantiscono facilmente un range di 1,0° C e che incorporati dal produttore non impattano eccessivamente sul prezzo finale; la ventilazione interna sarebbe poi l’optimun. Sarebbe un po’ un controsenso “chiedere” al fabbricante di fornire fra la dotazione un termometro: sarebbe come chiedere all’oste se il vino che vende è buono…
Il frigo di cui parlavo è ventilato.
Non vedo il controsenso… stiamo parlando di un prodotto di ingegneria il cui scopo è quello di mantenere una grandezza fisica entro un certo range di valori. Mi sembra assolutamente ovvio che l’utente debba avere uno strumento di verifica del suo corretto funzionamento. Dopotutto le auto hanno il tachimetro, no? Se decido di guidare a 100km/h effettuo una regolazione (sull’acceleratore) finché uno strumento di misura fornito dal prodotto (il tachimetro) mi conferma che sono nella situazione che desidero. E deve farlo con un margine di precisione ragionevole in modo da evitarmi conseguenze spiacevoli (rischi eccessivi, multe). Mica può dirmi che vado a 100km/h se la velocità reale è 150km/h o 70km/h. Così mi aspetto che il frigo mi indichi con ragionevolmente precisione che non sto né rischiando di far marcire gli alimenti, né di congelarli.
Il fatto che nei frigoriferi manchi un termometro indicatore è un’assurdità ed una grossolana astuzia dei costruttori.
Infatti immaginiamo quante contestazioni ci sarebbero per il mancato rispetto dei parametri di efficienza.
Il problema è sempre il prezzo e la concorrenza, che fa abbassare la qualità degli apparecchi, ma anche l’efficienza che in questo caso non è solo grave ma è proprio colpevole di provocato rischio microbiologico.
Perché nonostante le varie segnalazioni fatte dalle associazioni dei consumatori, nessuna istituzione sanitaria è mai intervenuta per porvi rimedio e prevenire le intossicazioni alimentari domestiche?
L’affermazione di Whirlpool è veramente assurda. “I prodotti si regolano automaticamente in base a una sonda: se l’ambiente esterno è più freddo, la sonda raggiunge prima la temperatura e il compressore raffredda per meno tempo. Quindi è l’ambiente esterno che regola il tempo di funzionamento, non la temperatura interna”. Sicuramente è la temperatura esterna che condiziona quella interna in base alla migliore o peggiore qualità della coibentazione del frigorifero, ma è il termostato interno che agisce di conseguenza sui tempi di funzionamento del compressore. Mica avranno messo la sonda all’esterno !!!!! Se questi sono dei tecnici, non mi stupisce che i loro prodotti siano così come si evince dalla segnalazione……….
Comunque i termostati per frigoriferi non sono a bimetallo ma quasi tutti ad espansione di gas (nel tubicino capillare)
davvero utile ed interessante discussione. metterò un termometro in frigo anch’io.
Noi circa un anno e mezzo fa abbiamo comprato “a sorpresa” un frigorifero Sharp dal costo di poco più di 1000 euro.
Sinceramente eravamo un po’ titubanti perché la marca è molto famosa soprattutto all’estero, ma in altri settori.
Tuttavia alla fine ci siamo decisi a prenderlo sia perché su internet abbiamo trovato che è un’azienda che si dedica molto alla ricerca ed in effetti abbiamo comprato quello che è il primo (almeno credo) frigorifero al mondo che si apre da entrambi i lati e quindi al momento del montaggio non bisogna scegliere il lato dell’apertura della portiera, si può aprire sempre e comunque da entrambi i lati, senza che la porta ci rimanga in mano.
L’innovazione ci ha portato dunque a credere che nel complesso stessimo acquistando un ottimo prodotto.
Con questo frigorifero noi abbiamo addirittura il problema opposto, problema si fa per dire, cioè che dall’esterno si setta la temperatura (noi lo abbiamo messo a 4) e nel cassetto si formava addirittura il ghiaccio perché credo scenda anche al di sotto di quei 4 gradi, essendo la zona adibita alla conservazione delle carni, noi mettiamo lì infatti carni e salumi principalmente…ma a volte anche cose da bere per raffreddarle in meno tempo.
Nel nostro Sharp la temperatura si setta in digitale all’esterno del frigorifero e se ricordo bene si può settare anche il mezzo grado, ad esempio 3,5 gradi.
La roba non si guasta mai, o quanto meno sta i giorni che deve stare, mentre sicuramente i frigoriferi che avevamo prima facevano deperire prima la roba.
Con questo voglio dire che queste aziende liquidano forse troppo facilmente il problema, ma loro si dovrebbero porre l’obiettivo di creare semmai ai clienti il problema opposto, ossia che ghiaccia troppo, perché a questo c’è rimedio mettendo al massimo delle “protezioni” (come noi facciamo con l’insalata) ma ad un frigorifero troppo caldo non c’è rimedio.
Quindi non cercassero scuse, i frigoriferi devono fare il loro mestiere e noi facendo un investimento più sostanzioso rispetto ai 400-600 euro che di solito spende la maggior parte delle persone che comprano un frigorifero nuovo, ci siamo portati a casa un signor frigorifero degno di questo nome e per di più abbiamo esteso la garanzia a 5 anni.
Fra l’altro visto che è messo vicino ad una parete, il fatto che si apra da entrambi i lati ci ha permesso di poterlo pulire uscendo i cassetti e i ripiani, altrimenti sarebbe stato impossibile visto che la porta da un lato incontra il muro e non si può aprire del tutto.
Certo non tutti possono acquistare un frigorifero di 1000 euro, ma siamo fiduciose che durerà anche di più visto che poi la temperatura è uno dei principali motivi per il quale si decide di cambiare frigorifero…se già si parte che non raffredda bene…dopo qualche anno oso immaginare che più che un frigorifero dovrebbe chiamarsi forno.
Quella del prezzo, al di la degli accessori (tipo i distributori di cubetti di ghiaccio) mi sembra un parametro importante da considerare. Il cliente dovrebbe chiedersi perché un frigo di “marca” da circa 220-240 litri (doppia porta, con congelatore separato) idoneo per una famiglia “media”, può costare da poco piu’ di 200 euro a (anche meno con le offerte) mentre altri, come quello citato, costano 5 (o più) volte tanto (anche se in genere sono un po’ più grandi, intorno ai 300 litri) ?
Ovvero bisogna anche tener conto del contesto e di come il frigorifero viene usato. In cucina, magari abbastanza vicino a fonti di calore (dai fornelli a stufe/camini/termosifoni) o in uno stanzino, cantina, garage nettamente più freddi ? “Libero” (e più o meno appiccicato alla parete) o incassato ? Quanto lo si riempie ? Con cosa lo si riempie (alimenti caldi) ? Quante volte si apre la porta ?
E come facciamo la spesa ? Settimanalmente e accumuliamo scorte in frigo che devono durare a lungo o con più frequenza (e gli alimenti restano “freschi” di loro ?
Poi ciascuno, in base alle proprie esigenze e abitudini sceglie se serve un “megafrigo” o ne basta uno “normale” che costa meno di un terzo.
Mi vergono a dirlo, il mio frigo Kelvinator è del 1972 ! Funziona alla perfezione, nel comparto freezer 4 stelle la temperatura è sempre inferiore a -18 e nel corpo frigo varia dai 3 ai 6°. Per me è un miracolo che funzioni ancora così bene e, il giorno in cui passerà a miglior vita, per me sarà come perdere un amico carissimo. Sono convinta che non troverò più un apparecchio così efficiente.
Dopo tutte queste considerazioni, visto che si tratta di conservazione corretta e salubrità dei cibi, avete verificato con la stessa accuratezza le performances dei banchi frigo dei supermercati e dei punti vendita in generale? Nei rigo familiari il tempo è relativamente più breve.
Professionalmente me ne sono occupato per anni dovendo garantire i tempi di conservazione di prodotti pastorizzati da vendere nella catena del freddo, e nonostante ci sia una legislazione da rispettare, il mio collaboratore che era deputato ai controlli di qualità sulla catena distributiva ne ha viste delle belle misurando la temperatura al cuore dei prodotti in vendita. Ho avuto modo di disporre gli stessi controlli in altri paesi, e ho trovato situazioni “discutibili” analoghe a quella italiana, ma, soprattutto nei paesi anglosassoni la situazione è decisamente migliore. Sarebbe utile che i controlli delle autorità sanitarie, sul punto vendita e sulle procedure di autocontrollo degli “operatori del settore alimentare” fossero più numerosi e più incisivi.
Nella differenza del prezzo, giustificata fino ad un certo punto dalla classe di isolamento, resa, potenza e silenziosità del compressore, non deve essere compresa nel modo più assoluto la capacità di raffreddamento, che deve coprire il campo 0/4°C. e -18/-20°C. nel congelatore. Altrimenti non è un frigorifero/congelatore per alimenti, ma una dispensa refrigerante per vino, frutta e verdura.
La tolleranza generale di questo parametro è colposa e dolosa. Colposa da parte nostra di consumatori poco previdenti e responsabili, dolosa dei costruttori con pochi scrupoli.
Ma nella problematica viene considerato il corretto utilizzo da parte dell’acquirente?
Quante volte si apre e si chiude il frigo ? Quanto è pieno il frigo ? Dove è posizionato ? Quante volte si mettono alimenti ancora caldi o a temperatura ambiente nel frigo ? eccetera eccetera
Giusta osservazione, ma se non possiamo controllare la temperatura interna con un termometro indicatore, come facciamo a sapere se il cibo introdotto si conserverà e per quanto tempo?
Ognuno deve fare la sua parte e noi utilizzatori dobbiamo fare correttamente la nostra, ma se saremo in grado di controllarne il risultato, altrimenti sarà tutto vano e vago.
Ecco, ad esempio se integrassero i termometri con un pannello di lettura esterno, così che non siamo obbligati ad aprire lo sportello per controllare, e magari mettessero un cicalino di avviso se la temperatura sfora, non sarebbe proprio il modo più semplice di educare l’acquirente al corretto uso?