Expo 2015: presenti Illy, Lavazza, San Pellegrino, Coop e Eataly. Assente Barilla. In forse Grana Padano. Affiti esagerati: un milione di euro per 100 mq
Expo 2015: presenti Illy, Lavazza, San Pellegrino, Coop e Eataly. Assente Barilla. In forse Grana Padano. Affiti esagerati: un milione di euro per 100 mq
Roberto La Pira 9 Maggio 2014Quando Il Fatto Alimentare ha incontrato al 29° piano del grattacielo Pirelli di Milano (il 24 aprile 2014) lo staff del Padiglione Italia di Expo 2015 sembrava che tutto procedesse in modo regolare per inaugurare tra un anno la grande esposizione universale sul cibo. Era difficile prevedere uno scandalo di cos’ì vaste proporzioni sul pagamento di tangenti come quello emerso in questi giorni.
Bastava però scambiare qualche battuta con gli addetti ai lavori e con le aziende alimentari impegnate nel progetto, per capire che la situazione non era tranquilla. Le cose da fare erano e sono ancora troppe e i problemi da risolvere numerosi. Anche le curiosità sono tante ed era lecito aspettarsi dall’incontro risposte che arrivano solo in parte. “Il programma definitivo – ci viene ripetuto – verrà presentato il 30 maggio per cui non possiamo essere molto precisi”. Accantonando le tematiche di tipo urbanistico che hanno assorbito molte energie e creato vivaci polemiche, il colloquio verte sui contenuti che l’Italia intende portare avanti e sulle aziende che sostengono il progetto.
All’inizio viene descritto il modellino del Padiglione Italia e l’elenco delle iniziative già stabilite e delle filiere (pane, frutta, acqua, vino e olio). Complessivamente nel Padiglione si prevedono 2.000 eventi oltre agli appuntamenti promossi dalle varie aziende sponsor (telecronache, dirette radio e tv, laboratori per le scuole, show serali abbinati a cene tematiche per regioni e città).
Le prime notizie sono confortanti perchè gli autori delle mostre allestite all’interno del Padiglione Italia offrono buone garanzie. Si tratta del Museo di scienza e della tecnica Leonardo da Vinci di Milano (700 metri quadrati) che da anni porta avanti laboratori sul cibo e che ha ospitato due anni fa la più bella mostra sull’alimentazione vista in Italia. L’altra firma illustre è quella dell’architetto Marco Balich, che già in occasione del centenario dell’unità d’Italia aveva curato un’interessante mostra su Fare gli italiani, alle Officine Grandi Riparazioni a Torino.
Gli altri quattro edifici affiancati al Padiglione sono destinati ad essere occupati da Regioni, Province e Comuni che potranno affittare gli spazi per periodi variabili (mesi, settimane o anche singole giornate). La Sicilia e l’Abruzzo hanno prenotato uno spazio per l’intera durata dell’Expo, mentre il comune di Brescia ha fissato 6 giornate. Anche la regione Emilia Romagna ha affittato degli spazi. Uno spazio è stato affidato all’Unione Europea.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Un articolo veramente utile che coglie un aspetto interessante e inquietante di questa “grande abbuffata” che e’ Expo2015.
Secondo me e’ premiante NON esporre a Expo2015: chi ci va (intendo espositori, ma alla fine anche visitatori) mostra di accettare un sistema contrario alla tipicita’ del made in Italy.
Un milione di euro per 100mq?
L’ennesima kermesse dei ricchi e per i ricchi,
grazie di cuore da parte del vero volano del nostro paese, le piccole e medie imprese…in fallimento!