In seguito all’entrata in vigore della legge 27/2012, che rivoluziona il sistema dei pagamenti dei prodotti alimentari, moltissimi lettori ci hanno scritto chiedendo delucidazioni in particolare sull’articolo 62.
Per un approfondimento sulla corretta applicazione della normativa si può scaricare l’e-book scritto dall’avvocato Dario Dongo “Articolo 62: una rivoluzione” e pubblicato da Il fatto alimentare.
Di seguito pubblichiamo alcune delle domande giunte in redazioni con la risposta dell’avvocato Dongo.
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Chi lavora con enti pubblici (servizi mense scolastiche, mense sanitarie e altre) potrebbe applicare la legge 62 solo se anche i clienti, a loro volta, si adeguassero con i pagamenti. Incassare dopo 18/24 mesi (nella migliore delle ipotesi) ci costringerebbe a chiudere e a fare licenziamenti nel più breve temo possibile
Michele
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Lavoro esclusivamente con enti pubblici, per fornitura pasti per mensa scolastica, militari, ecc, l’art. 62 lo devono rispettare anche questi clienti (comune, Ministero degli interni)?
Sono tenuti a rispettare i 30 giorni o i 60 giorni, in quanto il pasto da noi prodotto e consegnato, viene consumato in giornata. Ringrazio anticipatamente.
Luigi
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L’articolo 62, pur applicandosi anche ai contratti con la PA quando essa opera secondo diritto civile, si applica alle sole cessioni di prodotti alimentari, e non anche agli appalti di servizi.
Gli appaltatori di servizi presso la Pubblica Amministrazione (PA) si trovano dunque “tra l’incudine e il martello”, ma per pochi mesi soltanto.
É vero infatti che costoro, in forza dell’articolo 62, devono pagare a 30/60 giorni i prodotti agricoli e alimentari ricevuti dopo il 24 ottobre.
Eppure, tutti i fornitori di beni e di servizi alla Pubblica Amministrazione potranno a breve confidare nel termine inderogabile di pagamento – 30 giorni (estensibili a 60 in ipotesi particolari (amministrazioni sanitarie) – che la direttiva 2011/7/UE ha stabilito per tutti i crediti relativi a transazioni con la PA.
Gli Stati membri devono recepire la citata direttiva entro il marzo 2013 e il Governo italiano, come si legge in questi giorni sui quotidiani nazionali, intende provvedere in tal senso a decorrere dall’1 gennaio 2013 (vedi allegato).
Dario Dongo
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