Alla borsa di Parigi a metà aprile il titolo della Danone ha perso il 3%, dopo l’annuncio dell’azienda sul ritiro dei dossier inviati all’Efsa, per l’approvazione delle diciture salutistiche relative agli yogurt Actimel e Activia.
La questione è rimbalzata su diversi giornali e Danone ha diramato un comunicato dove sostiene che il ritiro è collegato al prossimo incontro indetto dall’EFSA in giugno, durante il quale si discuteranno i criteri di valutazione per giudicare la veridicità dei claims alimentari salutistici. L’altra notizia è che 386 aziende hanno chiesto al presidente dell’UE Manuel Barroso di ridiscutere il sistema di valutazione utilizzato dall’Efsa per valutare le diciture salutistiche dei prodotti alimentari.
Gli esperti troppo severi?
La petizione è scaturita dalla severità adottata dal gruppo di esperti per giudicare le diciture sulle etichette dei prodotti alimentari probiotici che promettono vantaggi per l’organismo. L’ultimo report diramato da febbraio dagli esperti di Parma ha bocciato il 98% (430 su 439) delle scritte, mentre l’anno scorso ne sono state bocciate il 67 % (350 su523), a cui se ne aggiungono 46 su 57 che vantavano improbabili benefici per la salute dei bambini (miglioramento della memoria, incremento della vista, maggiore capacità di apprendimento…).
Danone protegge il settore
Di fronte a questa selezione severissima le aziende cercano di correre ai ripari per salvaguardare un settore che, secondo un articolo del quotidiano Le Monde del 16 aprile firmato da Yves Mamou negli ultimi cinque anni è cresciuto del 25,6% passando da 100,1 a 125,7 milioni di euro (Euromonitor). Ma le previsioni del giornale francese non sono ottimistiche: “l’Efsa non cambierà metodo di valutazione, per cui le aziende alimentari che hanno scelto come elemento strategico la salute dei consumatori devono fare massicci investimenti per supportare studi clinici molto documentati per validare le diciture salutistiche”. Danone Italia ha precisato che la comunicazione relativa ad Actimel e Activia non necessita di alcuna variazione. In attesa di nuovi sviluppi va però evidenziato che la comunicazione sulla veridicità e attendibilità dei prodotti Danone è stata messa in discussione diverse volte nel 2009.
Ecco un breve riassunto delle vicissitudini
Marzo 2009
TROPPE BUGIE NEGLI SPOT DI DANACOL E PRO-ACTIV. MULTA DA 400 MILA
L’Antitrus tha censurato pesantemente le pubblicità degli yogurt anticolesterolo Danacol della Danone e Pro-Activ dell’Unilever. Le multe ammontano rispettivamente a 300 e a 100 mila euro.
Settembre 2009
USA:DANONE INCIAMPA SULLA PUBBLICITÀ DI ACTIVIA-ACTIMEL E VERSA 35 MILIONI
La Danone americana costituirà un fondo di 35 milioni di dollari per risarcire i consumatori di yogurt Activia e Actimel che si sentono ingannati dalla pubblicità. È doveroso ricordare che anche in Italia nel 2004 il Giurì dell’autodisciplina pubblicitaria per motivi molto simili ha censurato la pubblicità di yogurt Actimel.
Ottobre 2009
DANONE E ACTIMEL ANCHE L’INGHILTERRA CENSURA LO SPOT
In Inghilterra l’Advertising Standards Authority (autorità che valuta la veridicità della pubblicità) ha censurato lo spot pubblicitario dello yogurt Actimel di Danone, perché lasciava intendere di poter migliorare le difese immunitarie dell’organismo e di proteggere meglio i giovani.
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