Mangiamo insieme? Dice lo spot di Coca-Cola, ma dimentica di precisare che ogni lattina contiene 7 bustine di zucchero. Una nuova pubblicità scorretta?
Mangiamo insieme? Dice lo spot di Coca-Cola, ma dimentica di precisare che ogni lattina contiene 7 bustine di zucchero. Una nuova pubblicità scorretta?
Eleonora Viganò 29 Aprile 2015Famiglia, cena, condivisione: sono gli elementi che da sempre Coca-Cola utilizza per i suoi messaggi pubblicitari per catturare nuovi consumatori. Lo scopo dichiarato dell’azienda che produce la bibita più famosa del mondo è di radicarsi sulle tavole italiane, durante i pasti, proprio come avviene negli USA e non solo. Si tratta di un’abitudine che da noi sembra non attecchire, almeno per ora. Ma fino a quando resisteremo?
Gli spot in onda sulle reti tv e online mostrano la gioia di cenare o pranzare in famiglia grazie alla presenza di Coca-Cola posizionata bene in vista sulla tavola imbandita. Si parte dallo spot del 2011 che racconta la formula della felicità in tavola, dicendo che “le mamme hanno allietato i pasti delle famiglie con la Coca-Cola” (veicolando tra l’altro un messaggio ambiguo sulla concezione di famiglia e figura femminile). Nel 2012 il cuoco Simone Rugiati si presta a cucinare in una piazza di Napoli, dove sembra che la bontà e la bellezza della cena siano date dalla presenza della bibita zuccherata. Lo spot faceva parte di una serie intitolata “Ceniamo insieme?”, che l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha chiesto di ripensare in un’altra chiave, proprio perché sbagliato in quanto “proporre modelli di consumo e stili di vita non improntati alla massima correttezza, in termini di educazione alimentare”.
Adesso è la volta dello slogan “Ceniamo insieme” attribuito anche a una pagina YouTube di Coca-Cola. All’interno troviamo i video delle ricette proposte da Simone Rugiati e alcuni vecchi spot improntati al tema della famiglia come luogo di felicità, soprattutto quando si cena con Coca-Cola. L’intento è sin troppo chiaro sostituire l’acqua consumata ogni giorno con la bottiglia di bibita zuccherata. In occasione di Expo, l’azienda ha lanciato il nuovo spot – Mangi con noi? – abbinato allo slogan Mangiamo insieme, in onda da gennaio di quest’anno. Il tema? Le cene in famiglia ovviamente, ma questa volta in una chiave differente, più adatta ai tempi attuali in cui ci si disperde e si vive in luoghi diversi: i figli crescono e prendono la loro strada. Cosa c’è di più bello del ritorno a casa, magari per condividere un pasto insieme? Sembra quasi che questa bevanda zuccherina sia in grado di riunire famiglie, elargire felicità e trasformare i momenti conviviali in feste. L’azienda, memore forse del richiamo del Garante nel 2012, sta tuttavia questa volta molto attenta a non mettere la sua bibita al centro. Le mamme inviano foto di arrosti e altre prelibatezze per invogliare i figli a tornare da loro. E poi al resto ci pensa Coca-Cola?
Sicuramente l’azienda sfrutta l’impatto emotivo e i punti deboli degli italiani (la condivisione, la tavola, il cibo, la famiglia riunita), ma la bellezza e l’efficacia del marketing non devono far perdere di vista l’impatto delle bibite zuccherate sulla salute. Lo zucchero contenuto in una bottiglietta da 330 ml è pari a 35 grammi ossia circa 7 bustine di zucchero (da 5 grammi). Una quantità elevata, soprattutto se il consumo avviene con regolarità: il rischio di obesità, diabete e malattie legate all’alimentazione è davvero troppo alto. A cena in famiglia meglio preferire l’acqua.
Eleonora Viganò
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redazione Il Fatto Alimentare
Pensate, mangiare un cacciucco di pesce con pane abbrustolito e agliato o un arrosto di manzo con patate arrosto accompagnato da CocaCola ghiacciata. Un pensiero emetico…, per la CocaCola naturalmente.
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