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Carapelli è una delle aziende sanzionate dall’Antitrust per il finto olio extravergine

Carapelli ci scrive, in rappresentanza anche di Sasso e Bertolli, in merito alla decisione dell’Agcm di sanzionare per 300 mila euro il gruppo spagnolo Deoleo, proprietario dei tre marchi italiani dell’olio, dopo lo scandalo del finto olio extravergine. Le analisi del magazine Il Test e della procura di Torino avevano rivelato che l’extravergine il Frantolio Carapelli, il Bertolli gentile e il Sasso classico era in realtà olio vergine di oliva.

In data 22 giugno 2016 l’Antitrust ha notificato a Carapelli Firenze SPA il verdetto relativo all’indagine avviata a novembre 2015 in merito ad alcuni specifici lotti di prodotti dell’azienda. A questo riguardo intendiamo comunicare quanto segue:

  • Prendiamo atto della sentenza, evidenziando come le argomentazioni difensive dell’azienda siano state prese in considerazione, e confermiamo il nostro impegno a collaborare in piena trasparenza con le autorità.
  • Ribadiamo la ferma intenzione, come leader di mercato, di proseguire il lavoro iniziato dall’insediamento del nuovo management per incrementare gli standard di qualità e trasparenza e di lavorare con l’intero settore per supportare la produttività della filiera italiana dell’olio d’oliva e la promozione dei brand italiani in tutto il mondo.
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L’olio extravergine Bertolli Gentile era risultato essere olio vergine ai controlli

Infatti, da novembre 2015, Carapelli Firenze SPA ha rinnovato il suo impegno nei confronti dei consumatori attraverso lo sviluppo su base volontaria del Manifesto di Qualità e Trasparenza, che definisce standard più elevati per tutti i suoi prodotti extravergine. Questo impegno è costituito da sei misure concrete: 1) selezione delle migliori materie prime, che si articola anche in una più stringente procedura di qualifica dei fornitori 2) parametri fisico- chimici più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla normativa UE per garantire una maggiore qualità e freschezza, 3) miscelazione di soli oli d’oliva 100% extravergini, 4) salvaguardia della qualità dei nostri prodotti utilizzando bottiglie di color verde scuro, 5) utilizzo di etichette riportanti tutti i dettagli relativi ai prodotti e 6) tracciabilità completa per ogni bottiglia di olio extravergine di oliva.

In particolare, le prime tre misure riguardanti le materie prime e gli standard di qualità sono già applicate negli stabilimenti in Italia dalla fine del 2015, mentre le altre tre misure saranno pienamente implementate durante l’arco del 2016 su tutti i nostri prodotti di olio d’oliva extravergine.

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Lo scandalo del falso olio extravergine avevo coinvolto anche l’olio extra vergine  Sasso

Carapelli Firenze coglie questa occasione per ribadire che le sue procedure di controllo qualità, riguardanti l’intero ciclo di vita del prodotto dalla selezione delle materie prime all’arrivo dei prodotti nei punti vendita, sono tra le più sviluppate nel settore dell’olio di oliva ed hanno ottenuto la certificazione UNI/EN ISO 9001:2008, periodicamente confermata da un revisore esterno. Inoltre il gruppo Deoleo, di cui Carapelli Firenze fa parte, possiede la certificazione “BRC Global standard for food safety”, utilizzata da oltre 23.000 fornitori certificati in tutto il mondo, anch’essa confermata da periodici audit esterni.

 

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susanna
susanna
25 Giugno 2016 10:51

Mi chiedo come si faccia ad emettere un simile “manifesto di qualità e trasparenza”, mi sembra l’ennesima presa per i fondelli!!!!

1 selezione delle migliori materie prime…. evvabbè non voglio infierire, sebbene ricordo vagamente che già veniva pubblicizzato ciò in passato

2 parametri fisico- chimici più restrittivi rispetto a quelli previsti dalla normativa UE per garantire una maggiore qualità e freschezza, ………….. a noi basterebbe che rispettiate la normativa UE !

3) miscelazione di soli oli d’oliva 100% extravergini, ………… e quì!!!!! No perchè con che cosa pensavate di fare l’extravergine????? L’extravergine deve essere solo extravergine, solo premuta di olive, non è nient’altro. NB l’olio di oliva non è extravergine!

4) salvaguardia della qualità dei nostri prodotti utilizzando bottiglie di color verde scuro…. ecco! lo sanno tutti che l’extravergine va protetto dalla luce. Dovrebbe essere vietato mettere extravergine in bottiglie chiare!

5) utilizzo di etichette riportanti tutti i dettagli relativi ai prodotti ……. ??????? mi chiedo fino ad ora cosa avete indicato?

6) tracciabilità completa per ogni bottiglia di olio extravergine di oliva.

Alessia
Alessia
Reply to  susanna
4 Luglio 2016 10:03

Bravissima Susanna!!! D’accordo con te al 100%!!!

Mario
Mario
27 Giugno 2016 11:08

“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”

GATTOPARDISMO ALLO STATO PURO

Eliseo
Eliseo
3 Luglio 2016 11:23

D’accordo il “nuovo management” ha prodotto questi bei sei punti.
Ma allora vuol dire che il “vecchio management” responsabile di tutto se ne è andato a casa?
Oppure “Promoveatur ut amoveatur”.
Chissà perché propendo per la seconda…

salvatore
salvatore
4 Luglio 2016 18:44

preferisco l’EVO italiano e non la miscela di evo

sabrina santarelli
sabrina santarelli
8 Luglio 2016 06:58

a quello che ha detto Susanna e alle raffinate citazioni da Mario ed Eliseo.. mi sento di aggiungere che secondo me il ‘livello a cui si crea l’intoppo’ non è quello del processo produttivo ma quello più alto. perchè un medesimo gruppo dovrebbe occuparsi di olio e… editoria ad esempio? questi grandi contenitori mi hanno sempre perplesso. questi consigli d’amministrazione che vengono completamente rinnovati al momento di fusioni, acquisizioni o presunte crisi finanziarie.. mi sa tanto di epurazione in vista di un ‘nuovo e proficuo progetto’.
uno trova carapelli al supermercato.. ma cosa c’è dietro? non solo un’etichetta ragazzi! : – )
per si più risulta difficoltoso tracciare la storia e tutti i collegamenti di questo ‘gruppo finanziario’. ergo.. io continuo a scegliere ilproduttore locale che mentre te lo fa assaggiare gode nel raccontare come dove e perchè lo ha prodotto in quel modo.
olio è vita.
bella