L’Antitrust boccia la lettera inviata il 20 aprile 2015 dall’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della regione Lombardia Valentina Aprea ai Direttori delle Istituzioni Formative lombarde invitandoli a visitare Expo e ricordando che per il pranzo potevano usufruire di una speciale agevolazione presso McDonald’s. La lettera di Aprea ricordava che “Per il solo mese di Maggio McDonald’s offrirà una soluzione ristorativa scontata. Per i più piccini che tipicamente mangiano l’Happy Meal, sarà offerto gratuitamente il gelato (o equivalente). Per i più grandi, il menu sarà scontato del 50%.”
La censura dell’Antitrust per il caso McDonald’s
L’Autorità osserva che McDonald’s può promuovere i propri prodotti e fare sconti, ma non così è per le istituzioni pubbliche. “Un’Istituzione pubblica che promuove direttamente una pratica commerciale di prezzo di un’impresa privata – scrive il presidente dell’Autorità Giovanni Petruzzella – appare invece idonea a determinare una situazione di ingiustificata restrizione della concorrenza e di discriminazione, favorendo in tal modo detta impresa a discapito delle imprese concorrenti, locali e non locali”. In altre parole nel mese di maggio 2015 la lettera di Valentina Aprea ha determinato una distorsione della concorrenza a favore del padiglione che McDonald’s ha allestito all’interno di Expo 2015. L’assessore avrebbe dovuto tenere una posizione di equidistanza rispetto a tutti gli operatori presenti nel sito espositivo.
L’Autorità bacchetta pesantemente questo comportamento e invita la Regione Lombardia a tenere “in adeguata considerazione le suesposte osservazioni, al fine di tutelare e promuovere nella maniera più efficace e opportuna la concorrenza, e di evitare che in futuro siano previste nuove iniziative che abbiano portata discriminatoria e anticoncorrenziale tra le imprese nei mercati interessati”.
L’episodio è stato evidenziato dal Movimento 5 Stelle della Lombardia, che mesi fa ha inviato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza. Oggi il pronunciamento è stato pubblicato sul bollettino settimanale.
© Riproduzione riservata
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Tutti questi comportamenti sono la conseguenza del quasi ultimato contratto con gli U.S.A. posto in essere in modo segreto dai nostri mai eletti funzionari europei. Il contratto di cui parlo è il T.T.I.P. che regala una posizione dominante alla produzione americana per il cibo e poterlo vendere in Europa, prima non era possibile perché con caratteristiche diverse da quelle europee e in particolare italiane. A tal proposito devo segnalare il più assoluto silenzio su questo argomento da parte anche del Fatto. Praticamente solo la Gabanelli ha illuminato, se vista, di che vergogna è grondante questo contratto.
Se digita TTIP sul motore di ricerca troverà una decina di nostri articoli sul trattato TTIP e poi siamo l’unico sito in Italia che permette di firmare in diretta la petizione europea . La trova in home paghe sul lato destro