zuccheri aggiunti
Quasi due terzi degli alimenti e bevande confezionati presenti nei supermercati e negozi canadesi contiene zuccheri aggiunti, spesso nascosti

Quasi due terzi di alimenti e bevande confezionati presenti nei supermercati e negozi canadesi contiene zuccheri aggiunti, spesso nascosti. Questo il responso di un’indagine pubblicata sul Canadian Medical Association Journal nella quale i nutrizionisti di Public Health of Ontario e dell’Università di Waterloo hanno preso in esame quasi 40.000 prodotti e li hanno catalogati in base alla presenza o meno di “zuccheri aggiunti”. Il risultato finale è che oltre il 66% dei campioni contiene ingredienti zuccherati.

Gli autori hanno incluso nella dicitura ogni possibile tipo di zucchero, dal comune saccarosio al fruttosio, dagli sciroppi di amido o mais al miele, dal glucosio ai succhi di frutta concentrati e hanno poi verificato moltissimi tipi di alimenti o bibite, escludendo quelli freschi. Hanno così scoperto che non solo la maggior parte dei prodotti contiene zuccheri ma che il discorso è simile anche per quelli etichettati come salutari quali, per esempio, le miscele di cereali, gli yogurt o i succhi di frutta. Il discorso purtroppo si ripropone per moltissimi alimenti destinati ai bambini e al latte artificiale.

miele zucchero
Molti non sanno che il miele contiene molto zucchero

Nello specifico, degli oltre 12.500 snack esaminati, l’86% conteneva almeno uno zucchero aggiunto; per le 3.600 bevande oggetto di valutazione la percentuale è del 78,7% , così come per il 73,8% degli oltre mille yogurt. La situazione è apparsa leggermente migliore per gli alimenti destinati ai bambini. Tra i 530 verificati, “solo” il 47,7% era zuccherato, anche se in questo caso si tratta di un dato meno positivo di quello che sembra, visto che la stragrande maggioranza delle società scientifiche di pediatria e di nutrizione sconsiglia di dare alimenti con zuccheri aggiunti ai bambini e ai ragazzi.

zucchero aggiunto
Lo zucchero assunto spesso va ben oltre il 5-10% consigliato dagli esperti

Secondo gli autori siamo di fronte a percentuali allarmanti, anche perché molto spesso non si ha la percezione dello zucchero assunto e si va ben oltre il 5-10% consigliato dagli esperti come massimo delle calorie giornaliere. Lo stesso non si verifica con gli zuccheri naturali presenti ad esempio nella frutta o nel latte: in quel caso il sapore dolce dà una sensazione di sazietà e si tende meno ad esagerare, come nel caso del latte o elle banane.C’è poi il problema delle etichette nutrizionali, che non permettono, in molti casi, di capire se ciò il prodotto contiene zuccheri aggiunti. Non tutti sanno che gli sciroppi sono soluzioni a base di saccarosio e che esistono molti zuccheri nascosti in alimenti come il miele. Anche per questo Health Canada, che ha sponsorizzato lo studio ha chiesto di introdurre una simbologia con i semafori sulle etichette per visualizzare la presenza di sostanze dolci aggiunte.

Le etichette a semaforo adottate in Francia, chiamate Nutri-Score, sono il miglior sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto. Lo schema è molto semplice: il rosso indica un alimento da assumere con moderazione, il verde un cibo sano mentre il giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata. Le etichette sono state accolte con entusiasmo dall’OMS e dalle associazioni dei consumatori. In questo dossier di 19 pagine spieghiamo come funziona il Nutri-Score e perché nutrizionisti e società scientifiche che si occupano di alimentazione non possono che essere favorevoli all’adozione anche in Italia.

I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Etichette a semaforo”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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Sergio Romano
6 Febbraio 2017 19:58

Ben scritto e chiaro, però rivolto ai Prodotti Canadesi. Ma sò per certo che in tanti di quelli Italiani, la situazione è non tanto differente dalla Vostra descritta, solo per la “di poco inferiore” concentrazione della loro presenza zuccherina in tanti dei Nostri Prodotti Nazionali o “Ri-etichettati” come tali: Qualche articolo in merito, a quando ? Grazie e complimenti per la professionalità e serietà con la quale portaTe avanti questo Sito Interessante e ben fatto ! Sergio ROMANO di Ischia Riflessologia (https://www.facebook.com/ischiariflessologia/ ).

luigi
luigi
15 Febbraio 2017 14:46

sono stato abbastanza fortunato da essere stato diverse volte in Canada e non posso astenermi dal confermare quanto qui trattato: non c’è quasi alimento che non contenga zuccheri di varia derivazione e gli effetti si vedono eccome sul popolo consumatore!