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Gli zuccheri aggiunti non dovrebbero superare il 10% delle 2.000 calorie giornaliere consigliate

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha formalmente proposto che le nuove indicazioni nutrizionali delle etichette di cibi e bevande non debbano solo indicare la quantità di zuccheri aggiunti, come proposto nel marzo 2014, ma anche quale percentuale quella quantità rappresenta rispetto alla dose massima giornaliera consigliata. Gli zuccheri aggiunti non dovrebbero superare il 10% delle 2.000 calorie giornaliere consigliate. Questo significa che gli zuccheri aggiunti non dovrebbero superare i 50 grammi giornalieri (12 cucchiaini da tè) per gli adulti e i bambini di oltre quattro anni, e di 25 grammi per i bambini più piccoli. Quindi, chi beve una bibita zuccherata potrà trovare sull’etichetta l’informazione che la bibita contiene 66 grammi di zuccheri aggiunti, pari al 132% della quantità giornaliera massima consigliata.

La proposta della FDA ha suscitato immediatamente la reazione dell’industria dello zucchero e delle bevande, che lamenta gli alti costi che l’attuazione di questa disposizione comporterebbe, denuncia lo scarso fondamento scientifico sui cui si basa e afferma che avrebbe l’effetto di creare confusione nei consumatori. La FDA, invece, afferma che la sua proposta è supportata da nuovi studi scientifici che indicano come la riduzione degli zuccheri riduca il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, l’Agenzia statunitense ricorda che gli zuccheri aggiunti aumentano le calorie totali senza alcun apporto nutrizionale.

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L’industria dello zucchero e delle bevande non è d’accordo con la proposta

La FDA sottolinea di avere la responsabilità di fornire ai consumatori le informazioni necessarie per compiere scelte dietetiche informate, per se stessi e i loro familiari, chiarendo che quanto viene proposto oggi per gli zuccheri aggiunti è già previsto per altri ingredienti, come le fibre, il sodio e i grassi saturi: “Senza queste informazioni su una sostanza nutritiva, è difficile sapere se ne stiamo mangiando troppo o troppo poco in un giorno”. La proposta della FDA sarà aperta ai commenti del pubblico per 75 giorni.

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