L’autunno è la stagione delle zucche, che con la festa di Halloween invadono i banchi di negozi e supermercati. Ma non tutte le zucche in commercio sono commestibili. Lo ricorda l’Anses – l’agenzia nazionale francese per la sicurezza e la salute degli alimenti, dell’ambiente e del lavoro – in un articolo pubblicato sul proprio magazine, VigilAnses, che punta il dito contro quelle ornamentali, che in alcuni casi possono assomigliare alle loro cugine commestibili per forma e colore. E scambiare una zucca decorativa per una da risotto può portarci al pronto soccorso.
Le zucche non commestibili possono provocare spiacevoli problemi gastro-intestinali, con vomito e diarrea. I sintomi sono causati da una classe di molecole chiamate cucurbitacine, che hanno un gusto piacevole ma possono avere effetti tossici a livello intestinale. Bambini e anziani sono le persone più suscettibili e possono essere vittime di dolori molto forti, tanto da richiedere il ricovero.
In cinque anni, i centri antiveleno francesi hanno documentato 353 casi di persone che lamentavano malesseri dopo aver consumato una zucca “amara”. Oltre l’80% dei casi si è verificato nella stagione della raccolta. Nella maggior parte dei casi in cui se ne è potuta determinare l’origine, si trattava di zucche coltivate in orti domestici, dove capitano casi di ibridazioni spontanee tra quelle commestibili e non, ma non sono rare le intossicazioni provocate da quelle acquistate al supermercato.
Per evitare spiacevoli incidenti, l’Anses consiglia agli esercenti di separare nettamente le zucche commestibili da quelle decorative. Una possibile strategia è di esporre quelle non edibili lontano dal reparto ortofrutta, in scaffali dedicati, ad esempio quelli per le decorazioni di Halloween. Per chi sceglie, invece, di sistemarle fra frutta e verdura, si consiglia di esporre in bella vista un cartello con la scritta “non commestibile”, meglio se presente anche sulle etichette delle zucche. Gli stessi consigli valgono anche per vivaisti e fioristi, che dovrebbero specificare chiaramente la natura decorativa o commestibile su etichette, sacchetti e cartelli su semi e piantine per le zucche da coltivare nel proprio orto, tenendole ben distanziate.
© Riproduzione riservata
* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare 2017. Clicca qui
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Ma la zucca di Halloween si può mangiare, è commestibile? A volte i supermercati dicono che non è commestibile e a volte dicono che si può mangiare: dipende dai trattamenti oppure dipende dalle molte varietà che si assomigliano?
Da tutte e due le cose
Grazie, molto interessante, pensavo fosse più semplice la risposta.
Questo articolo è un’ulteriore conferma del fatto che gli agronomi (che sulla conoscenza degli alimenti vegetali hanno la preparazione migliore) dovrebbero entrare nella pianta organica delle ASL. Invece non ci sono. E noi rischiamo.