McDonald’s e Colgate hanno ottenuto rispettivamente il patrocinio del Ministero delle politiche agricole e del Ministero della salute per promuovere le loro iniziative attraverso spot e pagine pubblicitarie sui giornali. Sembra questa la strada intrapresa nel 2010 dai ministri della repubblica per fare sapere ai cittadini che c’è un panino tutto italiano in vendita nei fast-food e che conviene andare dall’ortodontista.

La vicenda di Zaia e McItaly è ben nota, anche se pochi sanno che il 21 marzo McDonald’s interromperà le vendite del mitico panino 100% italiano per lasciare spazio ad altre prelibatezze gastronomiche.

Il caso tra Colgate, il Ministero della salute e la meno conosciuta Società Italiana di Ortodonzia (Sido) e è un po’ diverso, perché il Ministro Ferruccio Fazio non si è fatto fotografare insieme a un dentista con il tubetto di dentifricio in mano come è accaduto a Zaia per McItaly.

A parte questo aspetto marginale, vale la pena spendere due parole sulla scelta dei ministeri di apparire nelle pubblicità di aziende private. Qual è l’interesse istituzionale di affiancare multinazionali come Colgate e McDonald’s? Se questa è la strada intrapresa, d’ora in poi qualsiasi fiera di paese dove si promuovono prodotti Dop o IGP, e le pubblicità di spazzolini, disinfettanti e altri prodotti per sensibilizzare gli italiani verso un problema (l’ortodonzia, l’igiene orale, l’igiene intima… ) potranno essere patrocinate dal Ministero.

Siamo di fronte a un salto di qualità. Sino a poco tempo fa erano le associazioni di medici che sponsorizzavano i prodotti in cambio di denaro, adesso lo fa direttamente gratis il Ministero.

Tra le accoppiate vincenti del passato ricordiamo il dentifricio Mentadent con l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani, l’acqua minerale Rocchetta con l’Associazione Italiana Donne Medico, l’acqua minerale Lauretana con l’Associazione Urologi Piemontesi, Infasil con l’Associazione Ostetrici Ginecologi Italiani. Meno noto è l’accordo tra il Consorzio Tutela Grana Padano e la Federazione Italiana Medici Pediatri.

Contro questa prassi consolidata qualche anno fa il presidente dell’Ordine di Milano Roberto Anzalone dichiarava di “non condividere e di non ritenere né etico né scientifico la sponsorizzazione di prodotti di consumo da parte di qualsiasi associazione medica”.

Adesso che i ministeri hanno affiancato i medici nella sponsorizzazione dovrebbe scendere in campo il Consiglio dei ministri per invitare ad un atteggiamento più prudente.