Donna in sovrappeso, con pancia scoperta e pantaloni slacciati tiene in mano autoiniettore di Ozempic o altro farmaco antidiabetico; concept: obesità, diabete, semaglutide, liraglutide

Wegovy e Mounjaro sono farmaci che stanno rivoluzionando il trattamento dell’obesità. Il Mounjaro (tirzepatide) appartiene a una nuova classe di farmaci, diversa da Wegovy (semaglutide) che agisce solo sul recettore GLP-1: la tirzepatide, infatti, agisce sia su GLP-1 che GIP, il recettore polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente. Per la prima volta abbiamo dei farmaci che consentono ai pazienti con un IMC (indice di massa corporea) elevato di perdere peso in modo significativo. Non sono quindi adatti alle persone che vogliono perdere qualche chilo prima di andare al mare. L’assunzione è abbastanza semplice: il farmaco si somministra per via sottocutanea una volta la settimana usando una penna iniettore. Questi farmaci sono in genere ben tollerati. Ecco cinque domande che molte persone si fanno:

1. Quale perdita di peso ci si può aspettare con Wegovy e Mounjaro?

Negli adulti, gli studi clinici hanno mostrato una perdita di peso media del 15%, dopo 68 settimane, per i pazienti che assumevano Wegovy in aggiunta alle raccomandazioni dietetiche e di attività fisica, e del 21% per coloro che assumevano Mounjaro. I pazienti che prendevano un placebo al posto del farmaco perdevano, invece, solo dal 2% al 4% del loro peso. Una persona che pesa 120 kg dopo un trattamento con Wegovy perde in media 18 kg; che possono arrivare a 25 kg con Mounjaro.

Mounjaro, un medicinale iniettabile usato per trattare il diabete di tipo 2 e obesità sovrappeso antidiabetico farmaci
La tirzepatide, principio attivo del farmaco Mounjaro, agisce sia su GLP-1 che GIP, il recettore polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente.

In pratica ci si avvicina ai risultati ottenuti con un’operazione di chirurgia bariatrica di tipo sleeve gastrectomy (gastrectomia verticale parziale), che comporta una perdita di peso del 25% in media (cioè 30 kg di perdita per una persona di 120 kg). Non tutti però rispondono allo stesso modo: la risposta individuale può variare molto, e la perdita di peso tende ad arrestarsi dopo alcuni mesi, raggiungendo un plateau.

2. Tutti possono prendere questi farmaci per perdere peso?

No. Non sono farmaci da banco e non sono indicati per chi vuole perdere pochi chili prima dell’estate. In Italia possono essere prescritti a persone con obesità (IMC ≥30) oppure sovrappeso (IMC ≥27) che presentano altre patologie come diabete tipo 2, ipertensione o disturbi respiratori. In questi casi serve una diagnosi medica precisa e una valutazione clinica completa. Questi farmaci non sostituiscono uno stile di vita sano e non funzionano da soli: vanno inseriti in un programma multidisciplinare che includa dieta, attività fisica e supporto psicologico. Usarli in autonomia o per finalità estetiche è non solo sconsigliato, ma anche potenzialmente dannoso.

3. Wegovy o Mounjaro senza prescrizione medica?

Non è possibile acquistare questi farmaci senza ricetta medica. La prescrizione di questi farmaci in genere viene effettuata da un medico specialista in endocrinologia, diabetologia o medico di medicina generale per il trattamento del diabete mellito.  Qualunque medico può prescrivere questi farmaci rispettando le indicazioni che abbiamo riportato sopra al punto 2 (IMC e comorbidità). Non è indicata la prescrizione di questi farmaci per ragioni cosmetiche, cioè per perdere pochi chili in persone in lieve sovrappeso.

Scatola e iniettore del farmaco Webovy; concept: obesità, semaglutide
Wegovy contiene lo stesso principio attivo dell’Ozempic (semaglutide), ma è registrato specificamente per l’obesità

4. Quanto costano questi farmaci?

Attualmente né Wegovy né Mounjaro sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale se usati per la perdita di peso. Solo in ambito diabetologico Mounjaro e la semaglutide (ma solo in versione versione Ozempic) possono essere rimborsati. L’indicazione riportata nel foglietto illustrativo include il trattamento dell’obesità o del sovrappeso in pazienti adulti con un indice di massa corporea iniziale di ≥30 (obesità), da ≥27 a <30 (sovrappeso) in presenza di almeno una comorbidità correlata al peso (per esempio ipertensione, dislipidemia, apnea ostruttiva  del sonno, malattia cardiovascolare, prediabete o diabete mellito di tipo 2). Quindi questi farmaci non possono essere prescritti né rimborsati per finalità di perdita di peso (salvo che il paziente sia anche diabetico e rientri nelle condizioni descritte sopra).

Wegovy contiene lo stesso principio attivo dell’Ozempic (semaglutide), ma è registrato specificamente per l’obesità e il sovrappeso. Per questo ha un dosaggio diverso e un differente foglietto illustrativo. Il trattamento con Wegovy per la perdita di peso comporta una spesa mensile significativa, da 220 a 380 € a seconda del dosaggio, per Mounjaro la spesa va da 346 a 485 € (*).

5. Si riprende il peso perso se si interrompe il trattamento?

Sì. In caso di interruzione, la ripresa del peso dopo un anno è di circa il 70% del peso inizialmente perso. Questo perché l’obesità non è solo una questione di chili, ma una malattia cronica che coinvolge la regolazione dell’appetito, il metabolismo e il tessuto adiposo. Per capire meglio basta pensare ai farmaci contro l’ipertensione arteriosa la cui assunzione non va interrotta. Si tratta di trattamenti a lungo termine. Pensare di usare questi medicinali ‘a intermittenza’ o per brevi periodi non è indicato, sono farmaci che vanno usati continuativamente.

In sintesi, Wegovy e Mounjaro sono strumenti efficaci ma da usare con cautela, sotto controllo medico e come parte di un trattamento dell’obesità multidimensionale che veda l’impiego di più figure professionali come il dietista, internista obesiologo, psicologo, medico di medicina generale e altri ancora a seconda della necessità (psichiatra, fisioterapista…). Non sono una scorciatoia né una soluzione semplice: sono farmaci potenti per una malattia complessa.

Nota

I prezzi sono in continua variazione e spesso si applicano delle scontistiche, che possono variare da farmacia a farmacia, e anche da farmaco a farmaco (a seconda degli accordi con i grossisti locali).

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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Alessandro Gubbini
17 Giugno 2025 11:06

Leggo che in in 17 mesi (68 settimane) questi farmaci aiutino a far perdere circa il 15% del peso iniziale, comunque inseriti in un contesto di corretta alimentazione….non capisco dove sia il clamoroso vantaggio. Io sono un nutrizionista ed i miei pazienti senza uso di nessun farmaco riescono a perdere tranquillamente il 15% di peso generalmente in circa 6 mesi. Considerando tra l’altro il costo importante di questi farmaci non ne vedo onestamente il razionale

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Alessandro Gubbini
18 Giugno 2025 17:14

In linea generale sono d’accordo, ma sappiamo che nella pratica clinica ci sono alcune persone che non riescono a perdere peso e altri pazienti che tendono a recuperare i kg persi dopo chirurgia bariatrica (chirurgia dell’obesità). In questi due casi i farmaci possono essere un’arma in più a disposizione del medico.

Giorgio Massa
Giorgio Massa
17 Giugno 2025 12:57

Come appare chiaro dall’articolo, l’utilizzo di questi farmaci non può limitarsi alla semplice prescrizione-somministrazione ma va inserito nel contesto di un complessa terapia multidisciplinare, che deve integrare l’operato di diversi specialisti. Trattandosi di forme di obesità che configurano il quadro non di una singola patologia ma di un insieme di copatologie importanti, il criterio guida principale deve essere il rapporto costi (non solo economici)/benefici, accompagnato da uno scrupoloso monitoraggio dell’evoluzione terapeutica. Inoltre la somministrazione iniettiva sottocutanea settimanale, oltre a rappresentare uno stress psicologico, crea problemi pratici che possono diminuire la compliance terapeutica. Non si deve poi dimenticare che che questi pazienti assumono contemporaneamente altri farmaci (per il diabete, l’ipertensione, le malattie respiratorie, per danni neuro-muscolo-scheletrici e vascolari secondari al sovrappeso, per le dislipidemie ecc.). Altra considerazione da fare è che gli effetti collaterali sul lungo periodo non sono noti, soprattutto tenendo presente che, trattandosi di patologie croniche, non sono chiare la durata e le modalità dell’iter terapeutico nel suo insieme. Un grave effetto collaterale del loro uso per il semplice sovrappeso è la deresponsabilizzazione del paziente nei confronti delle fondamentali istanze igienico-comportamentali, che sono il presidio terapeutico di base. Personalmente non prescriverò mai di mia sola iniziativa questi farmaci

Batman
Batman
17 Giugno 2025 16:11

“Non sono quindi adatti alle persone che vogliono perdere qualche chilo prima di andare al mare”

Senza voler contestare l’affermazione in sé, credo sarebbe utile motivarla. Non sono adatti perché funzionano solo su persone obese o fortemente sovrappeso? Perché dati gli effetti collaterali non ne vale la pena? Perché…?

Giorgio Massa
Giorgio Massa
Reply to  Batman
18 Giugno 2025 12:42

Se può essere utile, mi permetto alcuni appunti. Una delle ragioni che sconsigliano l’uso cosmetico di questi farmaci (perdere qualche chilo prima di andare al mare) è il tempo necessario per avere una risposta significativa: parecchie settimane, laddove l’utente vuole risultati in tempi molto brevi. C’è poi la variabilità della risposta individuale, che può essere esigua in determinate persone. Inoltre si deve sottolineare che l’efficacia in termini di durata del trattamento è condizionata dal carattere prettamente farmacologico di questi prodotti, miranti non a indurre cambiamenti metabolici positivi permanenti atti a modificare in meglio un metabolismo alterato, magari per ragioni genetiche: il paziente rimane farmacodipendente, col ripristino della situazione patologica quo ante a seguito della sospensione del trattamento. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, giunge dal Regno Unito la notizia che sono state riportate 40 gravidanze indesiderate durante l’assunzione, lasciando ipotizzare un’interferenza con i contraccettivi. Il “perdere qualche chilo prima di andare al mare” è un locuzione che, già intuitivamente, appare destinata a persone in leggero sovrappeso, senza particolari dismetabolismi e non obese, che sono invece il vero target della terapia. Una terapia così sembra essere almeno sproporzionata. La motivazione del mare dovrebbe essere invece una buona opportunità per rivedere e ripensare, in senso salutistico, il proprio stile di vita educandosi all’autocontrollo, alla conoscenza degli alimenti e di una fisiologia di base: come evidenziato nell’articolo, in questo campo è meglio evitare scorciatoie. Saluti.

Batman
Batman
Reply to  Giorgio Massa
19 Giugno 2025 14:23

Grazie mille per la sua risposta.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Batman
18 Giugno 2025 17:00

La sua puntuale osservazione è corretta! I farmaci funzionano anche nel sovrappeso (senza patologie), infatti hanno indicazione anche nei pazienti in sovrappeso (IMC ≥27) che presentano altre patologie.

Non ne vale la pena perchè sono farmaci che hanno degli effetti collaterali che vengono bilanciati dai benefici nel caso di pazienti già a rischio per obesità o sovrappeso complicato.

Mentre nel caso di lieve sovrappeso (senza patologie associate) andrebbe prima dimostrato il beneficio, ammesso che ci sia, e rapportato agli effetti collaterali.

Concordo con le osservazioni del Dr. Giorgio Massa.

Batman
Batman
Reply to  Antonio Pratesi
19 Giugno 2025 14:23

Ringrazio anche lei per la sua risposta.

elisabetta
elisabetta
18 Giugno 2025 10:25

Salve, ritengo utile e importante scoprire sistemi efficaci per la soluzione di tali problemi ma il tutto deve essere affiancato a un approccio personalizzato educativo, che nel tempo è sicuramente più efficace, rischia di essere un modo pericoloso che arricchisce la ditta farmaceutica ….

Gabriella Femia
Gabriella Femia
19 Giugno 2025 15:37

Sono pienamente d’accordo.

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