Dopo 10 anni di lavoro è arrivata sugli scaffali dei supermercati la nuova pasta Voiello, ottenuta con grano 100% coltivato in Italia. L’azienda ha deciso di convertire al made in Italy tutto l’assortimento. Non si tratta però di una novità per il settore visto che da anni, marchi come Granoro, Armando e altri propongono spaghetti e maccheroni prodotti in pastifici italiani utilizzando solo grano nazionale. Il segno distintivo di Voiello è la qualità della materia prima: si tratta di grano Aureo coltivato in Abruzzo, Molise, Puglia e Campania con una quantità di proteine tale da competere con il grano nord americano utilizzato sino a poche settimane fa. Dal cereale si ottiene una semola con il 14,5 % di proteine e un glutine molto tenace che posiziona la pasta in cima alla classifica dei prodotti top. Questo incremento dello 0,5% (prima era il 14%) può sembrare poco ma non è così, visto che i valori per la pasta di qualità oscillano dal 12,5 al 15%.
Un elemento sicuramente interessante della nuova pasta è la doppia rigatura delle penne. Come mostra la foto la rigatura della pasta si trova sia all’esterno sia all’interno e questo permette di trattenere meglio il sugo (secondo Barilla fino al 20% in più). In verità la doppia rigatura era un sistema utilizzato ancora molti anni fa da alcuni pastifici tra cui Voiello.
L’ultima nota riguarda il listino. Le migliori paste italiane sono vendute nei supermercati a prezzi variabili da 2,6 a 3 €/kg. Questo tema è molto delicato visto che ci sono pastifici che confezionano pasta di buona qualità con grano italiano a prezzi vantaggiosi e altri che propongono listini elevati. La pasta Voiello si trova a metà strada e nei supermercati Esselunga di Milano si compra a 2,6 euro kg, una fascia alta del mercato a fianco di prodotti come Armando, Granoro Dedicato come abbiamo detto in un altro articolo. Per capire meglio la scala prezzi basta dire che la pasta Barilla si compra a 1,6 €/kg, le confezioni con il marchio dei supermercati coem Coop e Esselunga scendono a 1,0 €/kg e quelle degli hard discount arrivano a o,6 €/kg.
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Questa è senza ombra di dubbio una buona notizia per i consumatori e per gli agricoltori , il mercato nel tempo si dovra spostare per forza di cose sulla produzione nazionale su due piedi possiamo dedurre che :
L’aureo è il frumento canadese ibridato con il nostro nazionale ha produzioni per ettaro non elevate e abbisogna di un attenta concimazione le metodologie di semina e raccolta sono le stesse canadesi con la differenza dello stoccaggio e trasporto il quale abbisogna di trattamenti all’idrogeno fosfato molto piu marcati di quello nostro .
Per forza di cose vedremo che il prezzo del canadese calerà e aumenterà il nostro nazionale il ministero competente se davvero fosse attento avrebbe gia dovuto predisporre strategie atte a far si di non riuscire a nazionalizzare produzioni estere…. scommettiamo di vedere scaffali di pasta 100% made in italy con 14.5% di proteine a 80 centesimi il Kilogrammo ??
Un punto fermo è questo la grande produzione 100% made in Italy non sara per gli italiani che non se la possono permettere , sara per l’esportazione , i produttori sono pochi e i grandi pastifici l’ultima cosa che vogliono fare è pagare il grano di piu a chi lo produce c’è un opportunità in gioco grandissima abbiamo solo bisogno di gestirla con la mentalità tedesca .
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La uso da anni proprio perchè dichiara l’uso di grano duro italiano, sempre impeccabile. Non so se mi sono perso qualche puntata, ma non l’ho mai vista citata nel tema “Made in Italy” per la pasta. Preciso che le confezioni sono di colore giallo. G.A.