Stop alle vendite piramidali di bevande dietetiche: multa di 500 mila euro dell’Antitrust contro Vemma Italia, Asea Italy e Organo Gold Europe
Stop alle vendite piramidali di bevande dietetiche: multa di 500 mila euro dell’Antitrust contro Vemma Italia, Asea Italy e Organo Gold Europe
Eleonora Viganò 13 Marzo 2014Pratiche commerciali scorrette: è questa l’accusa mossa alle società Vemma Italia, Asea Italy e Organo Golden Europe sanzionate per un totale di 500 mila euro dall’Antitrust. L’illecito riguardava decine di migliaia di consumatori coinvolti nel settore delle vendite piramidali di bevande dalle discutibili proprietà benefiche. Il Fatto Alimentare aveva già parlato ampiamente di questo sistema di marketing scorretto che viene adottato anche da alcune società che si occupano integratori e cosmetici.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso la censura dei messaggi proozionali e le multe al termine di tre distinti procedimenti istruttori, condotti in collaborazione con il Gruppo Antitrust del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza. Secondo l’Antitrust ai consumatori viene proposto l’acquisto di prodotti attraverso meccanismi simili a una catena di Sant’Antonio, finalizzati al reclutamento di altri venditori ai quali viene chiesto un contributo finanziario iniziale considerevole o la sottoscrizione di un programma di acquisti personali.
Il sistema prevede il coinvolgimento e la partecipazione di consumatori in uno schema di acquisto e vendita dei prodotti. Chi aderisce viene incentivato a coinvolgere un numero sempre crescente di altri consumatori/venditori. Si tratta di un meccanismo distributivo considerato scorretto dal Codice del consumo, perchè il guadagno reale è proporzionale all’acquisizione di altri consumatori nel sistema e non alla vendita o al consumo dei prodotti.
La posizione di Asea Italy e di Organo Golden Europe risulta ulteriormente aggravata dal fatto che le due società hanno attribuito ai loro prodotti capacità curative non adeguatamente dimostrate e certificate. Vemma Italia, Asea Italy e Organo Gold Europe hanno avviato un sistema di promozione a carattere piramidale nel quale il consumatore paga un contributo d’ingresso (anche nella forma di autoconsumo), in cambio della possibilità di ricevere un compenso in funzione del numero di nuovi consumatori che riesca a far entrare nel giro. Il fatturato di ciascun professionista derivava principalmente dai meccanismi di ingresso o di autoconsumo e non dalla vendita dei prodotti.
Questo giro, come si può ben intuire, finisce sempre male, perchè i soldi che ricevono i nuovi iscritti posizionati nella fascia bassa della piramide sono pochi e non coprono i costi iniziali per l’accesso al sistema e l’acquisto dei prodotti. A tutto ciò si aggiunge l’aggravante di vendere una bevanda dalle proprietà benefiche non dimostrate. La società Asea sostiene che la composizione della miscela sarebbe in grado di rinforzare il sistema immunitario, favorire il processo di guarigione e limitare l’effetto dannoso dei radicali liberi. Organo Golden Europe invece sostiene che la bevanda a base di fungo ganoderma avrebbe proprietà tali da renderla efficace nella profilassi di malattie nervose, vascolari e tumorali, senza effetti collaterali. Ma queste caratteristiche non sono state sufficientemente dimostrate.
Sara Rossi
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redazione Il Fatto Alimentare
Lei sostiene: “questo giro finesce male”. I soldi che ricevono i nuovi iscritti posizionati nella fascia bassa della piramide sono pochi e non coprono i costi iniziali per l’accesso al sistema….
Ma ci mancherebbe altro che se si inizia un attività imprenditoriale per i primi tempi (2-6 mesi di solito) non si rientra dalle spese, le quali sono più alte dei profitti. Se quest’ultimi fossero più alti dei primi sin dall’inizio l’azienda andrebbe in perdita secca, poi, quella si che sarebbe una catena di S. Antonio. L’equazione è spesa, lavoro, reddito o rendita.
Infine e non conosco come sono strutturati tutti i canali di distribuzione che lei ha citato, ma per ciò che ne so, alcune aziende da qualche anno a questa parte adottano un nuovo sistema non più piramidale (in cui chi guadagna di più sta in cima) bensì di tipo binario (non starò qui a spiegarglielo, magari si informi meglio prima di scrivere un articolo sui M.L.M. – a proposito, oggi i m.l.m. non esistono quasi più in virtù di quanto detto circa i sistemi piramdilai che hanno lasciato spazio ai sistemi “binari” molto più sociali rispetto ai “tradizionali”, non a cado oggi non si parla più di m.l.m. bensì di social network marketing (anche qui vada a srudiarselo)
Mi lasci concludere, le multe che l’antitrust ha comminato a numerose aziende sono relative (al contrario di ogni sua scombinatissima tesi) al fatto che le rendite cirrisposte , erano un po troppo premianti ponendo in taluni casi il prodotto in secondo piano
Eh, niente, non ce la faccio a concludere, Sig.ra giornalista o blogger dir si voglia, i prodotti, di qualunque brand si parli sono tutti ottimi e sono sempre certificati dal min della sanita. Anzi, dato che spesso questi provengono dagli u.s.a., dalla Food & Drug Administration, escluso infine che queste aziende li decantino quali cure universali contro ogni male, i rischi di una sola denuncia in caso di mancata guarigione (da un tumore ad esempio) lu farebbe chiudere per sempre. Codice etico e contrattuale al contrario impongono proprio di non sostenere mai argomentazioni tali. Anzi il medico in primo luogo.
Come ha visto, Sig.ra Rossi, non ne ha infilata una giusta.
Gentile Fabrizio, noi abbiamo riportato una sintesi di una sentenza dell’Antitrust che ha analizzato altri due casi di vendite piramidali simili negli stessi giorni censurandone il comportamento.Tenga conto che le aziende hanno avuto modo di difendersi nel corso dell’istruttoria ma l’Antitrust non ha ritenuto valide le loro argomentazioni. Non è Sara Rossi che ha sbagliato tutto come lei sostiene ma qualcun altro .
Mi auguro che questa sentenza dell’Antitrust italiana si diffonda come minimo a livello europeo. Sono un’Italiana residente in Austria. Il mio ex medico di base in terra austriaca mi aveva proposto i prodotti della Vemma, invitandomi anche ad una specie di convegno tenutosi in un hotel di lusso. Sono rimasta come minimo sconvolta da questo abuso, secondo me, della professione medica. La logica conseguenza è stata cambiare venditore, pardon, medico e passare a una altra dottoressa che si comporta in modo più che consono per la professione che esercita.
Complimenti Fabrizio per il tuo commento.
Riportare un fatto è un conto; “raccontarlo” mettendo in evidenza i propri giudizi personali, oltre che lacune in termini finanziari-economici, Beh questo, è molto grave. Ridicolo inoltre il tuo commento finale Sabrina, dove dici di essere stata sconvolta dal tuo medico austriaco. E’ certo, ti consiglio di trovare un altro professionista, dove ti venderà NON un prodotto sano, ma il classico Farmaco, allora li si, sarai più contenta e “tranquilla”. Premesso che non faccio parte di nessuna delle citate aziende, Ma riteniamo che il network marketing sia l’unica speranza non solo per il nostro paese, ma per tutto il genere umano di uscire dalla crisi. Poi per quanto riguarda il tag ” pubblicità ingannevole” beh dovrei farvi uno screen del vostro bel blog addensato; Informatevi meglio la prossima volta seguendo magari certe linee guida, uscite sul periodico dell’università Bocconi di Milano, o su qualche studio de “sole 24 ore”.
P.S. piramidale è una forma ideata da chi non vuole vedervi liberi, ma schiavi della moneta, e di catene, invece, quelle sono solo mentali. Un saluto
Complimenti a Gianluca Gallo che vive delle sue certezze. Io sto bene con i miei dubbi e il mio ex medico (o venditore piramidale che dir si voglia) glielo lascio davvero molto volentieri… chi lo dice che Vemma e´ un prodotto sano? La FDA? Mi spiace ma non mi fido delle lobby americane che hanno le mani dappertutto (anche nella FDA)…