Il Ministero della salute ha lanciato un’allerta invitando i veterinari a sospendere immediatamente la prescrizione e la somministrazione alle mucche del farmaco Velactis, utilizzato per facilitare la riduzione drastica della produzione di latte (*) . Il preparato farmaceutico a base di Cabergolina che ha iniziato ad essere commercializzato 6 mesi fa (dicembre 2015), è stato bloccato in seguito a diverse sengnalazioni riscontrate in Europa e soprattutto in Danimarca. Secondo le risultanze registrate negli allevamenti, le mucche a distanza di 8-24 ore dalla somministrazione accusano problemi di decubito laterale e in alcuni casi gli animali sono morti. La Ceva Santé Animale produttrice del farmaco veterinario ha sospeso la distribuzione del medicinale in Europa, in attesa di ulteriori indagini scientifiche.
Il Ministero della salute invita i medici veterinari a sospendere la prescrizione del farmaco e chiede agli allevatori di interrompere la somministrazione e di segnalare eventuali problemi.
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Scusate la domanda da ignorante… ma quali sono i motivi per cui si “mette in asciutta drastica” una mucca e non si può invece mungere regolarmente il latte che produrrebbe?
Ecco qua:
http://www.informatorezootecnico.it/da-sivar-cremona-gestione-asciutta/
C’è un limite temporale alla mungitura…
Comunque la cabergolina è usata anche in medicina umana (Dostinex) con la “sua parte”di effetti collaterali.
2 mesi prima del parto successivo e la conseguente nuova lattazione le bovine vengono messe in asciutta. Questo x permettere al tessuto mammario di rigenerarsi ed eventualmente guarire da patologie croniche incòrse durante la lattazione. In oltre il latte peggiorerebbe la propria qualità progressivamente all’avvicinarsi del parto. In oltre si da modo alla neomamma di produrre un colostro di buona qualità, indispensabile alla salute e alla sopravvivenza del nascituro.