Lunedì 13 dicembre il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama – mesi dopo avere messo a segno una contrastata riforma sanitaria – è riuscito anche ad adottare il “Nutrition Bill”. La nuova legge è citata come “the Healthy, Hunger-Free Kids Act” (letteralmente: l’Atto dei Bambini in Salute e Liberi dalla Fame) per il duplice obiettivo che persegue: migliorare le caratteristiche nutrizionali dei “menu” di tutte le scuole del Paese, e provvedere un maggior numero di pasti gratuiti.
L’iniziativa si inquadra nell’ambito del programma lanciato quest’anno dalla first lady Michelle per contrastare la piaga dell’obesità infantile, promuovendo diete equilibrate e movimento adeguato a partire dalle scuole.
“L’inadeguatezza dei pasti sotto il profilo nutrizionale, nelle scuole, è una delle ragioni per le quali un bambino su tre nel nostro Paese è soprappeso o obeso. Noi osserviamo questo problema in ogni parte del Paese, nei bambini di tutte le estrazioni e i percorsi di vita ”, ha affermato il presidente Obama prima di firmare la legge. “Il risultato è che i medici iniziano ora a diagnosticare nei bambini patologie come ipertensione, colesterolo alto e diabete di Tipo II, patologie che un tempo si riscontravano solo negli adulti”. La cerimonia si è tenuta in una scuola elementare locale di Washington D.C. (“District of Columbia”) proprio per sottolinearne la concretezza.
“Possiamo essere tutti d’accordo sul fatto che tutti I bambini della nazione più benestante del pianeta dovrebbero ricevere la nutrizione di base di cui necessitano per imparare, crescere e coltivare i loro sogni”, ha fatto eco Michelle Obama. “Perchè alla fine, niente é più importante della salute e il benessere dei nostri figli. Niente.”
Dalle parole ai fatti, per la prima volta negli ultimi trent’anni il “Nutrition Bill” stanzia risorse federali a favore delle mense scolastiche. 4,5 miliardi di US$, una cifra non stratosferica quando rapportata al numero dei servizi, traducendosi in un contributo di circa 6 centesimi di dollari a pasto. Eppure si tratta di un segnale importante, che interviene in un periodo storico nel quale molti funzionari scolastici lamentano la totale assenza di fondi per garantire il cibo agli studenti.
per tradurre in pratica questi principi. Particolare attenzione verrà dedicata nel fornire agli studenti frutta e verdura, il cui regolare consumo è dimostrato essere un elemento cardine di una sana alimentazione. I nuovi standard non elimineranno dalle caffetterie delle scuole gli alimenti più in voga come “hamburger” e pizze, indurranno piuttosto i gestori a utilizzare carni meno grasse, condimenti di miglior pregio nutrizionale e farine integrali.
Il “Nutrition Bill” mira inoltre ad aumentare l’accesso dei meno abbienti ai “free lunch programs”, offrendo risorse addizionali per fornire 20 milioni di pasti dopo-scuola in più in tutti i 50 Stati, la maggior parte dei quali attualmente dispone solo delle minime risorse per fornire “snacks”.
La legge ha raccolto un ampio consenso alla Camera e al Senato USA, a dispetto delle critiche della governatrice dell’Alaska Sarah Palin la quale, appena concluso il suo “reality–show” di caccia al caribù, ha criticato l’eccessiva onerosità e l’impatto sproporzionato di queste misure sulle casse federali e i contribuenti. La risposta non si è fatta attendere, sottolineando come invece questa legge sia necessaria per mitigare i crescenti costi della sanità dovuti al pericoloso incremento di peso dei cittadini americani, ma anche per nutrire i bambini e ragazzi affamati in tempi di “vacche magre”. La first lady ha anche citato un gruppo di ex-generali e militari, i quali hanno sostenuto che i pasti insalubri forniti dalle scuole sono una minaccia alla sicurezza nazionale, atteso che i problemi di peso sono attualmente la prima causa di riforma dal servizio militare di leva.
“Yes, We Can!”
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Avvocato, giornalista. Twitter: @ItalyFoodTrade