Il sito Cordis, il portale europeo per le attività di ricerca e sviluppo della Commissione EU presenta il progetto europeo Facet (Flavours, additives and food contact material exposure task): composto da 20 partner, mira a valutare il livello di esposizione dell’uomo alle sostanze chimiche aggiunte agli alimenti. Gli scienziati hanno preso in considerazione sostanze aromatizzanti, esaltatori di sapidità, additivi e materiali di confezionamento a contatto con i cibi stessi.
Secondo il progetto di ricerca Facet, esistono degli ostacoli nella valutazione dell’esposizione. Come l’accesso ai database nazionali sul consumo alimentare, la difficoltà con la categorizzazione alimentare, le conoscenze limitate sulla presenza di sostanze chimiche negli alimenti e la mancanza di dati sulla concentrazione di tali sostanze chimiche e sulle sostanze da imballaggio.
Il consorzio, composto da rappresentanti del mondo accademico, dell’industria e agenzie governative nazionali, sta lavorando su un database con le concentrazioni di determinate sostanze chimiche e il relativo assorbimento e sta anche creando un software disponibile al pubblico con i dati già integrati per contribuire alla modellazione del rischio di esposizione.
Un’indagine mirata sulla presenza di additivi alimentari, sostanze aromatizzanti e materiali a contatto con gli alimenti, disponibile in Francia, Irlanda, Italia, Ungheria, Polonia, Portogallo, Finlandia e Regno Unito, sta per avvicinarsi alla conclusione della fase di pianificazione (minimo 3000 prodotti). I ricercatori stanno creando un database per registrare le informazioni contenute sulle etichette. È stata anche completata l’analisi per gruppi dei modelli di consumo nei paesi dell’UE, per identificare i paesi con profili di consumo alimentare simili.
Alla fine del progetto, della durata di quattro anni, l’equipe Facet prevede che il suo approccio scientifico contribuirà a potenziare gli sforzi di protezione dei consumatori in Europa promuovendo l’innovazione nella catena alimentare. Grazie a un approccio mirato sulla gestione dei rischi, i risultati forniranno anche informazioni alle agenzie di regolamentazione alimentare internazionali.
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