Cosa ci fa, in uno studio medico, un manifesto che invita a consumare acqua minerale Uliveto e Rocchetta, definite “acque della salute” elencandone le qualità con toni simili a quelli di uno spot? Uliveto è indicata come “utile contro la stipsi e per digerire bene“, l’acqua Rocchetta è invece consigliata perché “aiuta la diuresi e previene la ritenzione idrica”.
L’iniziativa ha provocato qualche malcontento, oltre che tra i pazienti, anche nelle fila dei medici di base nei confronti della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), il principale sindacato di categoria, che ha stipulato un accordo con l’azienda produttrice delle acque minerali. Il motivo della polemica è che tra i medici che espongono il manifesto verranno sorteggiate 100 crociere week-end per due persone sul veliero La signora del vento, nell’ambito di quella che appare una vera e propria operazione di marketing.
Il regolamento del concorso invita i medici che intendono partecipare al concorso a registrarsi in una sezione del sito accessibile solo ai tesserati FIMMG. In questo modo si riceve il materiale promozionale da affiggere nella sala d’aspetto per almeno 365 giorni “in modo che sia ben visibile“. Ai partecipanti si chiede di inviare una foto “che mostri in modo chiaro ed evidente l’avvenuta affissione del poster stesso“.
Il rapporto tra FIMMG e Uliveto e Rocchetta
L’azienda inoltre finanzia per i medici FIMMG incontri di approfondimento sul tema delle acque minerali, oltre a borse di studio destinate a giovani medici in formazione.
«Si tratta – spiega a Il Fatto Alimentare il segretario FIMMG Giacomo Milillo – di una collaborazione che punta ad una crescita professionale dei medici, basata su un rapporto di fiducia con l’azienda, nato dopo una verifica della qualità del prodotto e dei sistemi di produzione e imbottigliamento». L’importanza di una corretta idratazione non è in discussione «è un messaggio che ripeto in ogni intervista», ricorda Milillo.
Il discorso di Millillo può essere corretto, ma viene da chiedersi quanto sia giusto invitare i pazienti a consumare una marca di acqua minerale sollecitati da premi o altri incentivi che poco hanno a che fare con la medicina. «In Italia – continua Millillo – l’acqua di rubinetto è sicura dal punto di vista organolettico e della contaminazione batteriologica, però è risaputo che la qualità degli acquedotti italiani non è eccezionale. Questa iniziativa non condiziona le scelte dei medici: si tratta di materiale pubblicitario che non pone problemi etici, e fornisce informazioni utili sulle caratteristiche di queste acque».
I conflitti idi interessi tra aziende e associazioni di medici
Purtroppo la storia della FIMMG che sponsorizza Uliveto e Rocchetta non è un caso isolato. L’utilizzo delle associazioni di categoria dei medici e degli studi professionali per diffondere messaggi pubblicitari è una cattiva abitudine del passato. In Italia non esistono leggi che vietino la promozione dei beni di consumo da parte delle associazioni di medici e questo permette il fiorire di iniziative discutibili sul piano etico.
Qualche anno fa sull’etichetta della bottiglia compariva il logo dell’Associazione Italiana Donne Medico (Aidm). Adesso sui tre siti dell’azienda: Acque della salute, Rocchetta e Uliveto, le associazioni di categoria che compaiono sono tre: Aigo (Associazione Italiana Gastroneterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri), l’Aidm e i medici urologi della C.l.u (Club della litiasi urinaria).
Anche l’acqua minerale Lauretana utilizzava come testimonial l’Associazione Urologi Piemontesi, mentre la Federazione Italiana Medici Pediatri aveva stipulato un patto con il Consorzio Tutela Grana Padano. Le scelte di queste associazioni di medici continuano a suscitare pesanti polemiche. Qualche anno fa il presidente dell’Ordine di Milano, Roberto Anzalone dichiarava di «non condividere e di non ritenere etico e neppure scientifico sponsorizzare prodotti di consumo da parte di qualsiasi associazione medica».
Lo stesso concetto viene ribadito anche da Amedeo Bianco presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) «I medici e gli odontoiatri, singolarmente e come rappresentanza associativa, non dovrebbero consentire che un banale consiglio per gli acquisti venga legittimato nella comunicazione pubblicitaria quale autorevole indicazione terapeutica».
Come si vede i principi etici e deontologici esistono, ma a volte i finanziamenti degli sponsor inducono a dimenticarli.
Paola Emilia Cicerone e Roberto La Pira
Foto: Signoradelvento.com, Acquedellasalute.it
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