Nella settimana n°20 del 2018 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 69 (14 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende tre casi: presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in formaggio di pecora a latte crudo proveniente dalla Francia; mercurio in pesce spada congelato (Xiphias gladius) dalla Spagna; norovirus (GI) in ostriche vive dalla Francia.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: Salmonella enterica (ser. Newport) in filetto di petto di pollo congelato, dalla Polonia; infestazione parassitaria (Anisakis) in sgombro (Scomber scombrus) refrigerato e nasello (Merluccius merluccius) dalla Spagna; Conteggio troppo elevato di Escherichia coli in vongole vive (Ruditapes decussatus) dalla Tunisia; mercurio in lombi di pesce spada refrigerato, dalla Spagna; infestazione da parassita (Anisakis) in rana pescatrice (Lophius piscatorius) dal Regno Unito; aflatossine (B1) in arachidi in guscio dall’Egitto.
Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: aflatossine (B1) in mandorle dagli Stati Uniti; migrazione di ammine aromatiche primarie da cucchiai da portata in nylon, dalla Cina; aflatossine (B1) in polvere di peperoncino dall’India; contenuto troppo alto di solfiti e presenza non autorizzata di E 210 (acido benzoico) in senape agra dalla Thailandia; aflatossine (B1) in arachidi sgusciate dall’Egitto; aflatossine (B1) in arachidi in guscio dall’Egitto; corpi estranei (fibre artificiali) in farina di pesce destinata a mangime, dal Cile.
Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, Cipro segnala livello troppo alto di migrazione complessiva da piatti usa e getta in plastica per dessert Tolo (in confezione da 50 pezzi; Temaxia).
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione